La Women’s March 2021 si fa digitale e ha bisogno del tuo aiuto
Temevate che la pandemia avrebbe impedito la Women’s March 2021? Ebbene no! Nonostante i lockdown in vigore nei vari Paesi e le direttive sul distanziamento
© Sarah Morris
Il 21 gennaio 2021, il giorno che normalmente avrebbe segnato la quinta protesta ‘fisica’ (ovvero in presenza), il movimento ha lanciato Global Count, uno dei più grandi sondaggi di mappatura mondiale mai condotto, allo scopo di documentare le barriere culturali, economiche e sociali che ostacolano il progresso femminile. Pensato per includere donne, persone non binarie e transgender di ogni continente, il progetto mira a identificare quelle problematiche che necessitano di soluzioni urgenti mentre il mondo si ‘ricompone’ sulla scia della pandemia da Covid-19.
Come funziona Global Count?
Nei 10 minuti che dura il sondaggio, vi verrà chiesto in che Paese vivete e quali sono le maggiori difficoltà per voi e la comunità di cui fate parte. Può trattarsi di mettere fine alla violenza, dei diritti dei rifugiati, dell’empowerment giovanile, della libertà riproduttiva, di giustizia ambientale e uguaglianza di razza. Poi vi verrà chiesto quali fattori – politici, culturali, economici, educativi o tecnologici – costituiscono attualmente l’ostacolo maggiore al progresso nel promuovere cambiamenti in questi ambiti. Il sondaggio termina con una domanda profonda e significativa, le cui risposte dovrebbero fornire un quadro unico di cosa significhi essere donna nel 2021: che volto ha il progresso in materia di diritti umani delle donne nei prossimi 10 anni?
© Mario Tama
Il sondaggio rimarrà attivo fino alla Giornata Internazionale della Donna l’8 marzo. Lo scopo è incoraggiare le partecipanti a condividerlo con i propri contatti e sui social al fine di coinvolgere il maggior numero di persone possibili. Tra coloro che faranno da portavoce alla campagna vi è la modella e attivista Munroe Bergdorf e il Premio Nobel Malala Yousafzai. “Ogni anno, dal 2017 -(anno dell'elezione di Donald Trump, ndr) - ci siamo riunite per dar voce a problemi di importanza critica”, afferma Uma Mishra-Newbery, membro del consiglio di Women’s March Global. “Detto questo, è arrivato il momento di capire davvero e raccogliere dati sulle problematiche con cui si scontra la gente in tutto il mondo. I dati su tali questioni urgenti, sia a livello globale che locale, sono scarsi. Ma sono di vitale importanza, non solo per i movimenti ma anche per i collettivi locali, le istituzioni che si occupano di raccolta di fondi e il settore non profit nel suo complesso. Le informazioni che raccoglieremo tramite il progetto Global Count verranno condivise con queste realtà e affideranno immediatamente il potere nelle mani di coloro che partecipano al sondaggio”.
L’iniziativa, che è una collaborazione tra Women’s March Global e varie organizzazioni e policymaker, arriva in un momento di grande bisogno. Gli episodi di violenza domestica sono cresciuti a dismisura in tutto il mondo durante i lockdown e un report di Care International ha messo in luce come le donne siano state quelle colpite maggiormente dalla pandemia in termini di disoccupazione, mancanza di cibo e conseguenze per la salute mentale. Per Women’s March Global, la speranza è che il sondaggio amplifichi le voci intersezionali di quelle comunità che storicamente erano più difficili da raggiungere, assicurandosi che abbiano voce in capitolo su quelle che sono le priorità future dei governi dei rispettivi Paesi.
Se vuoi promuovere l’uguaglianza di genere, ORA è il momento di ‘scendere in campo’ e far sentire la tua voce.