Digiuno intermittente: cosa dovete sapere e perché non farlo
Sui benefici del digiuno intermittente è stato detto di tutto. Molti studi ne hanno dimostrato i lati positivi per perdere peso e per stimolare l'autofagia,
Un recente studio pubblicato sul Jama Internal Medicine mette in discussione quello che abbiamo sempre saputo sul digiuno intermittente, ovvero lo stile alimentare che prevede di mangiare solo entro determinate fasce orarie, saltando la cena oppure la colazione, per lasciare l'organismo a riposo dalle 16 alle 18 ore consecutive.
La nuova ricerca, guidata dal dottor Ethan Weiss, cardiologo della University of California, ha evidenziato che gli adulti in sovrappeso che hanno seguito la dieta 16:8 che prevede un digiuno di 16 ore al giorno e il consumo dei pasti compreso tra mezzogiorno e le 20, non hanno avuto quasi nessun beneficio. Nel corso dei tre mesi di osservazione, hanno perso una media di appena un chilo mezzo - poco più del gruppo di controllo - e la maggior parte del peso perso non era massa grassa, ma massa magra che include i muscoli. È normale ridurre anche la massa muscolare durante il dimagrimento, ma il risultato del gruppo che ha seguito il digiuno intermittente ha superato le aspettative a riguardo.
Il mantenimento della massa muscolare è importante per l'invecchiamento, quando si va incontro alla sarcopenia, ma anche per velocizzare il metabolismo a riposo. I ricercatori hanno ipotizzato che la perdita di massa magra potrebbe essere legata a una minor assunzione di proteine durante il digiuno intermittente.
Come scrive il New York Times, il dottor Weiss seguiva il digiuno intermittente già dal 2014, mangiando tutti i suoi pasti tra mezzogiorno e le 20. Ma quando ha analizzato i dati dello studio da lui stesso condotto, ha ricominciato a fare colazione: "Il mio errore è stato credere nell'efficacia del digiuno intermittente, quindi sono rimasto scioccato dai risultati", ha detto.
Molte popolazioni praticano il digiuno per motivi religiosi o spirituali, ma il digiuno è diventato popolare per motivi di salute dopo che piccoli studi hanno suggerito la sua capacità di influenzare la longevità e un'ampia gamma di benefici metabolici, come il miglioramento dei valori del colesterolo e la riduzione della resistenza all'insulina. Un altro metodo popolare di digiuno intermittente è la dieta 5:2, che prevede di mangiare normalmente per cinque giorni alla settimana e di seguire la restrizione calorica durante gli altri due.
Il digiuno intermittente piace e funziona perché è facile da mettere in atto e si basa su una forma intuitiva di mangiare, che non esclude nessun alimento, neanchecarboidrati e zuccheri.
Se la perdita di massa muscolare evidenziata dallo studio fosse dovuta solo a un minor consumo di proteine, è un aspetto che potrebbe essere risolto aumentando le dosi giornaliere. I risultati devono essere approfonditi con altri studi, ma intanto il dottor Weiss è tornato a fare colazione!