Raffaella Carrà: "Ballo Ballo", il film ispirato alle sue canzoni
Un vivacissimo tripudio di colori e suoni: tutto merito della colonna sonora con le maggiori hit diRaffaella Carrà. E così ilmusicalspagnolo Ballo Ballo (Explota explota),
Ballo Ballo
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Giuseppe Maggio in Ballo Ballo
La trama
Sopra le righe, anzi molto sopra le righe, la storia segue le vicende di Maria (Ingrid Garcìa-Jonsson), una ragazza in fuga all’altare, timida, confusa e smarrita, che viene aiutata da una hostess disinvolta e gentile, Amparo (Veronica Echegui) a trovare casa e lavoro come sua collega. Il suo più grande sogno, però, resta il ballo, ecco perché ammira anzi idolatra la soubrette Rosa (Natalia Millàn), che si esibisce in TV su coreografie allegre, ma anche sottoposto rigorose perché controllate dalla censura dell’emittente locale, incarnata dal dirigente Celedonio (Pedro Casablanc). Grazie ad uno scherzo del destino, incrocia Pablo (Fernando Guallar), senza sapere che non solo lavora per il programma ma ne è anche il figlio del responsabile. Quando l’ex fidanzato mollato a pochi istanti dalle nozze la segue fino in Spagna la situazione si complica.
Guardate una clip tratta dal film
Io ballo da sola
Dimenticate Pedro Almodovar: Ballo ballo è molto più simile a Paso Adelante che alla poetica del cineasta iberico. È una commedia musicalesemplice e senza pretese ambiziose, diretta dall’esordiente Nacho Alvarez, puro intrattenimentodi genere con personaggi divertenti e a tratti anche teneri, rigorosamente in technicolor.
Il vero punto di forza restano le canzoni di Raffaella Carrà, che riecheggiano ovunque, durante un volo di linea o nel bel mezzo della strada. Ogni occasione è giusta per raccontare in note i sentimenti dei protagonisti e per movimentare un po’ la monotonia quotidiana. I brani stuzzicano e provocano, ma qui sembrano metafora di cambiamento quasi femminista, vessilli di modernità contro alla bigotteria della “vecchia guardia”.
Ballo Ballo
Fattela una risata
La freschezza della gioventù, i sogni ad occhi aperti e la voglia di vivere: il mix spensierato e spumeggiante della trama, mescolato alle parole spensierate di “Tanti auguri”, fa scattare un impagabile effetto nostalgia. E si cambia ritmo e tono con sorprendente velocità, per passare a 0303456 e ai tormentoni che hanno accompagnato proprio nei ruggenti ’70 la vita amorosa di una generazione intera. Oggi sono brani evergreen che infondono immediatamente buonumore e allegria, scacciando ogni pensiero serio e impegnato. Questi cult di Raffaella Carrà, cantati in spagnolo nella versione originale, incorniciano l’ingenuità di un’epoca che ci sembra più lineare e meno spaventosa del presente, quasi familiare e rassicurante.
Il cielo benedica il Tuca tuca, anche se in questa versione lo interpreta un’amazzone dalla lunga chioma corvino invece di un caschetto biondo platino.
Ballo Ballo
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