Serie tv: The Spanish Princess
La storia la raccontano i vincitori e non si può certo dire che su Enrico VIII non si sia vista
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La parola d’ordine resta “ribellione”: la principessa spagnola, infatti, prima deve lottare contro la malevola accoglienza della corte britannica e le pressioni del padre-re-padrone e poi conquistare le resistenze del giovane Enrico. Finalmente ci riesce, lo sposa, viene incoronata e, stando alla tradizione delle favole, avrebbe dovuto vivere felice e contenta. Le premesse d’amore (con il supporto della ragion di stato) ci sono tutte. E invece no: come si nota dal poster della nuova stagione, Caterina è incinta. Di nuovo e di nuovo e di nuovo ancora. Parti prematuri, aborti spontanei, tragedie infantili: sulla dinastia inglese si abbatte la scure di quella che sembra una maledizione e il rapporto tra i regnanti inizia seriamente a vacillare.
La parola al re
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“Enrico ha un solo pensiero – spiega il suo interprete, l’affascinante irlandese Ruairi O’Connor – avere un erede che stabilizzi il suo regno, scongiurando l’anarchia di una deposizione o di un assassinio, quindi infierisce su Caterina in modo anche pesante quando non riesce a concepirne uno sano. A suo modo, questa serie lancia un messaggio potente sulledonne perché vediamo la regina, col pancione, in guerra che dimostra che non esistono lavori per soli uomini. Ovviamente per l’epoca questo comportamento è considerato pericoloso e infatti Enrico le dice che non vuole un soldato ma una moglie capace di procreare”.
La parola alla regina
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Nonostante le batoste che subisce dalla vita, i tradimenti e le delusioni, Caterina continua a mantenere la testa alta, come aggiunge la sua interprete, la 28enne britannica Charlotte Hope (Il trono di spade): “Lei si rialza rifiutando di considerarsi una vittima. Continua a vivere aborti strazianti, eppure non molla mai, per non parlare del fatto che dimostra di valere tanto quanto un uomo sul campo, in guerra. È costretta a sottostimare la sua vittoria agli occhi del marito per far risaltare la sua e ad ingoiare l’umiliazione di essere considerata indegna solo perché non dà ad Enrico un erede. So cosa prova, anch’io ho vissuto relazioni che mi hanno fatto dubitare di me stessa, lanciandomi credere di non essere abbastanza. Corona o no, le dinamiche di potere nella coppia restano le stesse”.
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Costumi da sogno
Oltre allo spessore narrativo, la serie vanta anche un reparto costumida capogiro, che coniuga tradizione e modernità con uno stile inconfondibile. “Fosse per me – confessa Charlotte Hope – mi sarei portata a casa l’armatura di Caterina, quella in cui è incinta. Non la si vede nelle scene della battaglia, dove invece ne indossa un’altra, ma solo nel poster: è stata forgiata appositamente per promuovere la nuova stagione e io non mi sono mai sentita tanto forte quanto il momento in cui l’ho messa addosso. Mi hanno invece regalato un abito sognante del primo capitolo ed ero tutta elettrizzata all’idea di poterlo sfoggiare in un ballo a tema o in una festa in costume, ma poi è arrivato il Covid quindi lo metto solo a casa di tanto in tanto per tirarmi su il morale”.
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Gli fa eco il collega: “Sarebbe divertente se mi avessero permesso di tenere quella pelliccia gigantesca con cui Enrico va sempre in giro a palazzo. È figa, anche se pesante, calda e decisamente non etica, ma spavalda quanto basta a far capire la potenza del re, che si ricopre di pelle di animali morti in stile Crudelia Demon. Penso che sarebbe stato il look ideale per il MET Gala, abbinato ovviamente ai lunghissimi guanti di pelle che uso in scena. Questi avrei potuto chiederli, invece non ci ho minimamente pensato. In compenso mi hanno regalato una delle corone di scena in un bel pacchetto. Mi piace moltissimo e spero che prima o poi tornino di moda per i maschi, da indossare in maniera disinvolta e casual. Quanto sarebbe cool?”.