Fendi, la storia e il futuro. Una conversazione con Silvia Venturini
Conosciamo tutti il nome dello stilista scelto per scrivere un nuovo capitolo della maison Fendi. Ad affiancare Silvia Venturini Fendi è infatti il londinese
Silvia Venturini non può che essere orgogliosa di se stessa e di questa sua ultima sfilata (in live streaming il 23 settembre) alla guida della linea donna prima di passare il timone a Jones.
“Questa collezione nasce da una riflessione, dal tempo e da tanto amore. Esprime il concetto di casa, di famiglia e di tutte quelle cose che ci sono care: valori tramandati di generazione in generazione come un corredo prezioso”, mi racconta la stilista.
“Sono molto contenta che Kim entri a far parte della famiglia Fendi”, aggiunge Silvia Venturini. Una famiglia allargata di cui lei rappresenta la terza generazione di quel laboratorio di pellicceria e pelletteria fondato dai nonni a Roma quasi cent’anni fa. “Do un caloroso benvenuto a Kim, a cui mi legano una grande amicizia e un profondo rispetto. Sarà entusiasmante lavorare insieme per portare l’universo Fendi ancora più avanti”, ha dichiarato la stilista.
Sua madre è una delle cinque figlie dei fondatori di Fendi, che sono poi subentrate ai genitori. Questo significa che Silvia Venturini è cresciuta giocando con i tessuti sin dai cinque anni. Con la madre Anna e la zia Carla, amante della musica ma anche dotata di mente imprenditoriale, Silvia è entrata a far parte dell’azienda di famiglia con Karl Lagerfeld al suo fianco a farle da guida.
“Possiamo dire che c’era un legame molto speciale tra Karl e la mia famiglia, lui era molto affezionato alla maison”, afferma Silvia. “È stata la relazione più lunga della storia della moda. Una liaison d’amore durata 55 anni. Sin dagli inizi, Karl era a tutti gli effetti un membro della famiglia, una sorta di fratello tra tante sorelle”, continua. “Nessuno si era reso conto di quanto preciso fosse Karl nel suo lavoro. I primi tempi, arrivava in azienda con un book pieno di schizzi. Di recente, invece, li inviava in formato digitale”.
© AGF/Universal Images Group via Getty Images
Ricordo che Carla Fendi mi disse che, quando Karl lasciava la scrivania, lei correva subito a rovistare nel cestino per ‘trarre in salvo’ qualsiasi disegno che aveva cestinato. Dopo la morte a febbraio 2019, Silvia Venturini Fendi ha assunto le redini della maison concentrando il suo entusiasmo non solo nella direzione della linea uomo ma anche nella creazione delle sue borse uniche e innovative. Tant’è che l’iconica borsa Baguette – così nominata per via della forma che riprende il famoso pane francese – è ancora un best-seller in tutto il mondo.
La prima collezione di Silvia Fendi senza Karl Lagerfeld, a settembre 2019, è stata una rilettura estrosa dei capi del guardaroba estivo, che rievocano la freschezza del giardinaggio, sua grande passione. La sfilata successiva era invece incentrata sul diritto delle donne ad avere taglie e forme diverse. E, a un anno dalla morte di Karl, il CEO di Fendi Serge Brunschwig non aveva rilasciato alcuna dichiarazione su un possibile successore.
Un grande talento
L’annuncio a sorpresa della nomina di Kim Jones a Direttore Artistico della linea donna di Fendi è arrivato durante il lockdown da Bernard Arnault, Presidente e CEO di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton.
