Vanity Fair. Fateci spazio: i nuovi talenti che stanno cambiando il Paese
Vanity Fair arriva in edicola il 17 febbraio con un numero speciale che celebra i nuovi talenti italiani che stanno riscrivendo le regole di cinema,
«Quello su cui abbiamo lavorato è un catalogo, parziale ma progettuale, di un gruppo di pionieri. Talenti che hanno avuto il coraggio di rompere schemi per fare cose nuove o di ristabilire schemi per recuperarne di antiche. Sceneggiatori, registi, compositori, attivisti, atleti, scrittori, musicisti e più in generale creativi che non si sono mai arresi, nemmeno di fronte alla pandemia, nella definizione del proprio sogno».
Lo scrive nel suo editoriale il direttore Simone Marchetti e in copertina trovate un gruppo di questi pionieri: l’attore Rocco Fasano, idolo teen dopo Skam Italia, che riflette sui ruoli portatori di una mascolinità tossica, oggi non più accettabili. Nabou Thiam, classe 2002, modella bresciana di origini senegalesi che ha appena intrapreso la carriera dopo il secondo posto al concorso Elite Model Look. Sespo, digital creator e star di YouTube e Twitch da due milioni di follower e il duo musicale La Rappresentante di Lista composto da Veronica Lucchesi (cantante) e Dario Mangiaracina (polistrumentista), che sarà al 71esimo Festival di Sanremo con la canzone Amare.
Questo numero di Vanity Fair ha l’obiettivo di scatenare idee, dibattito e azione, per indicare direzioni, soluzioni e speranze di cambiamento in un momento che sembra suggerire il contrario. Ne sono esempio l’estro di Giada Zhang, 25 anni e già amministratore delegato di un’azienda, la Mulan Group, che ha saputo innovare durante la pandemia, attraverso l’e-commerce organizzato in due settimane. L’impegno di Agnese Pini, 35 anni, la più giovane direttrice di un quotidiano in Italia, e la prima donna a dirigerlo in 160 anni (La Nazione, Firenze), che racconta come lo è diventata e quali sono i modi per avvicinarsi ai giovani e dar loro un’opportunità. La determinazione di Veronica Yoko Plebani, 25 anni, atleta paralimpica di triathlon che ha fatto della sua storia e del suo corpo un manifesto per educare alla diversità. Bellissime le parole dello scrittore Jonathan Bazzi, 35 anni, che con il suo libro d’esordio Febbre (candidato al Premio Strega 2020), sta cambiando la narrazione di due temi che lo riguardano da vicino: la periferia e la sieropositività. L’ironia intelligente che fa riflettere: è quella della comica Emanuela Fanelli, rivelazione del programma televisivo Una pezza di Lundini. Due talenti under trenta hanno conquistato il cuore del pubblico anche grazie al successo di Skam Italia: l’attore Pietro Turano, 24 anni, nella vita attivista LGBTQ, vicepresidente di Arcigay Roma e consigliere nazionale di Arcigay e Ludovico Di Martino, 28 anni, regista della web serie e del film La belva, che ha scalato le classifiche di Netflix. Un messaggio alle nuove generazioni affinché si impegnino con entusiasmo per la realizzazione dei loro sogni arriva da Ginevra Lubrano, classe 1993, torinese, che ci accompagna nell’universo della musica ibrida come la sua personalità, fatta di disciplina e grandi ambizioni.
L’attivismo a sostegno dei più deboli: ne sono testimoni Djarah Kan, prima blogger ora scrittrice, il suo libro Ladri di denti raccoglie una serie di racconti sul razzismo e le sue forme più subdole e Aboubakar Soumahoro, sindacalista dei migranti, difensore degli invisibili, che sogna un’Italia in cui l’empatia prevale sul calcolo e la bellezza della diversità sulla paura. Iacopo Melio, 28 anni, in sedia a rotelle dalla nascita: nonostante l’impossibilità di tenere comizi dal vivo, lo scorso settembre ha sbancato al collegio di Firenze 1, diventando Consigliere regionale per la Toscana.
Racconta dell’importanza della riflessione da cui può scaturire la «fioritura personale» la filosofa Maura Gancitano, classe 1985, fondatrice, con Andrea Colamedici, di Tlon che è scuola permanente di filosofia e immaginazione, casa editrice, catena di librerie teatro. Fortissima la presenza femminile anche nel mondo della scienza: Raffaella Di Micco, napoletana, classe 1980, che studia per Telethon l’invecchiamento delle cellule staminali del sangue. Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, pioniera della robotica bioispirata e grande amante della natura come la biologa Emanuela Evangelista, attivista e presidentessa dell’associazione Amazônia Onlus, impegnata in sfide come la conservazione ambientale, la lotta alla crisi climatica e la preservazione degli habitat.
Tra i pionieri di questo numero non potevano naturalmente mancare i protagonisti della digital generation: come Cicciogamer89, un canale YouTube da oltre 30 milioni di iscritti, gamer abilissimo conoscitore di Fortnite; alle spalle un passato di sofferenza legato al bullismo subito per la sua obesità e il riscatto raggiunto grazie alla passione per il gaming e al lavoro sul proprio corpo; e ancora, Muriel, classe 1996, youtuber, attivista LGBTQ+, impegnata nel sociale nelle campagne per la body positivity, punto di riferimento per la sua community anche in tema moda e beauty; Riccardo Romiti, 18 anni, in arte Reynor, campione di gaming di StarCraft II.
C’è poi una sezione interamente dedicata alla moda con dieci talenti di ambiti ed estrazione diversi davanti all’obiettivo fotografico di Attilio Cusani: Lil Jolie, Chiara Cascella, Mike Lennon, Martina Momusso, Moà, Francesco Cicconetti, Valeria Margherita Mosca, Riccardo Dellacasa, Maria Luisa De Crescenzo e Natalia Criado. A vestirli, due stylist delle celeb tra i più apprezzati e innovativi: Nick Cerioni e Rebecca Baglini.
Vanity Fair continua a riscrivere le regole dell'editoria rovesciando il classico meccanismo carta-web, mettendo quest'ultimo al primo posto nello svelare interamente il contenuto del servizio di moda presente nel numero, pubblicato su Instagram a partire da cinque giorni prima dell'uscita del giornale in edicola.