I migliori film comici da vedere su Netflix
Film comici su Netflix: la top 5 di Vogue
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Far ridere di cuore è davvero un’impresa degna di lode. Ci vuole intelligenza per piazzare una battuta nei tempi giusti e senza scadere nella volgarità. Ok, nei film comici a volte qualche scivolone sul buongusto viene perdonato, ma purché avvenga nel contesto giusto e non si esageri. In un periodo storico come il nostro in cui il politically correct viene spesso usato a fine strumentale alcune pellicole farebbero arricciare il naso e certi sketch, poi, verrebbero banditi immediatamente. La ricerca dell’uguaglianza resta sacrosanta ma va anche ricordato che queste restano opere di finzione, a volte estreme nel mettere alla berlina vizi e difetti dell’essere umano. Va tenuto in mente, insomma, soprattutto per i titoli che – tra i cinque scelti come imperdibili nel filone comico targato Netflix – risalgono a qualche stagione fa. Restano, dopo tutto, figli del proprio tempo e a volte contengono una disarmante ingenuità che non dovremmo assolutamente condannare. Fin dall’antichità l’arte è stata usata come critica sociale e satira. Con questa premessa in mente è proprio il caso di suggerire al pubblico di farsi una risata. Liberatoria, a cuor leggero e senza giudizi.
1. Zohan
Basta il sottotitolo “Tutte le donne vengono al pettine” per far gridare all’eresia una certa frangia femminista, ma Zohan resta un personaggio di finzione con oltre dieci anni di vita dalla prima apparizione sul grande schermo e non nasconde alcun retropensiero offensivo. Questa ex spia israeliana, infatti, scappa dalla terra d’origine per diventare un parrucchiere a New York. Oggi si definirebbe hair stylist o groomer, ma comunque il concetto non cambia: ha sempre voluto modellare e acconciare le chiome femminili per trasformarle in opere d’arte. La sua passione non passa inosservata nel salone di periferia dove viene assunto, soprattutto perché offre alle clienti un extra a luci rosse per pura bontà d’animo, senza discriminazione alcuna per età o prestanza fisica. La sua fama, prevedibilmente, si diffonde in tutto il quartiere ma qualcosa d’inaspettato intralcia i suoi sogni di gloria.
Bizzarra, esilarante e inaspettata: la storia è consigliata a chi ama i risvolti demenziali più improbabili persino nelle premesse più serie.
Zohan
2. Le amiche della sposa
Le chiamano Bridezilla e sono una categoria pericolosissima, quella delle future spose alle prese con i preparativi per le nozze. In Italia il ruolo delle damigelle non è così consolidato ma oltreoceano è una faccenda seria e ricalca una specie di gerarchia d’affetti nei confronti della neo-fidanzatina. Guai, dunque, a scegliere la damigella d’onore se più di un’amica si contende il titolo: scatta una specie di guerra fredda senza esclusioni di colpi. Non tutte, infatti, sono angeliche e docili come Katherine Heigl in 27 volte in bianco: nel caso de Le amiche della sposa il corteo è male assortito e possibilmente pericoloso. Il disastro, quindi, della cerimonia ma anche negli appuntamenti precedenti, dall’addio al nubilato alla prova dell’abito, passa attraverso una serie di esilaranti, per non dire tragicomici, espedienti. C’è l’invidia della zitella, la competizione per le attenzioni, la volgarità della futura cognata e l’egocentrismo di più di un’invitata. Sopravvivere a questa pressione sembra una mission impossible, eppure…
Dissacrante, esplicito e irriverente: ideale per chi si fa beffa delle tradizioni, anche se poi segretamente le ama.
Le amiche della sposa
3. Come ammazzare il capo… e vivere felici
Lo stress da ufficio fa aumentare i capelli bianchi o diventare calvi, moltiplica l’insonnia e crea persino esaurimenti nervosi con tanto di diagnosi al seguito. Ecco perché, proprio come in Come ammazzare il capo… e vivere felici almeno una volta nella vita ci si è lasciati andare a violente fantasie sul proprio datore di lavoro. Per la maggior parte dei casi si è trattato di auguri a mezza bocca per una caduta dalle scale o per un incauto attraversamento sulle strisce pedonali, pur di ottenere qualche giorno di tregua da urla e recriminazioni, ma i protagonisti si spingono oltre. Molto oltre. Progettano davvero di far fuori i capi molesti per tornare a riappropriarsi della propria pace mentale. E infatti il film mette in scena varie tipologie di superiori, da quello incapace al bullo passando persino a Jennifer Aniston in versione ninfomane. Le gag sono assolutamente irresistibile perché ovviamente i subalterni vessati si rivelano cialtroni inconcludenti e peraltro incapace di far male persino ad una mosca.
Caustico, irriverente e perfido, è perfetto per chi vuole esorcizzare i propri demoni lavorativi con una salutare risata.
Come ammazzare il capo… e vivere felici
4. Una notte da leoni 2
Una notte da leoni resta una delle saghe più esilaranti degli ultimi tempi. Ancora una volta il fattore scatenante è il matrimonio: quello che i maschietti considerano come un “cappio al collo” viene esorcizzato con un addio al celibato degno di nota. E di sicuro quello organizzato da Bradley Cooper e soci rimarrà nella storia, anche nei vari sequel perché succede veramente di tutto, nella declinazione più estrema del concetto di divertimento. Dopo Las Vegas, questo gruppo d’amici protagonisti fa tappa a Bangkok per le nozze di Stu (Ed Helms) e ancora una volta riescono a superare se stessi e a cacciarsi in guai di proporzione epiche. Basti pensare che il futuro sposo si ritrova in un motel thailandese con il tatuaggio di Mike Tyson sulla faccia. Recidivi e sconsiderati, stavolta pensano addirittura che ci scappi il morto. A far parte della (fin troppo) allegra brigata si aggiunge Leslie Chow, che attira i guai come una calamita. Ancora una volta devono ricostruire gli eventi durante la sbornia e riparare ai danni causati per non far saltare le nozze.
Eccessivo, paradossale e demenziale: il cocktail perfetto per chi vuole spegnere il cervello e azzerare i problemi con due ore di pura follia visiva.
Una notte da leoni
© Courtesy of Warner Bros. Picture
5. Ted
Altro che orsetto di peluche tenero e coccoloso (in stile Paddington, per capirci): Ted è l’antitesi di ogni confortante amico d’infanzia. Prende vita e acquista la parola grazie al desiderio di Natale del bambino che lo riceve in dono, John (da grande interpretato da Mark Wahlberg), ma da allora ne combina di tutti i colori. Dice parolacce, beve e si droga, oltre ad esser dipendente dal sesso e da una lista infinita di cattive abitudini. Ecco perché la fidanzata di John, Lori (Mila Kunis), è stanca di averlo tra i piedi e propone al ragazzo un ultimatum tra lui e il pupazzo. La situazione ovviamente degenera in un effetto domino imprevedibile e catastrofico. Con una serie di illustri guest star, che includono anche Norah Jones.
Anarchico, ribelle e sconsiderato: perfetto per chi ha bisogno di una parentesi/sfogo per mandare a quel paese in mondo intero.
Ted