Il punto di vista di Casa Vogue. Play, il tavolo di Ethimo
In fondo c’è già tutto in quel “Play” che Ethimo ha scelto per intitolare una delle sue numerose collezioni di tavoli pranzo da giardino o
Parentesi: certo bisogna avere un “esterno”, ma dato che ormai la differenza tra arredo “in” e arredo “out” non esiste più, quanto si racconta qui può anche essere immaginato tra le pareti domestiche.
Chiusa parentesi.
Così, si diceva, sono bastate poche correzioni delle dimensioni e la versione rettangolare del Play per dodici commensali diventa, all’occorrenza, un regolamentare tavolo da ping pong (274x152,5 centimetri). È già bell’e pronto e non bisogna andare a cercare le istruzioni per rimontare il tavolo usato due volte anni addietro che giace in qualche angolo del garage.
È sufficiente montare la rete da gioco (in dotazione con tanto di racchette e palline che non si trovano mai) realizzata con bacchette laterali in teak naturale e si può cominciare la partita. Solidissimo Play perché la struttura è di alluminio con gambe in fusione (colore verde oliva) mentre il piano è di pietra ceramica (per un bel rimbalzo) e di colore piombo – sufficientemente scuro per consentire una ottima visione della pallina. Non è da escludere che i puristi abbiano da ridire sulla mancanza della linee di demarcazione. Trattandosi di eventuali partite e tornei estranei a qualsiasi campionato riconosciuto dalla federazioni, il problema non sembra tutto sommato pregiudicare il divertimento. Se non si decide di tenerlo in salotto, è disponibile ovviamente anche il telo anti pioggia.