Chi Ha Paura Del Minotauro?
L’ibridazione uomo-animale è un tratto pressoché universale nella storia, dalla cultura egizia e assira fino al folklore europeo ottocentesco. Le creature che ne scaturiscono a
Jason Ebeyer
«Quest’immagine nasce dall’idea di una società post-apocalittica, in cui gli umani si sono evoluti adottando elementi della natura nel tentativo di sopravvivere. Qui, la creatura si aggira tra le rovine del mondo precedente, e porta con sé un manufatto della civiltà perduta: una Louis Vuitton Prism Keepall del 2019».
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Laurent Seroussi
«Esprimo idee e riflessioni con le immagini. In questa, ho cercato un confronto tra opposti concetti: donna-insetto, attrazione-repulsione, forza-fragilità. Volevo dar vita a una serie di opere visuali ambigue, dove la bellezza, e quindi la nostra accettazione dell’immagine, nascesse dall’equilibrio plastico che riesce a plasmare. La serie è composta da 15 esseri ibridi in grande formato, e continua a crescere».
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Smeccea
«Quest’opera è nata dall’incontro con un agnello in un rifugio per animali. Volevo sottolineare come queste creature siano simili ai bambini nel loro essere giocosi e amichevoli. Hanno le nostre stesse emozioni, sono capaci di amore, gioia e dolore. E proprio per il grande amore che ho per gli animali, ho scelto di essere vegana».
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Simon Roulet
«Il mio lavoro parla di identità post-umana, ispirata dall’ideologia del transumanesimo e dalle tecnologie NBIC (nanotecnologia, biotecnologia, tecnologia dell’informazione e scienze cognitive). Un viso diventa oggetto di una trasformazione che rimane in bilico tra bellezza e bruttezza, biologico e sintetico. L’immagine dell’ibrido per me rappresenta tutti i cambiamenti della nostra epoca».
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Nicholas Keays
«La simbologia archetipica degli animali mi affascina da sempre, e questa semantica mi aiuta a stimolare delle reazioni nella psiche più profonda dello spettatore. Per questo lavoro ho guardato all’Ariete dello zodiaco – è stato realizzato proprio con la luna in Ariete, tra il 20 e il 22 aprile 2020 –, un segno che tradizionalmente è associato all’idea di coraggio. Il collare da clown mi è servito proprio per creare una contrapposizione e lanciare un messaggio subliminale: a volte osare vuol dire sembrare pazzo».