Moda genderless: il debutto di ATXV

Moda genderless: Antonio Tarantini debutta con il suo brand sostenibile e genderless ATXV

Una collezione dall'aspetto minimale per l'essenzialità delle linee e la purezza cromatica ma ricca di significato perché parla

di liberà, di ricerca di sé e della felicità. Antonio Tarantini debutta con una collezione che porta il nome ATXV per la stagione autunno inverno 2021-2022 e in questa intervista si racconta e spiega come il lockdown da Covid-19 sia stato per lui un momento di riflessione e di rinascita grazie a questo progetto ambizioso di moda sostenibile e genderless che debutta oggi. 

Come hai deciso di dare vita a un tuo brand? Cosa porti in questo progetto delle tue esperienze precedenti?

"Durante il lockdown mi sono dato l’opportunità di ricominciare ad ascoltarmi.
Nel silenzio di quei giorni, mi ero reso conto che avevo passato troppo tempo fermo in situazioni che non mi appartenevano. E così ho riaperto quel cassetto, e mi sono ripreso il mio sogno.
Il sogno di parlare finalmente con la mia voce. ATXV, nasce libero, senza legami con esperienze passate. Volevo cominciare a lavorare in una maniera completamente diversa, l’opposto di quanto avevo fatto fino ad ora. Volevo essere finalmente me stesso".

Che cosa significa il nome del brand? come ti racconta?

“ATXV è l’unione delle lettere iniziali di due nomi per me molto importanti, e un numero romano che li unisce da sempre. Non ho mai voluto mettere il mio nome e cognome sull’etichetta di un abito. Sentivo invece l’esigenza di crearne uno nuovo. Una parola, un suono che sembra arrivare da un nuovo tempo, nella quale riesco a ritrovare me stesso”.

Guardando questa collezione autunno inverno 2021 - 2022, sembri molto legato al jersey ma la ricerca materica, anche in chiavesostenibile, è sempre stata fondamentale per te: ci puoi raccontare qualcosa in più? 

"I tessuti sono gli strumenti che ti permettono di dare vita agli abiti.
Mi piace moltissimo, ricercarli e sperimentare sempre qualcosa di diverso, è una delle attività preferite del mio lavoro. Il Jersey, ad essere sincero, è un materiale che mi era diventato poco simpatico, ma per questa collezione ho deciso che doveva essere il protagonista, perché volevo qualcosa che tutti noi abbiamo nell’armadio. Qualcosa che poteva riunire tutti. Il Jersey, poi, è davvero un materiale moderno. Volevo però essere diverso, volevo trattarlo come non avevo mai fatto prima; andare oltre, per materializzare quel nuovo linguaggio con cui voglio parlare.
Ho messo quindi da parte la matita e il foglio creando tutto a manichino, tagliando, arricciando, drappeggiando scarti di tessuto che erano destinati all’inceneritore.
Avevo voglia di non creare nuovi sprechi, e di recuperare ciò che per molti non aveva più nessun valore. L’attenzione per il rispetto del nostro pianeta è sempre per me stata una priorità e ora penso sia un dovere.
Tutti i Jersey che ho utilizzato per la collezione sono certificati FSC, e il mio obbiettivo è quello di migliorarmi sempre di più in un’ottica di una totale sostenibilità del brand".

Come nascono le tue collezioni? dove trovi ispirazione?

"Le collezioni nascono dalle mie sensazioni, da quello che vedo e sento, da suoni, dai confronti con le persone, dalla voglia di raccontare il mondo che viviamo. Non faccio moodboard, e devo dire che ho sempre odiato farli. Mi piace essere circondato da pareti bianche, senza riferimenti di nessun tipo, lavorare in completa libertà senza preoccuparmi se un colore sta bene con un altro o se qualcosa è già stato fatto. Ogni volta che comincio una collezione per me e fondamentale uscire dalla mia confort zone. Sentirmi scomodo è la tecnica che uso per arrivare a cose nuove. Ho il problema, o la fortuna, di annoiarmi molto facilmente e questo mi porta a essere in continua evoluzione. Solo la musica è sempre con me, senza non riuscirei a lavorare".

I tuo linguaggio ègenderless: come mai questa scelta?

“ATXV è una collezione donna e uomo che parla un unico linguaggio in armonia. Non ho mai capito le tante barriere tra il guardaroba femminile e maschile. Non ho mai capito le barriere in generale, né perché certi colori appartengono più a un sesso che all altro, oppure perché i tessuti leggeri e delicati siano considerati da donna mentre quelli pesanti e grigi più adatti all'uomo. Io parto da qui: dalla voglia di mischiare tutto, in piena libertà. Ognuno di noi ha il diritto di essere se stesso. Sono orgoglioso che il mio linguaggio venga considerato genderless. Perché la libertà di essere quello che vogliamo essere e di sentirsi felici è per me la priorità”.

Ci racconti la scelta cromatica sull'estrema essenzialità? Diventerà un leitmotiv delle tue collezioni?

“Questa collezione rappresenta per me la nascita del brand e volevo utilizzare colori “essenziali” nella loro purezza. Avevo bisogno di tonalità che potessero esaltare le linee asimmetriche degli abiti, con forza ma nello stesso tempo senza eccessi. I colori dovevano “urlare”, ma non nella maniera in cui siamo abituati. In me vivono eccessi e moderazione. Mi piace giocare con questi due lati della mia personalità. Al momento però il lato essenziale sta avendo il sopravvento...ma chissà…”

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua moda?

“ATXV è il ritratto di una generazione libera e fiera, orgogliosa del proprio corpo e delle proprie diversità, che esprime una sensualità intima e attuale”.

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