Regina Elisabetta: le 190 lettere per celebrare la Pasqua
La pandemia ha colpito tutto e tutti andando a incidere proprio in ciò che, da sempre, veniva solitamente messo al riparo da eventi catastrofici: le tradizioni.
La regina Elisabetta II
Il contenuto di questo appuntamento annuale è tanto semplice quanto importante: la regina è solita donare nel giovedì prima di Pasqua (il Maundy Thursday) una moneta battuta appositamente dalla zecca del Regno Unito a tutti gli over 70 che, nel corso dell'anno, si sono distinti per la loro attività a servizio della propria comunità.
La consegna del Maundy Money, solitamente, avviene di persona durante un "tour" delle parrocchie del Regno Unito che la regina fa ogni anno. Tour, che, per ovvie ragioni, quest'anno - e anche l'anno scorso - non si è potuto tenere. Questo però non ha fermato il volere della sovrana: la regina ha infatti deciso di supplire alla mancanza della presenza con l'invio di 190 lettere firmate personalmente per le 190 persone (95 donne e 95 uomini, così come 95 sono gli anni che compirà il 21 aprile) che hanno ricevuto l'onorificenza.
Il contenuto della missiva è stato condiviso sui social della Casa Reale insieme ad alcuni scatti realizzati proprio durante le festività che vedono protagonista la regina e il principe Carlo che, in questa pasqua, hanno deciso più che mai per un festeggiamento di basso profilo. Ecco la lettera scritta dalla regina:
"Sono lieta di inviarle la Maundy Money che spero accetterà come segno del mio personale ringraziamento per tutto ciò che ha fatto per arricchire la vita della sua comunità.
La notte prima di morire, Gesù lavò i piedi dei suoi discepoli. Questo era qualcosa che di solito veniva fatto da un servitore. Interpretando la parte di un servo, Gesù diede l'esempio ai discepoli e a coloro che, nel corso dei secoli, avrebbero voluto di seguirlo. Ci ha mostrato che il servizio per gli altri è al centro di ciò che significa essere cristiani.
Ogni anno, al Royal Maundy Service, abbiamo l'opportunità di riconoscere e ringraziare per il lavoro svolto da innumerevoli persone per il benessere del prossimo; lavoro che spesso è stato dato per scontato o nascosto.
Sono sicuro che sarà triste, come me, che le circostanze attuali rendano impossibile lo svolgimento di quel servizio. Spero, tuttavia, che questo dono le possa ricordare per gli anni a venire che i suoi sforzi sono stati veramente apprezzati. I miei pensieri e le mie preghiere sono con lei e i suoi cari. Vi auguro ogni benedizione e una felicissima Pasqua".