“In un universo parallelo, io a 18 anni guardo in una sfera di cristallo e mi dico ‘Brava vai così’”. Parola di FKA twigs, volto Burberry per la bag Olympia
Il suo nuovo, attesissimo terzo album è in uscita, non si sa ancora quando, ma “finché le cose vanno bene” come dice lei: Tahliah Debrett Barnett,
La musicista è il nuovo volto della adv per la borsa Olympia di Burberry (accanto a Kendall Jenner e Shygirl), un colpaccio che, in più, ha un significato molto personale per lei.
Ma FKA twigs in questo momento non sta risvegliando soltanto la sua energia irrefrenabile: lontano dai riflettori, la musicista segue nuovi progetti che si sommano al grande lavoro che già fa in supporto alla community. Di recente ha unito le forze con Sistah Space, un’organizzazione che le sta molto a cuore e che sostiene le donne black vittime di violenza domestica. “Abbiamo appena cominciato a collaborare, ma spero di lavorare tanto con loro in futuro per creare spazi in cui le donne in pericolo possano sentirsi al sicuro”, afferma.
In questa intervista esclusiva a Vogue, FKA twigs parla di come si sia presa cura di sé, di quanta gioia le dia il suo cane Solo, e di come Riccardo Tisci l’abbia convinta a smettere di indossare solo felpe.
© Courtesy of Burberry / Rob Kulisek
Ciao twigs, come stai?
“Benissimo, ma mi sento super accaldata, sono su un aereo e fa caldissimo. Dormono tutti, ma io sono sveglissima e chiacchiero con la hostess”.
Non hai fatto molte adv, perché hai scelto di lavorare con Burberry?
“Quando avevo 18 anni avevo un ragazzo che abitava a Pimlico (quartiere di Londra, NdR) e a volte di notte andavamo in giro per Knightsbridge a guardare le vetrine degli stilisti più famosi. Quello di Burberry era su un angolo, tutto illuminato e scintillante. Il mio ragazzo, che era un atleta molto ambizioso delle Barbados, pensava a quando, un giorno, avremmo potuto indossare quei vestiti, e far parte di quell’ambiente. A quel tempo prendevo 30 sterline alla settimana grazie alla Education Maintenance Allowance (una sussidio per gli studenti a basso reddito, NdR), e mi sembrava una cosa impossibile.
“Ma la sua ambizione, in realtà, aveva peggiorato le cose per me, a quel tempo andavo al Croydon College, e sentivo di non avere una direzione precisa, ero sopraffatta da Londra. Burberry è l’unico negozio che ricordo ancora di quelle passeggiate notturne. Quindi, che anni dopo mi venga chiesto di essere il volto Burberry è davvero surreale, e per certi versi fortuito. Non credo che la morale della favola sia che se pensi al futuro in modo positivo, ti impegni a massimo e fai la brava l’universo ti ascolta ed esaudisce i tuoi desideri, ma sono sicura che, in un universo parallelo, la me stessa diciottenne sta guardando in una sfera di cristallo e mi dice, ‘G’wan girl’, brava!”
Come ti senti oggi a essere il volto della adv per la borsa Olympia?
“Mi sento orgogliosa. Burberry ha una storia prestigiosa, è un brand che è rimasto fedele a se stesso negli anni, ed è estremamente iconico. Poi, sinceramente, forse perché sono di Gloucester, ricordo che i ragazzi più ‘giusti’ guidavano macchine appariscenti e portavano berretti Burberry. Tutti i ragazzi che mi piacevano da ragazzina indossavano sicuramente qualcosa di Burberry”.
Come hai conosciuto Riccardo Tisci, il direttore creativo di Burberry?
“Credo che ci siamo conosciuti a une delle feste estive iconiche a Ibiza di Mert and Marcus (il duo di fotografi di moda, NdR), ma ero timida, ed ero piena di brufoli, non credo di essere stata molto espansiva in quel momento”.
C’è qualcosa in particolare dal punto di vista creativo che condividete?
“Riccardo è un visionario. Ha sempre sostenuto la diversità e l’inclusione nel suo lavoro prima che venissero richieste o celebrate. Riccardo ha permesso a ragazze come me di abitare nuovi ambienti e nuovi spazi. Ecco perché lavorare per lui con Burberry in questo momento della mia carriera mi è sembrata la cosa giusta da fare, perché lui è una persona vera. Si spinge oltre i propri limiti, è uno che infrange le regole, sono cose in cui mi rivedo nel mio lavoro.
