A Vogue's Tale. Occupy Vogue Italia
Voi umani siete delle creature molto strane.
Producete tantissime cose splendide: svettanti cattedrali; città meravigliose; arte dai profondi significati. E siete dei veri e propri
Ma siete capaci anche della distruzione più atroce.
Antiche foreste rase al suolo. Oceani pieni di materie tossiche. Aria inquinata dai veleni.
Ecco perché abbiamo occupato Vogue Italia.
Noi siamo il 99,99%. Voi soltanto lo 0,01% di tutte le forme viventi che abitano la Terra, e ciò nonostante vi comportate come se foste gli unici. Distruggete ciò che la natura ha creato, lo sfruttate per le vostre necessità personali.
Questa non deve essere per forza un’Opa ostile. Vi offriamo la creatività, l’ispirazione di cui siamo capaci. Il nostro senso naturale della moda: il manto del lupo, l’espressionismo astratto delle stria- ture delle zebre. Tanti fra i vostri più straordinari designer hanno capito da tempo la sinergia che si può realizzare superando il divario fra le specie. Le ali di farfalla di McQueen; la cicala di Gaultier; le striature della tigre di Gucci.
Insieme possiamo creare un pianeta pieno di cose belle. Ne riportiamo alcuni esempi sulle copertine e nelle pagine di questa edizione di Vogue Italia. Sono dimostrazioni pratiche di ciò che potremmo fare insieme. Ma una vera collaborazione richiede da parte vostra un passo indietro. Smettete di comportarvi come se fossimo di vostra proprietà, come se il pianeta esistesse perché voi possiate depredarlo.
La linea di condotta che state seguendo è inaccettabile. Le conseguenze del vostro modo egoista di vivere si fanno più evidenti di giorno in giorno: incendi indomabili che investono continenti, il livello dei mari che si alza inghiottendo interi paesi, 150 specie che si estinguono quotidianamente.
Senza di noi non potete vivere; ma noi senza di voi, sì. Lo abbiamo già fatto per 600 milioni di anni, prima della vostra comparsa. Siete la nuova modella che calca le scene, una delle magnifiche creature di una sfilata dove si esibiscono a milioni. Smettete di comportarvi come la diva, la supermodel che manda tutti affanculo.
Vi tendiamo quindi la mano – lo zoccolo, la zampa, l’artiglio, lo sperone, la pinna, il tentacolo, lo pseudopodo – in segno di amicizia. Di collaborazione creativa.
Questa è un’occupazione non-violenta, pacifica. Per adesso. Gli elementi anarchici tra le nostre fila sono aperti al dialogo iniziale, prima di scatenare tumulti nelle strade.
In definitiva è interesse di tutti che il pianeta non sia ridotto a un cumulo di ceneri. Se non conviviamo, l’unica alternativa è condividere la morte.
Ecco. Adesso restituiamo la parola a Vogue Italia.
* Sam J. Miller è l’autore di “Blackfish City”, romanzo vincitore del premio Nebula e tradotto in tutto il mondo, in Italia nel 2019 con il titolo La città dell’Orca per l’editrice Zona42. Il suo quarto romanzo, The Blade Between, storia di fantasmi che si svolge durante una gentrificazione, è uscito nel dicembre 2020. Vive a New York con suo marito.