Fashion Film Festival 2021: dialogo tra Constanza Cavalli Etro e Margherita Maccapani Missoni
Il Fashion Film FestivalMilano giunge alla sua settima edizione continuando a supportare i giovani talenti da tutto il mondo.
Ogni giorno, dal 13 al 18
Ogni anno una una prestigiosa giuria internazionale è chiamata a valutare i fashion film in concorso. Questa edizione conta sul coinvolgimento di Margherita Maccapani Missoni che insieme alla direttrice del Festival, Constanza Cavalli Etro, approfondiscono il tema dei fashion film e della loro importanza nel contesto moda.
Silent Madness, uno dei film in concorso
Questa settima edizione è stata interamente realizzata in versione digitale. Quanto ha influito su Fashion Film? Hanno saputo in qualche modo venire incontro alle esigenze dei brand di presentare le proprie collezioni in digitale?
Constanza Cavalli Etro: Sicuramente la pandemia ha influito sull’approfondimento di un linguaggio digitale già molto presente e sviluppato nel mondo della moda. I brand, che ancora non si erano avvicinati all’universo digitale e al video storytelling, hanno avuto modo di farlo. Nonostante questo, i fashion film restano uno strumento di comunicazione separato dalle sfilate, per cui il Festival resta una vetrina importante.
Margherita Maccapani Missoni aggiunge: Io credo che i fashion film saranno sempre più presenti e determinanti nel nostro immaginario estetico, ma credo ancora nella collaborazione tra fisico e digitale e che le esperienze intime e dirette acquisiranno sempre più valore.
Constanza Cavalli Etro
Margherita Maccapani Missoni
Quale aspetto del Fashion Film Festival ti sta più a cuore?
Constanza Cavalli Etro: Il supporto ai giovani talenti, negli anni abbiamo visto con grande soddisfazione come il Festival abbia realmente e concretamente aiutato i giovani a farsi spazio nel mondo del lavoro. Grazie anche a questa manifestazione che è un'incubatrice di talenti e un trampolino di lancio reale. Molti registi che hanno partecipato al festival ora lavorano per marchi importanti e molti designer emergenti ora sfilano sulle passerelle più affermate. Amo guardare attraverso i loro occhi, diversi mondi, diverse realtà e culture.
Margherita qual è l'aspetto che più ti ha colpito di questa edizione?
Margherita: Moda e cinema hanno sempre dialogato dal punto di vista estetico e d’inspirazione. Oggi il dialogo è diventato più profondo. Non solo la moda uso il video come mezzo di comunicazione, ma questo diventa un elemento determinante nella creazione della visione del marchio. Questo è proprio l’aspetto del festival che mi ha maggiormente colpito.
Ogni giorno, dal 13 al 18 gennaio sulla piattaforma fashionfilmfestivalmilano.cameramoda.it ci sarà una sezione speciale dedicata al Made in Italy e alla creatività italiana “The World of Italian Fashion Films”, 6 Conversazioni con personaggi di spicco, 5 première di lungometraggi e i due progetti speciali ormai pilastri della sezione Fuori Concorso: #FFFMilanoForGreen e #FFFMilanoForWomen.
FFFMILANOFORWOMEN e FFFMILANOFORGREEN sono due aspetti che sicuramente sono venuti incontro all’esigenza, sempre più forte, di essere attenti verso i temi sociali. Cosa rappresentano per te questi due progetti e come si sono evoluti nel corso delle varie edizioni?
Constanza Cavalli Etro: FFFMilanoForWomen: Sono cresciuta in una famiglia matriarcale, circondata da un profondo amore, da un senso di calore, di uguaglianza, di apertura e con la libertà consapevole di poter essere me stessa, senza paura. Questo è il dono più grande che ho ricevuto dalla mia mamma ed è quello che vorrei trasmettere in ogni aspetto della mia esistenza. Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere donne che mi hanno ispirato e supportato nelle mie scelte personali e lavorative: posso dire con un grande affetto che Franca è stata una di loro. La mia volontà è quella di dare risalto alla diversità, la sensibilità, la bellezza, la forza e il talento femminile, declinato in forme diverse e rappresentate all’interno del festival, da protagoniste di diversi settori. Credo che ci sia una forte forza emotiva e umana nel racconto.
Fin dalle prime edizioni del Festival ho sentito l’esigenza di affrontare tematiche scomode per sensibilizzare il pubblico. Il Festival è una piattaforma culturale e abbiamo sempre voluto informare ed educare. Questi due progetti rappresentano una forte volontà di essere portavoce di un cambiamento.