Anelli di fidanzamento etici: Kimaï lancia i diamanti da laboratorio

Dagli anelli vintage ai diamanti di derivazione non bellica, le opzioni per le coppie ecosostenibili che intendono ufficializzare entro l’anno i loro fidanzamenti sono in

continuo aumento. L’ultima novità? Diamanti coltivati in laboratorio.

Per fortuna, il brand londinese di gioielli Kimaï, che tra i suoi fan di alto profilo include Meghan Markle ed Emma Watson, sta per presentare la sua prima collezione di anelli di fidanzamento con diamanti prodotti artificialmente. Sin dal lancio del nostro brand due anni fa, abbiamo ricevuto una grande richiesta di anelli di fidanzamento, e dall’inizio della pandemia c’è stata una domanda ancora maggiore,” racconta a Vogue tramite Zoom la cofondatrice del marchio Sidney Neuhaus.

Perché proprio i diamanti coltivati in laboratorio? “Eravamo alla ricerca di un’alternativa che fosse più etica e trasparente rispetto ai diamanti estratti, senza dover necessariamente compromettere la qualità o il design,” spiega la cofondatrice Jessica Warch. “Molte persone li percepiscono ancora come ‘falsi’, ma i diamanti coltivati in laboratorio sono identici, da un punto di vista chimico e fisico, a quelli estratti, senza avere lo stesso impatto sociale e ambientale.” 

© Courtesy Kimai

Tuttavia, vi è un certo dibattito sulle credenziali ambientali dei diamanti creati in laboratorio, poiché la loro produzione richiede una grossa quantità di energia. Un report del 2019 ha scoperto che i diamanti realizzati sinteticamente possono emettere fino al triplo delle emissioni di gas serra rispetto a quelli estratti, mentre altri studi suggeriscono che i diamanti coltivati in laboratorio richiedono un minore spreco di energia. Kimaï dichiara che i suoi diamanti provengono da un fornitore diretto in Israele che utilizza energie rinnovabili, aggiungendo che i diamanti creati in laboratorio sono una scelta più consapevole su più fronti.

“Ci preoccupano l’erosione del suolo, la deforestazione e l’intero ecosistema,” precisa Neuhaus riguardo l’impatto negativo dell’estrazione dei diamanti. “È una questione di violazione dei diritti umani, di come vengono trattati i lavoratori. Abbiamo una filiera più lineare e sappiamo chi tocca i diamanti durante ogni fase del processo, e i pezzi che realizziamo.”

© Courtesy Kimai

Realizzati artigianalmente ad Anversa con oro riciclato, la collezione iniziale presenterà sei diversi design – da solitari semplici a fedi a spirali più particolari – con un costo che si aggirerà dai 2000 £ ai 15.000 £, a seconda dei carati e della purezza del diamante. “Volevamo includere design più caratteristici, in grado di raccontare il brand, oltre a anelli di fidanzamento più tradizionali,” spiega Neuhaus, aggiungendo che Kimaï lancerà, inoltre, un servizio completamente personalizzato.

Entrambe ancora under 30, le amiche d’infanzia Neuhaus e Warch – provenienti da famiglie coinvolte nel commercio dei diamanti – hanno lanciato Kimaï nel 2018, dopo aver notato una lacuna nel mercato. “Anversa si trova al centro dell’industria dei diamanti, perciò siamo nel giro dei diamanti e dei gioielli da una vita,” spiega Warch. “Quando ci siamo spostate a Londra per motivi di studio, siamo diventate più consapevoli riguardo le nostre scelte di acquisto e osservando l’industria dei diamanti risultava difficile trovare qualsiasi tipo di trasparenza.”

© Courtesy Kimai

Il brand, che include tra gli investitori Diane von Furstenberg e Rebecca Minkoff, ha già ottenuto un grande successo, con Meghan Markle che ha indossato gli orecchini Felicity a gennaio 2019, solo due mesi dopo il lancio del marchio. In modo sorprendente, gli orecchini sono finiti sui lobi reali della Duchessa del Sussex grazie a una serie di mail inviate alla sua cerchia ristretta. “Sappiamo che è una grande sostenitrice dei brand giovani e sostenibili ed è assolutamente in linea con la nostra missione e i nostri valori,” precisa Warch. “Ha avuto un impatto enorme su un brand piccolo come il nostro.”

Per la coppia, la storia che si cela dietro ogni pezzo è importante quanto il design, e altresì cruciale per la durata dei loro gioielli. “Le persone credono davvero nella nostra storia – diventando così un acquisto più consapevole e significativo,” conclude Warch. “Vogliamo realizzare gioielli da conservare per sempre, che possano essere passati alle generazioni successive.”

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