The Crown stagione 4: come nasce una serie Tv di successo.
Cosa occorre per creare una delle più ambiziose serie TV in circolazione? Per Annie
“Più ci si avvicina al presente più diventa difficile, perché la gente è convinta di conoscere molto bene questo periodo e ha opinioni molto salde in proposito,” dice O'Beirn. “Potrà anche non esserci una verità assoluta, ma il nostro compito è quello di avvicinarci quanto più possibile e capire le persone coinvolte.” È proprio ciò che sono riusciti a fare nel corso di dieci episodi meticolosamente ricostruiti, che descrivono il matrimonio travagliato di Carlo e Diana e il loro allontanamento, l’elezione della Thatcher e la sua rimozione dalla carica, e i dubbi della regina sull’obbligo alla neutralità politica.
© Des Willie
Anche se gran parte della serie è basata su fatti storici, c’è stata qualche modifica alla timeline, certi eventi sono stati amalgamati e alcune sequenze inventate, per aumentare l’effetto drammatico. “Una delle cose che ci irritano è quando in un articolo dicono che abbiamo commesso degli errori,” dice Sulzberger. “Le deviazioni rispetto ai fatti accaduti sono scelte consapevoli e il modo in cui concepiamo quelle scene è frutto di approfondite ricerche.”
Ancora più frustrante, però, è quando incappiamo in un aneddoto incredibile che non può essere inserito nella storia. “C’era questo scudiero che ci disse che la regina si divertiva a guardare Malattie imbarazzanti su Channel 4,” ride O'Beirn. “Andando avanti, diciamo a Peter Morgan, creatore di The Crown, ‘Abbiamo una grande storia per te!’” aggiunge Sulzberger. “E lui ‘Non m’importa di Malattie imbarazzanti,’ e tu sei lì che ti chiedi ‘Ma perché? È così bella!’”
Abbiamo tutti atteso con trepidazione questo 15 novembre, giorno in cui la quarta stagione della serie sulla famiglia reale arriva su Netflix. Per l'occasione Sulzberger e O'Beirn hanno accettato di fare con noi una conversazione piena di spoiler sui momenti chiave della serie con l'intento di separare i fatti dalla finzione.
In The Crown stagione 4, vediamo il momento in cui Carlo e Diana si conoscono, con lei in costume da albero diSogno di una notte di mezza estate. Sappiamo come si sono effettivamente conosciuti?
Oona O’Beirn: “Il costume è stato un’invenzione di Peter Morgan, ma proviene dalle nostre ricerche sul fatto che Diana da adolescente amava ballare e recitare. Sappiamo che lei e Carlo si sono conosciuti quando lei aveva 16 anni, nel periodo in cui lui stava con Sarah Spencer, la sorella maggiore di Diana. È stato ad Althorp House, la residenza della famiglia Spencer. Poi il secondo incontro, che noi abbiamo collocato al Badminton Horse Trials ma che in realtà è avvenuto nella tenuta di campagna di Philip de Pass, amico di Diana – lo raccontò la principessa stessa in Lady D: le verità nascoste. Disse che si erano seduti su una balla di fieno e che lei gli aveva parlato del funerale di Lord Mountbatten, lo zio del padre di Charles e di quanto fosse dispiaciuta per lui.”
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La serie descrive anche il rapporto della regina con Margaret Thatcher come piuttosto teso. Quanto sappiamo davvero di quello che pensavano l’una dell’altra?
Annie Sulzberger: “Abbiamo fatto parecchio lavoro su questo e ottenuto alcune utili interviste con persone che orbitavano vicino al loro ambiente. Non credo ci sia qualcuno in grado di affermare che il loro rapporto non fosse gelido.”
OO: “Sappiamo alcune cose delle visite della Thatcher a Balmoral, il castello della regina in Scozia, e sappiamo anche che, di tutti i primi ministri che ci sono stati, lei arrivava e se ne andava molto in fretta. Amava il suo lavoro e quel tipo di vacanza non le si addiceva. Abbiamo sentito dire che era costretta a fare giochi di società.”
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Vediamo l’assassino di Lord Mountbatten nel 1979, quando l’IRA (l’Esercito Repubblicano Irlandese) fece esplodere la sua imbarcazione da pesca. Accadde davvero come lo vediamo sullo schermo?
OO: “Sì, è molto simile a quello che accadde nella realtà. Abbiamo avuto dei problemi con le riprese quel giorno, perché il tempo era orribile ed era difficile uscire in mare. Avevamo alcune altre scene che non sono finite nel montaggio finale, che mostravano due uomini dell’IRA nella loro auto con un telecomando. È una scena che secondo noi non si poteva non inserire, perché Mountbatten è stato un personaggio importante nella serie, specie per lo stretto rapporto con Carlo.”
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In un’altra scena memorabile, vediamo Diana pattinare per Buckingham Palace mentre ascoltaGirls on Filmdei Duran Duran. È successo davvero?
OO: “Oh sì, è vero! Dalle nostre ricerche è emerso che girava anche in bicicletta nel palazzo la sera prima di sposarsi, ma non siamo riusciti a inserirlo. Era difficile farlo per via dei tappeti. Immagino che lei si sia limitata a circolare in aree meno interessanti del palazzo, ma noi abbiamo preferito filmarla sui pattini nelle parti del palazzo che avevamo già visto. Questo ci ricorda subito che Diana aveva appena 19 anni a quel tempo.”
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C’è anche un episodio stand-alone su Michael Fagan, l’uomo che nel 1982 riuscì a introdursi nella camera da letto della regina. Sappiamo di cosa effettivamente parlarono loro due?
