La storia della Panthère di Cartier
Dal beauty case di Jeanne Toussaint a simbolo maestoso della Maison dell'Alta Gioielleria. Storia e curiosità sulla Pantera (Panthère) di Cartier
Una figura araldica è
Cartier
© Peter Macdiarmid
Per la prima volta viene associata a Cartier nel 1914, con un'illustrazione: uno degli eredi del fondatore Louis-François Cartier, Louis Cartier, si affida alla mano esperta del pittore George Barbier per creare un dipinto ad acquarello da utilizzare come invito a una mostra di gioielli. Elegante, raffinata e ammaliante si vede al centro la Dame à la Panthère: è una donna vestita secondo la moda dell'epoca, con ai piedi una pantera nera e adornata da un collarino gioiello. L'immagine femminile assolutamente nuova, libera e disinvolta, misteriosa e raffinata, a tratti esotica o classica, avvolta di tessuti leggeri e gioielli, riscuote un notevole successo, tanto che da quel momento Cartier inizia a utilizzare il disegno felino per la creatività e la comunicazione.
Dame à la Panthère
L'esotico, in senso stretto, era di gran voga durante la Belle Èpoque, soprattutto grazie ai viaggi, non solo per affari e favoriti dalla tecnologia, nonché agli abiti parigini confezionati da Paul Poiret, il primo vero stilista moderno che adattò costumi russi e africani per la moda dell'epoca, tagliando pantaloni harem, gonne humpel, giacche kimono e cappelli turbanti. La tendenza orientaleggiante viene lanciata dal sarto e culmina con una serata mondana, la Festa delle Mille e una Notte, tenuta il 24 giugno del 1911. Le notti dell'epoca erano animate da personaggi che abbracciavano con entusiasmo l'esotico, nel vestire e nel vivere il quotidiano: la marchesa Luisa Casati teneva nella sua dimora veneziana dei ghepardi, mentre la ballerina Joséphine Baker passeggiava lungo la Senna con un maestoso leopardo, detto Chiquita. Non ci stupiamo, quindi, se persino Cartier cadde nella trappola felina, ammaliato da quella Pantera che nell'illustrazione si pone come protettrice di esotica e misteriosa bellezza.
Cartier
© NIKLAS HALLE'N
In quell'anno, proprio il 1914, la Maison presenta il primo orologio con superficie maculata, di onice e diamanti, mentre la figura completa appare per la prima volta solo nel 1933, quando Jeanne Toussaint, direttrice della gioielleria Cartier, sceglie l'immagine per un beauty case. È merito suo se oggi la Pantera viene associata al nome Cartier.
Sin da subito i gioielli con il noto felino vengono scelti da donne dalla spiccata personalità, intraprendenti e spesso indomabili. Tra queste vogliamo sicuramente ricordare Wallis Simpson, l'elegantissima americana che aveva conquistato il cuore di Re Edoardo. È infatti l'erede al trono britannico a commissionare la prima spilla Panthère a Cartier, nel 1948: un animale tridimensionale in oro, arricchito di smalti e smeraldi taglio cabochon. Seguì la versione di platino, diamanti e zaffiro, il primo bracciale nonché gli occhialini (lorgnette) con impugnatura a felina. Très chic!
Cartier