Come acquistare abbigliamento sportivo ecologico
Se avete deciso di rimettervi in forma, quest’anno, forse state anche pensando di migliorare la qualità del vostro abbigliamento fitness. L’activewear è per lo più
È una preoccupazione crescente per molti di noi, con Lyst che l’anno scorso ha riportato un aumento delle ricerche di ‘activewear sostenibile’ del 151 per cento. Trovare abbigliamento fitness ecologico tuttavia è ancora difficile. “Anche se il mercato dell’activewear sostenibil sta crescendo, è ancora molto più semplice scegliere alternative non sostenibili,” dice a Vogue Tatiana Kovylina, fondatrice del brand Silou, con sede a Londra.
Attualmente, anche le alternative più sostenibili presenti sul mercato contengono una percentuale di spandex o elastam vergine per conferire la tanto ricercata elasticità ai tessuti. “In effetti abbiamo bisogno di usare lo spandex nei nostri reggiseni e nei leggings,” dice Quang Dinh, amministratore delegato e fondatore dell’etichetta Girlfriend Collective di Seattle. “Cerchiamo sempre un’alternativa migliore, e intanto ci adoperiamo per ridurre la quantità necessaria nei nostri capi e per usarne il minimo indispensabile.”
Tutto questo indica che è fondamentale abbassare il più possibile l’impatto ambientale dell’activewear – ecco come.
1. Evitate tessuti sintetici vergini
Dato che i materiali sintetici vergini sono ciò che preoccupa di più, rivolgetevi a brand come Girlfriend Collective e Perff Studio, che al loro posto utilizzano tessuti riciclati. “Il nostro tipico poliestere riciclato comincia dalle bottiglie d’acqua usate”, spiega Dinh, "Ogni paio di leggings è realizzato con 25 bottiglie riciclate.
Le etichette attente all’ambiente come Indigo Luna e Vyayama stanno anch’esse optando sempre più per alternative naturali come il cotone biologico e la viscosa, che – quando provenienti da fonti sostenibili – hanno un impatto più basso sul pianeta rispetto ai tessuti sintetici.
2. Pensate alla durata
Poiché i capi sportivi vanno lavati di frequente, la durata è essenziale dal punto di vista della sostenibilità. “Secondo noi i clienti devono comprare meglio, non di più,” dice Kovylina. “I nostri prodotti vengono sottoposti a prove di resistenza – tutto il nostro team si allena con i nostri campioni, lavandoli e centrifugandoli per vedere se durano”.
3. Investite in un filtro per le microplastiche
Quando lavate i vostri capi sportivi, assicuratevi di usare un filtro che cattura le microplastiche – come Guppyfriend washing bag o Cora Ball – per impedire che le particelle di plastica finiscano negli oceani e danneggino la flora e la fauna marine (uno studio suggerisce che un singolo lavaggio in lavatrice può rilasciare l’impressionante quantità di 12 milioni di microfibre). “Noi facciamo un filtro accessorio per la lavatrice, ma ci sono tante ottime alternative in giro,” aggiunge Dinh
4. Evita le sostanze chimiche nocive
Considerando che i capi per lo sport sono a contatto con la pelle, è comprensibile che l’uso di sostanze chimiche nel processo produttivo costituisca una preoccupazione – quindi controllate la presenza dell’etichetta Oeko-Tex, che certifica che i capi non contengono sostanze chimiche nocive.
Le tinture naturali sono anche più ecologiche delle loro alternative sintetiche. “Le tinture convenzionali su larga scala utilizzano molte sostante chimiche nocive che a volte vengono liberate nell’ambiente non trattate, causando enormi danni alle comunità locali e agli ecosistemi,” spiega Loviisa Mäenpää, co-fondatrice di Indigo Luna. “Tutte le nostre tinture naturali provengono da fonti locali sostenibili a Bali, in Indonesia, e tutti i rifiuti prodotti sono organici e compostabili.
5. Cerca chi promette piani di riciclo
Una volta consumati i vostri capi sportivi, è essenziale pensare a cosa ne sarà dopo di essi, assicurandosi che non finiscano in discarica. Trovare brand che offrono piani di riciclo, come il programma ReGirlfriend di Girlfriend Collective, contribuirà al cammino verso un sistema più circolare. “Siamo in grado di scomporre vecchi capi, di riciclare il vecchio filato di poliestere in un nuovo filato, e di mischiarlo poi con il ‘nuovo’ filato di poliestere riciclato,” dice Dinh. “Creare un sistema a ciclo chiuso è stato il nostro massimo obbiettivo sin dall’inizio”.