Natale: fra i regali anche le donazioni del sangue
Ripubblichiamo questo articolo che ha vinto la X edizione del premio giornalistico FIDAS-Isabella Sturvi, assegnato il 14 dicembre 2020.
Natale è tempo di doni. Nella
Lucio Anneo Seneca, nel 60 d.C., scrisse “Hoc habeo, quodcumque dedi” ovvero “Io ho quel che ho donato”. Ecco perché scegliere uno di questi tre doni è un regalo prima di tutto a noi stessi.
Sangue
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che in ogni Paese vi è la necessità di circa 40.000 unità di sangue intero per milione di abitanti. Trapianti, incidenti, malattie: sono numerose le motivazioni per cui ciascuno di noi potrebbe, nel corso della vita, avere bisogno di una trasfusione di sangue. La medicina moderna, poi, ha permesso anche di procedere con trasfusioni ai feti. Ecco perché il dono del sangue è vitale, prima ancora della nascita.
Nel 2018, dopo anni di decrescita, è salito in Italia il numero dei donatori di sangue (1.682.724, +0,2% rispetto all’anno precedente) come è stato certificato dal Centro Nazionale Sangue, che ha reso noti questi numeri in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il 14 giugno 2019. In media si parla di una donazione di sangue ogni 10 secondi che consente di trasfondere circa di 1.745 pazienti al giorno e di trattare con medicinali plasmaderivati migliaia di persone al giorno. Il fabbisogno è comunque ancora di molto superiore e la cultura del dono poco diffusa: ad esempio, a Milano solo il 3% dei cittadini dona il proprio sangue. Eppure, in un’ottica “egoistica”, la donazione di sangue permette di mantenere sotto controllo la propria salute e di avere a scadenze controllate la possibilità di incontrare medici competenti. Sono da sfatare anche luoghi comuni che vedrebbero, ad esempio, chi ha tatuaggi o piercing esclusi dalla donazione: basta attendere 4 mesi.
Qui tutte le info per diventare donatore: http://www.donailsangue.salute.gov.it/donaresangue/homeCns.jsp
Midollo Osseo
Cinquantamila nuovi iscritti nel 2019, un record quest’anno al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo ma c’è ancora molto da fare. Solo una persona su 100 mila ha un midollo compatibile con un altro. Così chi soffre di leucemie, linfomi, mielomi e altre neoplasie del sangue - e per questo ha bisogno di un trapianto - non ha così tante opportunità di sopravvivere. A meno che non siano tantissimi a iscriversi a quel registro. La procedura è semplice: per la tipizzazione del Dna basta un prelievo di sangue oppure - ancora più immediato - l'asportazione con la spatolina di un kit salivare di un po di mucosa buccale. A questo segue un colloquio approfondito per verificare l'effettiva disponibilità del donatore al gesto.
Il Dna del donatore - che deve avere un'età compresa tra i 18 e i 35 anni - entra in un Registro Nazionale Italiano di donatori, collegato con una banca dati mondiale. Quando si trova la corrispondenza - sempre molto rara - tra il paziente malato e un donatore, quest'ultimo viene convocato per le verifiche dello stato di salute e la disponibilità. Tra la chiamata e la donazione passa circa un mese di tempo: serve soprattutto a preparare il paziente malato che deve sottoporsi a procedure molto pesanti e invasive. Ecco perché, anche se si tratta di un atto volontario - e quindi il donatore può recedere fino all'ultimo momento - ci vuole un grande senso di responsabilità. I metodi di prelievo del midollo oggi sono due e, uno in particolare, è molto meno invasivo di un tempo. Quello tradizionale prevede il prelievo delle cellule staminali ematopoietiche - quelle che generano i globuli binchi, rossi e le piastrine - dalla cresta eliaca del bacino. In questo caso è previsto il ricovero di un paio di giorni e la somministrazione di un'anestesia a volte totale, a volte locale. Il metodo più innovativo è ancora meno invasivo: si parla infatti di aferesi che è una sorta di prelievo di sangue venoso e selettivo che permette attaverso un separatore cellulare di estrarre dallo stesso solo i componenti necessari, in questo caso le cellule staminali ematopoietiche - per restituire immediatamente attraverso un'altra siringa tutti gli altri elementi del sangue al donatore. La donazione dura 3 o 4 ore.
Qui tutte le info per diventare donatori di midollo osseo.
Latte Materno
Un altro suggerimento di dono importante, ma dedicato alle neo-mamme, è quello del latte materno, destinato ai bambini nati prematuri. Per i neonati, e in particolare per i pre-termine, il latte donato è una vera e propria medicina e perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile. Il latte materno, poi, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, da allergie e malattie metaboliche. Con 50 ml di latte donato si assicurano circa due giorni di pasti per un piccolo prematuro: un dono davvero speciale. Secondo l’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (Aiblud onlus), promotore di Human Milk Link in Italia, si raccolgono ogni anno meno di 10 mila litri di latte materno, ma ne servirebbero almeno 30 mila per nutrire tutti i neonati prematuri con peso alla nascita inferiore ai 1.500 grammi. In Italia oggi sono attive oltre 30 Banche del latte, regolate dal Ministero della salute, che si occupano della raccolta e della conservazione del latte umano donato, ma è assolutamente necessario aumentare il numero delle donatrici. Entro il primo anno di vita del bambino tutte le mamme possono diventare donatrici. Ecco tutte le informazioni: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_303_allegato.pdf