Cartier: i gioielli reali più belli e incantevoli di sempre

Cartier, igioiellipiù belli delle case reali

Dalla notte dei tempi la storia delle case reali si interseca con molte altre storie, quelle di chi ha riposto

il proprio saper fare a servizio di coloro che per notorietà e potenza lo avrebbe fatto risplendere ancor più a lungo e sempre più lontano. 

Un esempio per tutti, la piega che prese la musica del celebre compositore italiano Domenico Scarlatti, che trovatosi a seguire il destino della sua allieva, la principessa portoghese Maria Magdalena Barbara, poi divenuta regina di Spagna, arricchì il suo arsenale coi timbri delle chitarre, del mandolino, dei tamburi e di altri strumenti presenti nei balli popolari spagnoli. La storia della principessa poi regina si era pesantemente intrecciata con quella del clavicembalista e compositore italiano.

Arte e reali. Gioie, re e regine. Nel 1847 Louis Cartier fonda a Parigi la maison Cartier; circa mezzo secolo dopo, nel 1904, Re Edoardo VII definisce Cartier “il gioielliere dei re e il re dei gioiellieri” e nomina la maison suo fornitore ufficiale, come faranno altre corti europee tra cui Italia, Grecia, Portogallo e Spagna. 

Imperatrice Alexandra, collana Cartier

© W. and D. Downey

È il 1859 l’anno in cui l’imperatrice Eugenia diventa cliente della boutique e inizia quella tradizione di re, regine e imperatori che caratterizzerà tutta la storia della maison. La tiara Cartier entra nel carnet dei gioielli reali di Spagna negli anni venti, quando la regina Victoria Eugenia lo commissiona alla maison perché desidera un gioiello elegante, ma leggero da indossare. Il gioielliere parigino realizza questa creazione con una “aigrette” centrale in platino e diamanti bianchi sormontata da una grande perla bianca e tre riccioli di diamanti con al centro ancora una perla. Questo gioiello adornerà il capo di Sofia di Spagna, madre di Filippo VI attuale re di Spagna. 

Nel 1904 Cartier realizza la tiara Khedivé indossata da tutte le Principesse della Danimarca in occasione delle loro nozze. È un monile formato da sinuose volute in platino e brillanti la cui ultima apparizione è sul capo reale della Principessa Nathalie di Sayn-Wittgenstein-Berleburg.

È il 1907 l’anno in cui Maria Bonaparte sfoggia il diadema Cartier in platino e diamanti, attualmente conservato al Qatar Museums, e sempre al 1907 risale il diadema Cartier, questa volta punteggiato da perle e diamanti rotondi, taglio antico.  

La tiara Halo fu realizzata da Cartier nel 1936, venne acquistata dal duca di York (poi re Giorgio VI) per sua moglie (la futura regina madre) tre settimane prima della loro incoronazione. Ha una cascata di 16 decorazioni con le due centrali sormontate da un diamante e nell’insieme contiene 739 brillanti e 149 diamanti. La principessa Margaret d’Inghilterra amava indossarla en pendant con la spilla a forma di rosa, creata sempre da Cartier, che contiene al centro il celebre diamante rosa Williamson, considerato uno dei più bei diamanti rosa esistenti al mondo. La tiara venne donata a Elisabetta in occasione dei suoi 18 anni e nel 2011 fu prestata a Catherine, duchessa di Cambridge per il suo matrimonio a Westminster Abbey con il principe William. Appartengono sempre alla collezione personale della Regina Elisabetta II la tiara di Cartier della regina madre, composta di rubini, smeraldi e zaffiri, la coppia di spille a forma d’edera di Cartier, gli orecchini a candeliere Greville e gli orecchini a goccia Greville, indossati dalla Principessa Diana nel 1983 in occasione della sua visita ufficiale in Australia. 

Tra i gioielli Cartier più blasonati non potremo omettere quelli indossati da Wallis Simpson, duchessa di Windsor: un must, la meravigliosa pantera bracciale in onice e diamanti e la spilla fenicottero, il corpo in diamanti, le piume tutte in smeraldi, rubini e zaffiri. 

Cartier

© Peter Macdiarmid

Celeberrima la storia dei due (ohibò due) anelli di fidanzamento, entrambi firmati Cartier, che Ranieri donò alla futura sposa. Il primo, l’eternity band in rubini e diamanti, e il secondo, un diamante taglio smeraldo da quasi 11 carati. Il primo donato a Grace Kelly mentre quest’ultima stava girando Caccia al Ladro diretta da Hitchcock; il secondo, che fece ufficialmente il suo ingresso in scena durante le riprese di High Society!

Grace Kelly

© Getty Images

Senza tralasciare la tiara Cartier, appartenuta anch’essa a Grace Kelly, formata da tre foglie di diamanti con al centro un rubino cabochon, trasformabile in un collier o smontabile in tre spille differenti, tutte tre mozzafiato. 

È evidente qui più che mai come e quanto chi fa i gioielli e chi li indossa si illumini vicendevolmente e, quel che è più straordinario, per secoli e secoli.

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