Vogue Italia di agosto: l'editoriale del direttore

Può una storia avere interesse globale, pur essendo fortemente radicata in un luogo specifico? Essere aperta al mondo e assieme orgogliosamente locale? Ci interroghiamo da tempo

su quale sia il giusto equilibrio per un giornale come il nostro, che si è sempre fatto vanto del suo respiro internazionale, e che ha la fortuna di avere un pubblico in molti Paesi lontani. Una comunità che lo segue con affetto per la sua tradizione, certo, ma mi piace pensare anche e forse proprio per la parola Italia inscritta nel logo: una dichiarazione di intenti che dice chi siamo, cosa ci piace e cosa no.

Negli ultimi mesi, limiti e divieti con cui tocca convivere ci hanno spinto a dare valore a cose, e luoghi e storie appunto, che per uno strano difetto ottico erano forse troppo vicine perché potessimo apprezzare fino in fondo. Costretti a rinunciare ai grandi viaggi, abbiamo tutti riscoperto quanta bellezza avessimo a portata di mano – e per noi italiani, va detto, non è stato difficile. Anche i brand, dopo anni in cui le scelte di stile rispondevano a esigenze e gusti di viaggiatori che venivano da lontano, sono oggi al lavoro per ricostruire i rapporti con le proprie clientele locali: meno numerose e propense all’acquisto compulsivo, e però colte e fedeli, l’indispensabile piedistallo su cui poggia ogni piano di sviluppo internazionale.

Così è nato questo numero, un altro esperimento, una nuova piccola prima volta. Si occupa infatti dalla prima all’ultima pagina di un singolo luogo, a noi molto vicino, unico al mondo e senza dubbio speciale. Napoli non lascia indifferenti – suscita emozioni forti e per sua natura non può piacere a tutti. Ma è imprevedibile ed esplosiva, è città-mondo. La raccontiamo come terreno in cui germogliano da sempre semi di diversità e inclusività, e che oggi è fertile per nuove esperienze artistiche di respiro internazionale, in una felice sintesi di iper-localismo e apertura all’altrove che è propria di ogni grande città del Sud, e che i social network e i nuovi media proiettano lontano. Non troverete la Napoli da cartolina, ma scorci di vita vera, di bellezza e stile. Con un’avvertenza. Abbiamo scelto di non parlare dei suoi molti, noti problemi, perché non è il nostro mestiere. Ma a ben guardare l’abbiamo fatto in via indiretta, dando voce a persone che da qui a un certo punto della vita hanno deciso di partire, eppure fatalmente vi fanno ritorno, portando il loro contributo a una stagione nuova.

Alla fine, comunque e soprattutto, volevamo regalare a chi ci legge e guarda da lontano qualche angolo di cielo italiano e il profumo della nostra estate, molto attesa e mai come quest’anno senza dubbio meritata.

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