Brufoli sotto pelle e punti neri dopo il peeling: parliamo di Skin Purging
Brufoli sotto pelle e punti neri dopo un trattamento che, in realtà, prometteva pelle liscissima e zero imperfezioni? Parliamo di Skin Purging è un fenomeno
Ecco perché può capitare che, dopo l'uso di acidi esfolianti, come il mandelico e il glicolico, la pelle si copra di aree infiammate, con brufoli sotto pelle e non,punti neri, papule, pustole e piccole cisti. Tema troppo splatter? Passiamo la parola a due esperti che vi spiegano come trattare il viso se anche a voi è toccato in sorte lo Skin Purging e non sapete come ridurre le imperfezioni senza irritare ulteriormente la pelle.
Skin Purging, quando, come e perché
Come rassicura Valentina Finotti, medico estetico e chirurgo plastico con studio a Milano, "È inutile entrare nel panico, poiché si tratta di un fenomeno transitorio. Quel che sta accadendo è che la pelle reagisce con uno stato di infiammazione temporanea alla sollecitazione dell'esfoliante, portando in conto papule, pustole e vescicole sul viso, prevalentemente sull'area di fronte, guance e mento.
A ben vedere, lo Skin Purging può avvenire anche all’inizio di un nuovo trattamento medicale (ad esempio usando la tentinoina per curare l'acne), quando si cambia un prodotto all'interno della propria beauty routine o durante i cambi di stagione, quando i livelli di temperatura e di umidità variano sensibilmente. Fondamentale, se la vostra pelle presenta questa reazione, è il parere di un medico, meglio se specializzato. Tenete a mente, però, che 9 volte su 10 il fenomeno si presenta come naturale tentativo della pelle di purificarsi, liberandosi delle impurità profonde e superficiali, per arrivare ad un nuovo stato di equilibrio della produzione di sebo".
Skin Purging, che cosa fare e che cosa no
“Se la vostra pelle riporta questo tipo di problematica, ricordate di non tormentarla in alcun modo con le mani, né di esagerare con l'uso prodotti detergenti sgrassanti, con la speranza di ridurre le impurità”, spiega il medico estetico Riccardo Midolo di studioLab42 Milano.
"!Con questo tipo di approccio otterreste solo l'effetto contrario, creando le premesse per infiammazioni ancora più forti, con una iper produzione di sebo in reazione alla scelta di cosmetici per la pulizia aggressivi e schiumogeni, che lasciano inoltre la pelle esposta e ancora più vulnerabile. Quel che dovete fare è, invece, trattarla con massima delicatezza, sposando la detersione in due step, prima con prodotto a base oleosa e poi con detergente a base acquosa, privilegiando cosmetici a base di attivi lenitivi, come ad esempio acqua termale, hamamelis, camomilla e calendula.
Mettete al bando anche scrub, gommage e peeling e, a tavola, cercate di ridurre alcolici e cibi processati, industriali, molto zuccherini o molto salati, che non farebbero che aumentare lo stato infiammatorio. Con queste accortezze la vostra pelle butterà fuori le impurità che la intossicano e, dopo qualche giorno o al massimo settimana, tornerà a uno stato di benessere ottimale".