Cecilie Bahnsen: abiti ultra-romantici (e green) per la primavera estate 2021
Sono stati tre mesi travolgenti per Cecilie Bahnsen. Durante la pandemia, non solo ha dovuto adattare il suo business alla nuova situazione, ma a maggio
È la filosofia che ritroviamo nella sua collezione primavera estate 2021, che vede rinnovata la sua attenzione alla sostenibilità con tre elementi essenziali pensati a fondo: 1 le silhouettes tipiche del brand; 2. l'upcycled: Cecile usa solo materiali riciclati; 3 forte enfasi sulle abilità sartoriali. Bahnsen si sta anche muovendo verso un modello di business ‘zero waste’, limitandosi a due collezioni principali all’anno e a qualche drop tra l’una e l’altra realizzato usando tessuti riciclati al 100%.
© Courtesy Cecilie Bahnsen
Presentare la collezione durante la Paris Fashion Week per la prima volta, invece che a Copenaghen, è stata una decisione pratica - “Non volevo fare le cose di corsa, i capi dovevano essere pronti” – ma era anche un sogno per Bahnsen, che ha lanciato l’omonimo brand solo cinque anni fa (ed è selezionata tra i Vogue Talents nel 2017). In attesa del debutto parigino, la stilista parla dell’importanza della sostenibilità, di adattarsi durante la pandemia e della decisione di optare per un evento digitale piuttosto che per una sfilata fisica questa stagione.
Come ha affrontato la sostenibilità nella sua primavera estate 2021?
“Nella sezione elementi fondamentali ci saranno dei pezzi chiave che per me sono stati importanti dall’inizio. Sono tutte le silhouettes che rappresentano l’identità di Cecilie Bahnsen e sono l’essenza di chi siamo. Le linee saranno sempre le stesse e non andranno mai in saldo. Ci tenevamo anche a raccontare come sono fatte [tramite codici QR powered by True Twins] e si potrà vedere da dove provengono i tessuti e dove sono realizzati i capi.
“Stiamo anche lavorando verso un modello a rifiuti zero: abbiamo riciclato tessuti delle stagioni precedenti. Ho sempre tenuto tutto, i miei tessuti mi sono molto cari, sono creati da produttori specializzati in Europa e hanno un vero valore.”
Perché è così importante per lei pensare in modo sostenibile?
“La longevità dei miei capi è essenziale fin dalla fondazione del brand. Volevo creare un label dove guardi i capi nello stesso modo in cui guarderesti un mobile o un’opera d’arte, e li tieni in gran conto. Adesso viene naturale guardare di più ai tessuti e dedicare più tempo al processo creativo. Si torna ai valori che mi hanno fatto iniziare questo mestiere. Nel bene e nel male, la pandemia ha accelerato alcune di queste decisioni che volevo prendere fin dall’inizio.”
© Photography Lana Ohrimenko
Qual è l’ispirazione di questa collezione?
“Ha a che fare con questo percorso: non sappiamo esattamente dove stiamo andando, ma speriamo che sarà un posto migliore. Ho guardato queste bellissime tribù di donne giapponesi che viaggiano da una città all’altra per suonare musica. Ho anche guardato i dipinti di donne sulla spiaggia dei pittori danesi di Skagen, che indossavano questi abiti bianchi dell’epoca. L’ultima ispirazione sono le istallazioni piene di colori di James Turrell, che hanno un che di super moderno ed elettrico”.
Sta svelando questa collezione con un film. Qual è la sua posizione nel dibattito in corso nella moda tra fisico e digitale?
“Non penso che fare un film sia più facile che fare una sfilata – nella sfilata conta il momento, l’energia: sono tutti lì. Con un film, puoi girarlo di nuovo, rischi di analizzarlo troppo. Ecco perché ho scelto di girare nella campagna danese presso la spiaggia in una sola giornata, dalla mattina alla sera, così eravamo controllati dagli elementi.
“Ci sarà sempre un valore nella sfilata fisica, ma le aspettative saranno più alte. Si potrebbe fare una sfilata fisica all’anno per una collezione e l’altra digitale? Queste sono cose che stiamo decisamente prendendo in considerazione.”
© Photography Lana Ohrimenko
Ha l’impressione che l’industria della moda stia usando questo momento per rallentare e cambiare in meglio?
“C’è stata molta più comunicazione. Parliamo di più con i compratori di quello che cercano; di quello che presenteremo; di quando lo presenteremo. Non è più un segreto e mi piace perché abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme per avere un maggiore impatto e prendere le decisioni giuste. È una cosa che mi ha ispirato molto.
Ci sarà sempre un posto per gli abiti di Cecilie Bahnsen nel mondo, nonostante i tempi difficili che stiamo attraversando?
“Per me è importante disegnare abiti belli e romantici, creati con amore. È un peccato che, solo perché è un momento duro, non ci si vesta bene o si indossino capi che non si amano. La moda è sogno, creatività, energia – c’è speranza in questo. Non credo che dovremmo allontanarci da questa impostazione solo perché potrebbe essere più prudente fare una felpa.”