Banksy finanzia (e decora) una nave per salvare i migranti

Banksy, l’artista di cui tutti conoscono il nome, ma non il volto, e le cui opere (quotate milioni) appaiono all’improvviso sui muri delle città quasi

per magia, ha deciso di finanziare (e decorare) una barca speciale per salvare vite umane. La Louise Michel, chiamata così in omaggio a un’insegnante e anarchica francese, è salpata in segreto il 18 agosto dal porto spagnolo di Burriana, nei pressi di Valencia, e in questi giorni si aggira nel tratto di mare fra la Libia e l’Italia per trarre in salvo i migranti che cercano di raggiungere l’Europa in condizioni disperate su barconi e gommoni pericolosi e insicuri. Giovedì scorso la Louise Michel ha salvato 89 migranti, fra cui 14 donne e 4 bambini, che viaggiavano su un gommone in difficoltà, ed è ora in cerca di un porto sicuro per loro.

Foto da Twitter @mvlouisemichel

Banksy non solo ha acquistato, ma ha voluto anche dipingere di rosa il natante, più piccolo e quindi più veloce (27 nodi) di quelli normalmente utilizzati dalle ONG, decorandolo con l’immagine (inconfondibilmente “banksiana”) di una bambina che indossa un giubbotto di salvataggio e tiene in mano salvagente a forma di cuore.

Il progetto è nato lo scorso settembre, quando l’artista si è messo in contatto con Pia Klemp, già capitana di navi per numerose ONG, proponendole di investire il denaro guadagnato vendendo opere ispirate alla crisi del migranti in qualcosa di utile. Una nuova barca, forse? Klemp, comprensibilmente, ha pensato si trattasse di uno scherzo. Ma la barca è stata acquistata, è operativa e sta salvando vite umane. Il coinvolgimento dell’artista, sottolinea la capitana, si è limitato all’acquisto del natante. A ognuno, quindi, il proprio mestiere, e il proprio ruolo.

L’obiettivo principale della Louise Michel è di impedire che i migranti vengano riportati dalla guardia costiera libica nei centri di detenzione del Paese nordafricano: secondo l'International Organization for Migration quest’anno sono stati più di 7.500 a subire il rientro forzato in Libia (fonte The Guardian), e almeno 500 persone sono morte in mare.

Finora la piccola nave rosa, che batte bandiera tedesca e su cui opera, oltre alla capitana Pia Klemp, un equipaggio di 10 persone, tutti attivisti europei di grande esperienza, ha aiutato a salvare 105 persone durante altre due operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, oggi al sicuro a bordo della Sea-Watch 4. Klemp afferma che non si tratta di una missione umanitaria ma "anti-fascista e femminista". Solo le donne che sono a bordo hanno infatti il permesso di parlare del progetto: per risvegliare le coscienze soprattutto dell’Europa, perché non resti indifferente di fronte alle atrocità che da anni vengono commesse a pochi chilometri dai confini europei.

Un salvataggio in mare effettuato dalle due barche Louise Michel e Sea-Watch

© THOMAS LOHNES

Banksy qualche mese fa ha reso omaggio a medici e infermieri in prima linea nella lotta contro il Covid-19 con l’opera Game Changer, apparsa vicino al pronto soccorso dell’ospedale di Southampton (poi donata alla struttura stessa)   mentre a luglio ha graffitato un convoglio della Circle Line della metropolitana londinese con dei topolini che starnutiscono per sensibilizzare la popolazione sull’uso delle mascherine. L’opera è stata prontamente rimossa dalla Transport for London.

Foto da Twitter @mvlouisemichel

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