Vogue Italia di ottobre: l'editoriale del direttore
Intanto: grazie. Per aver accolto le nostre cento copertine di settembre con tanto favore, averne sposato il messaggio, rilanciando un po’ ovunque le storie di
Questo numero racconta una storia del tutto diversa – per certi versi persino opposta. Sta nel dna di Vogue Italia: provare a non andare mai nella direzione in cui ci si aspetta di trovarlo.
Qui celebriamo un compleanno. Cento anni dalla nascita di Helmut Newton, tra i più grandi fotografi di moda di sempre, e senza dubbio il più controverso.
Non si tratta di dare giudizi postumi, se fosse un genio assoluto o solo un figlio del suo tempo, se le donne che ha ritratto in carriera e lo hanno reso celebre fossero per lui oggetto di ammirazione, timore, manipolazione o feticismo: ma di prenderne lo spunto per riflettere su alcune domande che il suo lavoro continua a sollevare e che sono oggi attuali come non mai. Dove finisce l’omaggio alla bellezza femminile e inizia l’oggettificazione? Se raccontate con prospettiva dichiaratamente maschile, le donne diventano per forza passive o possono al contrario avere il controllo sugli uomini che le osservano? Il nudo è ancora accettabile in fotografia, e a che condizioni? E il sesso, nell’arte e nella moda?
Abbiamo chiamato a raccolta non solo fotografi (ai quali abbiamo commissionato idee non che omaggiassero, o peggio imitassero, il grande maestro, ma che, sotto la direzione creativa di Vogue Italia, raccontassero luoghi, volti e ossessioni della sua vita al fine di illustrare la complessità del personaggio); poi anche critici, muse, scrittori, registi, curatori, editori, galleristi, amici e non amici. Non avremmo potuto farlo senza la generosa collaborazione di Tiggy Maconochie della Helmut Newton Estate; e della Fondazione Newton di Berlino, al cui direttore Matthias Harder va il nostro ringraziamento: è stato un viaggio che non dimenticheremo.
Ne sono uscite pagine di riflessioni onestamente non banali, un lungo racconto che parte dalla sua vita e arriva a parlare tra le altre cose di MeToo, body positivity, diversità, perbenismo, moralità, moralismo, libertà, ironia, buono e cattivo gusto – e a chi spetta giudicarlo.
C’è infine una decisiva presenza/assenza in questo numero: June, il cui sguardo (lo spiega bene Carla Sozzani) ha sempre arricchito e anzi completato quello di suo marito Helmut. Al loro amore è dedicata la nostra copertina con Hailey e Justin Bieber. Non la scelta di protagonisti più ovvia: ci piace pensare che lui avrebbe apprezzato.
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