AS: “Michael Fagan ha cambiato la sua versione dei fatti molte volte. Abbiamo trovato delle interviste in cui diceva che voleva che la regina capisse le conseguenze delle politiche della Thatcher sulla gente comune. Diceva di aver chiesto aiuto al governo ma di non averlo ricevuto. Tuttavia la versione che fornì alla polizia quando fu arrestato fu che era troppo nervoso per dire qualcosa e che era rimasto lì impalato finché non lo avevano portato via.”
“Abbiamo letto altre interviste e cercato di mettere insieme i pezzi. Il tratto comune che emergeva nella maggior parte di esse era: ‘Sono un tizio come tanti e voglio spiegarvi com’è’. Quindi questa è la versione che si siamo sentiti di proporre. [Nota: di recente Michael Fagan ha detto al Daily Telegraph che The Crown “si è presa molte licenze artistiche” perché lui e la regina si sono scambiati pochissime parole. Sostiene di non saper spiegare perché s’intrufolò nel palazzo, anche se era frustrato perché era disoccupato e per la rottura del suo matrimonio e non era d’accordo con le politiche di governo della Thatcher.]
OO: “Fagan è stato il tramite per rappresentare tante persone in quel periodo in cui la disoccupazione era così alta.”
AS: “Dobbiamo molto a Michael Fagan perché quando in passato abbiamo provato a inserire il paese reale nella serie, sembrava una scelta forzata e incongruente perché non è che la regina avrebbe mai davvero interagito con queste persone. Trovare un collegamento tra il suo mondo e il loro è sempre stato difficile ma con Fagan che le è letteralmente piombato in casa, i due mondi si sono scontrati.”
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In un altro episodio stand-alone vediamo Carlo e Diana durante il loro viaggio in Australia nel 1983. Quanto sappiamo del loro rapporto a quell’epoca?
AS: “È stato un momento critico nel loro matrimonio. Si è scritto tanto in proposito, anche dal punto di vista di Diana nel libro di Andrew Morton uscito nel 1992, Diana. La vera storia nelle sue parole. Lei era molto a suo agio con la gente, la folla iniziava a strillare quanto la vedeva. Durante i bagni di folla lei e Carlo camminavano ognuno su un lato e tutti quelli che si trovavano dalla parte di Carlo manifestavano la propria delusione in modo udibile. Era uno strazio, per lui. Per certi versi, avevano personalità simili – avevano entrambi bisogno di sostegno, ma non riuscivano a offrirlo l’uno all’altra.”
Il settimo episodio racconta la vera storia di Nerissa e Katherine Bowes-Lyon, le cugine della regina, che nel 1941 erano state chiuse in segreto in un ospedale per persone con difficoltà di apprendimento e che dall’elenco del Burke’s Peerage risultavano morte negli anni Sessanta, quando invece erano ancora vive. Perché era importante raccontare questa storia nella nuova stagione?
OO: “Erano tempi molto diversi e questo genere di cose non era inusuale, quindi era importante per me astenermi dal dare giudizi, ma è una cosa che ha scioccato e sconvolto tutti.”
AS: “Abbiamo dovuto provare a fare quasi una diagnosi per le sorelle basata su annotazioni che non hanno alcun senso nella terminologia medica di oggi. Cercare di capire che malattia genetica avessero e che tipo di sintomi causasse è stata una cosa a cui abbiamo lavorato davvero moltissimo con esperti di storia della salute mentale. Una delle cose che i medici dicevano era che si riconoscevano soltanto tra loro. Quindi, se fossi stata una madre vedova nel mezzo di una guerra e queste due ragazze avessero avuto bisogno di assistenza a tempo pieno, quale sarebbe stato l’ambiente giusto per loro? È il modo in cui abbiamo provato a renderlo accettabile, pur riconoscendo che è comunque scioccante.”
Verso la fine della stagione, vediamo Carlo scontento per l’esibizione di Diana quando mette in scenaUptown Girlalla Royal Opera House nel 1985, e poi confuso dal video che riceve in regalo da lei in cui canta una canzone tratta daIl fantasma dell’Opera. Quanto di questo è vero?
AS: “Per quanto riguarda Uptown Girl, il fatto è ovviamente accaduto e quasi tutte le fonti riferiscono che Carlo era irritato dal comportamento di Diana, che riteneva indecoroso per un membro della famiglia reale. Quanto a Il fantasma dell’Opera, mi pare che lei l’avesse visto in teatro molte volte e che ascoltasse le canzoni in macchina. Anche questo è successo davvero, ma la parte in cui canta è interessante. Diana era andata al West End, aveva avuto il set per sé e sappiamo che c’era anche Andrew Lloyd Webber, ma nessuno sapeva esattamente cos’aveva fatto perché nessuno ha visto quel video. Non sappiamo se aveva ballato, mimato o cantato la canzone. Abbiamo pensato ‘A noi cosa farebbe più effetto?’ Emma Corrin ha una bella voce quando canta quindi non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione. Avevamo margine d’azione per inventarci qualcosa.”
OO: “Al primo provino di Emma, Peter Morgan era nella stanza e ha nominato questo episodio. Lei ha esclamato ‘È la mia canzone preferita!’ e l’ha cantata. Eravamo fuori e abbiamo sentito tutti. È stato il momento in cui tutti ci siamo innamorati di Emma. Quando abbiamo filmato quella scena, quelli che lavoravano nella produzione de Il fantasma dell’Opera a Londra sono stati così generosi. Ci hanno dato il loro set, i costumi, e l’orchestra che vedete sullo schermo è la vera orchestra del Fantasma!”
La quarta stagione di The Crown è disponibile su Netflix dal 15 novembre 2020