“E poi adoro i fotografi Inez and Vinoodh (che hanno scattato la adv per la borsa Olympia, NdR). Ho passato tutto l’anno in tuta, quindi sono stata molto felice di andare a New York a fare le foto con loro, sentivo che stavo farcendo qualcosa di speciale con un team che ha davvero a cuore i dettagli, proprio come me. Inez mi ha fatto sentire come una dea, la sua energia sul set è incredibile. Kabuki Magic ha creato il makeup e Jimmy Paul si è occupato dei miei capelli per la adv, un’esperienza che capita una sola volta nella vita. E poi ero così elettrizzata, mi hanno raccontato tutti i gossip di quando erano dei club kid. Mai potrei annoiarmi ad ascoltare le storie pazzesche che racconta Kabuki”!
© Courtesy of Burberry / Inez and Vinoodh
Se tu e Riccardo doveste passare la giornata ideale insieme, dove sarebbe, e cosa fareste?
“Lo abbiamo fatto uno degli scorsi weekend, ci siamo seduti in un parco a mangiare pizza e ci siamo fatti due risate. Ho comprato una mini cassa e abbiamo ascoltato Bedtime Stories di Madonna e sfogliato dei libri. È stato molto divertente”
Quale icona British ha avuto la più grande influenza sul tuo stile?
“Adoro Poly Styrene degli X-Ray Spex (gruppo punk britannico degli anni 70, NdR). Mi ha influenzato moltissimo quando ero più piccola, il suo modo di essere mi ha aiutato a restare sempre me stessa, a essere come volevo. Le sue scelte in fatto di look erano molto audaci, mi ha aiutato a essere anche io così”.
Quanto è stata importante l’attività fisica per il tuo benessere psicologico in questo ultimo anno?
“Molto importante. Per me è stato difficile restare focalizzata sulla mia fisicità in quest’anno. Ci sono state settimane in cui non ho fatto alcun tipo di movimento, non mi era mai successo in vita mia, davvero (ride), ma mi sono presa cura di me e ho dedicato questo periodo al riposo e a ritrovare un equilibrio. Ma mi alleno moltissimo da anni, quindi vivo di rendita”.
C’è un movimento particolare o tipo di danza che influenza il tuo lavoro attuale?
“Per me è stato difficile allenarmi durante la pandemia, per ovvie ragioni quindi mi sono concentrata sulla mobilità e sul body conditioning nella speranza che, adesso che le cose ricominciano a muoversi, non avrò perso forza e flessibilità”.
Puoi dirci quando uscirà il nuovo album, che hai registrato durante il lockdown? Che tipo di disco sarà?
“Non c’è una data certa, ma di sicuro voglio che esca finché le cose vanno bene. Voglio che sia una sorpresa, vi dico solo che adoro il nuovo album”.
Con quali artisti sei felice di lavorare in questo momento?
“Adoro il ballerino e coreografo Juliano Nunes. Il suo lavoro è pazzesco soprattutto quello che fa in coppia. Il modo in cui fa ballare due corpi come se fossero uno solo in modo così naturale è assolutamente magnetico”.
Hai in programma di fare concerti nel prossimo futuro?
“Non proprio, in questo momento pensare di esibirmi dal vivo mi sembra un’idea molto ambiziosa, aspetto di vedere cosa succederà”.
C’è una persona, una cosa o un momento particolare che ti ha fatto sentire felice oggi?
“Il mio cane (Solo, NdR) è fantastico, non posso spiegarti quanto mi rende felice questo piccolo puzzone. È divertentissimo, è un essere luminoso, e mi ricorda di badare all’essenzialità delle cose”.
L’ultimo libro letto?
“A Visit from the Goon Squad [Knopf, 2020] di Jennifer Egan, un libro fantastico, non riuscivo a metterlo giù”.
Il tuo lavoro per le community ha messo in risalto l’organizzazione fondata dai sex worker SWARM. Ci sono altre organizzazioni che ti stanno a cuore e che anche i lettori diVoguepossono sostenere?
“Sono in contatto con Sistah Space, un’organizzazione di Hackney (nella parte est di Londra, NdR) che nello specifico sostiene le donne black. Siamo ancora nelle primissime fasi della collaborazione, ma spero di poter lavorare tanto con loro in futuro per creare spazi in cui le donne in pericolo possano sentirsi al sicuro”.
“Le donne black hanno esigenze diverse quando provano ad allontanarsi da chi abusa di loro, dalle cose più ovvie, come gli alimenti e i prodotti che usano di solito, a quelle più complicate, come le culture e le ideologie connaturate alla Black community. Spazi sicuri per le survivor black di violenza domestica nel Regno Unito sono praticamente inesistenti, e il lavoro che Sistah Space sta facendo per sostenere la community è straordinario”.