Liza Minnelli: il suo stile ipersofisticato è un monito a vestirci per puro piacere
Non usiamo più abbastanza la parola showbusiness quando descriviamo uno stile sensazionale. Abiti lunghi con ruches, ettari di frange e occhiali grandi come piatti piani accendono le nostre sinapsi di moda
Lo showbusiness dovrebbe essere palesemente decadente fino a diventare un cliché: non devi assolutamente distoglierne lo sguardo. Il Palazzo Rosa di Jane Mansfield (completo di piscina a forma di cuore)? Quello era showbusiness. L’arsenale di gioielli di Liz Taylor? Indubbiamente.
Lo stile sopra le righe è ovunque e da nessuna parte nel 2021. Se dobbiamo credere a Instagram (non fatelo), allora tutti sono intenti alle loro faccende in guanti da opera e bikini con perizoma. Ma presumibilmente non è così. Questo è con molta probabilità il motivo per cui la serie Netflix Halston, una brillante biografia in cinque parti di Ryan Murphy, che racconta le dinamiche vicende di Roy Halston Frowick (interpretato da Ewan McGregor), è così necessaria.
Mentre i membri della famiglia di Halston sono intenti a mettere in discussione l’accuratezza della serie, noi ci atteniamo alle verità indiscutibili. Halston era estremamente showbiz, così come le sue Halstonettes, un collettivo notturno di donne incredibilmente talentuose che comprendevano Elizabeth Taylor, Cher, Elsa Peretti e Liza Minnelli, compagne di festa all’apice dell’era dello Studio 54. Nel ritratto di Murphy, l’attrice americana Krysta Rodriguez risplende nei panni della scuoti-chioma, scalpitante, vincitrice del premio EGOT Minnelli. Rende la visione compulsiva.
La star, nata nel frastuono hollywoodiano (i suoi genitori erano l’attrice Judy Garland e il regista Vincente Minnelli), si è goduta una meritata carriera prodigiosa nei musical per oltre sette decenni. A soli 19 anni, nel 1965, si aggiudicò il Tony come miglior attrice per il suo debutto a Broadway in Flora the Red Menace, un tempestivo riconoscimento del suo talento effervescente e della sua grinta decisa.
Il ballo era il pilastro delle sue esibizioni, da qui le sue ‘divise’ giornaliere, composte da dolcevita nero e pantaloni a matita o leggings (da non sottovalutare le Mary Jane). Il suo distintivo taglio corto, facile da gestire, era intriso dello stesso spirito senza fronzoli (secondo quanto riportato, i suoi capelli furono tagliati dopo che un pezzo di gomma ci si incastrò dentro). Il look rimase e, dopo aver vinto l’Oscar come miglior attrice nel 1973 per il suo ruolo di Bob Fosse in Cabaret (1972), divenne il suo segno distintivo.
Riguardando adesso le foto della Minnelli durante quei periodi euforici, l’energia che alimentava il suo stile ruba-scena è contagiosa. Il look showbiz di Liza includeva abiti a doppiopetto e cravatte da uomo, cappotti di montone lunghi fino ai piedi per i suoi transiti aeroportuali e camicie con enormi maniche a pieghe. Nella maggior parte delle foto è nel bel mezzo di una conversazione, del tutto ignara di avere una macchina fotografica puntata, o a mezz’aria sulla pista da ballo. Ci sono jazz hands, troppe sigarette per poterle contare e ciglia a fronda di palma. Hai la netta sensazione che showbusiness Liza sia quell’amica, quella che ti presta i suoi vestiti favolosi, quella che insiste per uscire, che ti dice che non sei troppo stanca, e che canta a squarciagola nell’Uber. Oh Liza, avremmo tutti bisogno di un po’ di showbusiness in questo momento, no?
Halston è disponibile adesso su Netflix