Audrey Hepburn vestita da Fernanda Gattinoni per Guerra e Pace
Audrey Hepburn vestita stile impero da Fernanda Gattinoni, con delicati drappeggi e tagli neoclassici, nel film "Guerra e pace" (1956)
Tutti conoscono il sodalizio sartoriale
© ullstein bild Dtl.
La stilista di Cocquio (Varese) ha mosso i primi passi presso l'atelier londinese Molyneux, il sarto più chic dell’epoca che aveva anche una sede parigina, frequentato da dive e regine. Ed è qui che diventa Mademoiselle, una sorta di consigliera per sarti e ospiti - oggi diremmo una stylist - che sapeva benissimo destreggiarsi tra modellistica e gusto. In breve tempo arriva una proposta dalla stessa Coco Chanel: declina l'offerta, si dirige verso Roma, nella sartoria Ventura. Qui, capisce che è arrivato il momento di aprire i suoi locali, sotto il suo stesso nome, e nel 1946 inaugura il primo atelier. La Capitale Eterna attira il cinema italiano e internazionale: verrà così battezzata l'Hollywood sul Tevere.
Ferananda Gattinoni ha fatto parlare di sé per aver scelto di non sfilare sulla passerella collettiva di Palazzo Pitti “ci sono sartorie che non vogliono spostarsi a Firenze perché non lo ritengono necessario. Fernanda Gattinoni segue soprattutto la sua clientela privata, raramente ripete un modello due volte perché li dà sempre in esclusiva”, spiega così Irene Brin l'assenza all'evento moda italiano dell'epoca. Tra le sue clienti si trovano già nomi celebri e internazionali, come Lucia Bosé, Anna Magnani, Ingrid Bergman e Kim Novak.
Dopo aver creato capi sartoriali per la Bergman, Europa ‘51 e Viaggio in Italia, entrambi di Roberto Rossellini, arriva l’esperienza cinematografica che consacra la sua maestra, l'arte del drappeggio pulito e impeccabile: Guerra e pacedi King Vidor, con una giovane Audrey Hepburn che già aveva fatto sognare con Vacanze Romane.
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La costumista Maria De Matteis sceglie Fernanda Gattinoni per confezionare quei meravigliosi abiti stile impero, apparentemente semplici - forse un po' troppo disadorni per sfilare, come aveva commentato nel 1955 - ma espressione di una precisa eleganza, sobria e garbata. Il guardaroba cucito per Audrey Hepburn compiace la stilista, tanto da proporre una collezione ispirata alla protagonista del romanzo di Tolstoj, Natascia, dai tratti classicheggianti con chiari echi alla Roma imperiale grazie all'uso di tessuti leggerissimi lavorati a drappeggio e peplo.
Il successo della collezione con corrisponde, però, a una lunga relazione sartoriale con Audrey Hepburn, ormai legata ( e ben identificata) con lo stilista Givenchy. In ogni caso, questa collaborazione, rende merito a Fernanda Gattinoni per aver riportato in auge lo stile impero, esattamente sei mesi prima di Christian Dior.