“Kim Jones ha un grande talento e da quando ha iniziato a lavorare con noi, ha costantemente dimostrato la sua capacità di adattarsi ai codici e alla tradizione delle maison del gruppo LVMH, pur rivisitandone lo stile con grande modernità e audacia”, ha dichiarato Arnault. “Sono sicuro che la sua visione e la sua passione daranno un contributo fondamentale al successo delle collezioni femminili di Fendi”. Jones ha risposto in maniera entusiasta a questo nuovo doppio incarico, affermando che “da stilista, lavorare contemporaneamente per due maison di tale prestigio è un vero onore e poter entrare a far parte di Fendi pur proseguendo il mio lavoro presso Dior Homme è un privilegio immenso”.
Jones, che si occuperà di womenswear per la prima volta, presenterà la sua collezioneprêt-à-porterper Fendi per l’autunno inverno 2021 durante la Settimana della Moda di Milano il prossimo febbraio 2021. Sono curiosa di vedere in che modo interpreterà la moda femminile e che approccio sceglierà per una casa di moda nota per la pellicceria e gli accessori. Il risultato sarà inevitabilmente più sporty.
Forse, vi sorprenderà scoprire che durante gli anni alla Camberwell School of Art Jones aveva studiato grafica e fotografia. Poi è passato alla moda uomo quando si è iscritto al Central Saint Martins, dove si è laureato nel 2002. Durante i primi anni della sua carriera professionale, ha lavorato per brand come Hugo Boss, Topman, Mulberry, Iceberg e Pastelle by Kanye West. Ed è nel 2008 che la sua carriera decolla in maniera significativa dopo essere stato assunto dallo storico label British di moda maschile Alfred Dunhill. Quando nel 2011, viene chiamato a guidare il menswear di Louis Vuitton era già uno dei nomi più quotati del settore. Il passaggio a Dior Homme nel 2018 non ha fatto altro che confermare l’importanza di uno stilista in grado di vestire David Beckham per il matrimonio del Principe Harry.
Ha già avuto molto successo grazie a BFF, la simpatica mascotte di peluche rosa per Dior Homme: una collaborazione con l’artista KAWS, che Jones ha lanciato al suo arrivo alla maison francese nel 2018. Il costo? Ben $ 7500. Un peluche che si abbina bene a Karlito, il charm in pelliccia di Fendi e, molto probabilmente, sono proprio queste doti nel settore merchandising ad aver convinto LVMH che Jones era il candidato ideale.
© Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images
Guardando il futuro
Era il 2016 eppure mi sembra ieri: mi trovavo a Fontana di Trevi, al tramonto, ad applaudire Silvia Venturini Fendi e Karl Lagerfeld durante il consueto saluto a fine sfilata in occasione dei 50 anni del designer tedesco a Fendi e del 90esimo anniversario della maison. La morte di Karl si è andata a sovrapporre a un momento storico senza precedenti: una pandemia mondiale che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere e non c’è nessuno nella moda che non sia stato in qualche modo colpito da questa crisi.
© Victor VIRGILE/Gamma-Rapho via Getty Images
Quindi, cosa possiamo aspettarci da Jones, che si è avvicinato al mondo della moda all’età di 16 anni grazie alla sorella? La sua passione per l’arte moderna in tutte le sue forme cambierà il volto e le sembianze della maison romana? Il talento di Jones a Dior è stato quello di fondere l’estetica gentile del lusso con la ruvidezza dello streetwear, a costi non da poco. Ci sono state statue d’artista gigantesche come anche una robot bag di $ 30.000. Le sue collaborazioni sono iper-moderne, come quella con lo street artist KAWS (altrimenti noto come Brian Donnelly). Tempo fa, Jones mi disse che, quando non viaggiava col padre da un Paese all’altro dell’Africa, era affascinato dalla street art e dalla sua evoluzione durante gli eccessi degli anni 80.
Ma lo stilista non sta lasciando Dior, quindi ha tempo di sviluppare un approccio diverso per Fendi, che rappresenta di per sé un cambiamento abissale dal momento che qui si occuperà di collezioni donna per la prima volta. Una bella sfida che sono certa offrirà quelle emozioni di cui la moda ha bisogno, specialmente nel periodo post-Covid.