Donatella Versace racconta l'ispirazione della primavera estate 2021
“Mentre mi siedo a scrivere queste poche righe, ho in mente la sicurezza e il benessere di ognuno di voi,” ha scritto Donatella Versace in
A metà marzo, Versace ha donato più di 200mila dollari al reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, una città che durante il lockdown sembrava, a suo dire, “una città fantasma”. È stato allora che Donatella ha cominciato a ripensare al significato della moda, e quel periodo in cui di norma il suo quartier generale milanese brulica di un'attività frenetica è diventato un grande momento di riflessione.
“La sfida più grande è stata capire a chi mi sarei rivolta e come dare un senso alla moda in un momento storico tanto unico,” ha detto Donatella a Vogue nei giorni precedenti alla presentazione della collezione primavera estate 2021 che si ispira alla mitica stampa Trésor de la Mer (che già in passato è entrata a far parte della tradizione Versace).
Per la designer e il suo team (definito “un’estensione della mia famiglia” nei mesi scorsi), dissezionare e reimmaginare la stampa heritage della maison è stata una sorta di catarsi e anche un’occasione per sognare. Il sogno: un termine che torna e ritorna nella nostra conversazione e che appartiene a quel mondo fantastico squisitamente Versace. “Non dimenticate il glamour, le top model, i capelli e il trucco!” ha risposto la designer alla domanda se ci sia ancora un posto per quello speciale elisir in un mondo post-pandemia. “Dopo questo, penso che ci sia solo posto per il glamour.”
Qual è stata l’ispirazione dietro la collezione di questa stagione?
“Il sogno di un altro mondo e l'evasione dalla realtà. Per me sono due concetti collegati tra loro perché mentre sogniamo un universo che sia un posto migliore per tutti, dobbiamo cominciare a costruirlo. Volevo proprio sognare e questo è il motivo per cui la collezione è così piena di colori e ha uno spirito tanto allegro.”
Quali difficoltà creative e quali opportunità ha incontrato disegnandola, e come hanno influito sul risultato finale?
“Il mondo è cambiato e siamo cambiati noi. Lo ripetiamo quasi come un mantra da mesi ma, in definitiva, per una stilista questo significa ricominciare tutto daccapo. La sfida più grande è stata capire a chi mi sarei rivolta e come dare un senso alla moda in un momento storico tanto unico.
“Volevo fare qualcosa di sensazionale e infrangere le regole perché penso che quello che funzionava alcuni mesi fa non ha alcun senso oggi. Dal punto di vista creativo, questo ha significato trovare un modo per portare il DNA di Versace in una nuova realtà e a persone che avevano subito un profondo cambiamento.”
C’era un’idea o un sentimento in particolare che voleva trasmettere attraverso le sue creazioni?
“Sì più d'uno: positività, ottimismo, speranza, desiderio, sogno… In generale, uno stato d’animo gioioso.”
Aveva una donna in particolare in mente?
“La Medusa.”
Qual è stato il suo punto di partenza creativo?
“La stampa Trésor de la Mer. L’abbiamo ingrandita, abbiamo cambiato i colori, l’abbiamo smontata e abbiamo creato qualcosa di completamente nuovo e tuttavia familiare. La collezione è allegra. È piena di colori e forme diverse.”
Quali passi crede dovrà fare l’industria della moda per adattarsi alla nostra ‘nuova normalità’?
“Credo che dovrete farmi questa domanda tra qualche mese…”
Qual è la sua opinione sul futuro delle sfilate di moda?
“Dovranno essere più aperte, inclusive e in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti improvvisi.”
Cosa spera per il futuro dell’industria?
“Che ogni maison resti fedele a ciò che ama, e continui a lottare per mantenere etica e integrità.”
Da icona per molti, che consiglio o messaggio di speranza darebbe ai giovani designer e ai creativi che cercano di sfondare e farsi strada in questi tempi difficili?
“Nei mesi scorsi mi sono accorta che il mio team è davvero un’estensione della mia famiglia. Il lavoro di squadra non è mai stato così fondamentale come oggi. Poter ascoltare le persone intorno a te, le idee diverse ed essere mentalmente in grado di accettare anche ciò che ti è estraneo può davvero farti crescere e vedere le cose da una diversa prospettiva. Anche se sono sempre stati importanti per me, oggi l’integrità e l’inclusività sono tutto.”