10 nuovi film queer da guardare adesso
Laddove un tempo l’esperienza LGBTQ+ veniva rappresentata raramente sul grande schermo, oggi come oggi i contenuti queer intelligenti, dinamici e davvero inclusivi sono una realtà sempre
Ebbene, alcune di queste trame usciranno prossimamente al cinema. Sono stati numerosi i festival che hanno avuto luogo nella prima parte del 2021, tra cui Raindance, Sundance, il Glasgow Film Festival e il British Film Institute’s Flare (con un programma interamente dedicato ai titoli LGBTQ+). Sembra essere davvero un anno decisivo per il cinema queer.
Dal thriller ambientato in Sud America al documentario che celebra il potere delle piste da ballo: ecco 10 dei migliori film queer di prossima uscita.
1.Rebel Dykes (Gran Bretagna, 2021)
© BFI Flare
“Non è che un giorno ci siamo svegliate e abbiamo deciso di essere ‘rebel dykes’ (lesbiche ribelli). C’erano determinate cose contro cui volevamo ribellarci”, dichiara Karen Fisch verso la fine di questo documentario affascinante sulla scena lesbica londinese degli anni 80. Le rappresentanti di questo collettivo operaio e post-punk formato da amiche, amanti, attiviste e anarchiste si erano incontrate al Campo della Pace delle Donne di Greenham Common e hanno combattuto per il diritto di esprimere la propria sessualità, l’identità e i desideri a modo loro andando contro la retorica di quegli anni.
Dallo squatting abusivo alle feste a base di sesso al calarsi nella Camera dei Lord del Palazzo di Westminster fino all’interruzione del telegiornale delle sei (il Six O’Clock News) della BBC durante la diretta TV: queste ‘ribelli’ hanno fatto da apripista contribuendo a costruire un mondo più libero e sicuro per tutta la comunità queer, indipendentemente dall’identità, la razza, la classe sociale, le ideologie o l’orientamento sessuale. Utilizzando video amatoriali d’archivio, musiche di protesta, volantini e materiali d’epoca, il documentario si pone come una masterclass visiva su quest’estetica radicale targata anni 80 e è uno dei migliori titoli del programma BFI Flare.
2.My First Summer (Australia, 2020)
© BFI Flare
Scritto e diretto da Katie Found (e con una cinematografia assolutamente meravigliosa), questo film di formazione esplora in maniera intima e pacata tematiche come la perdita, l’amicizia e il primo amore. Cresciuta in una zona rurale e remota, Claudia (Markella Kavenagh) si ritrova improvvisamente sola nel suo cottage in seguito al suicidio della madre. Ma a riportarla in vita – e a darle conforto – ci pensa Grace (Maiah Stewardson). Le due adolescenti si innamorano ma ben presto la loro estate idillica sarà turbata dal mondo adulto che le richiama alla realtà. Un debutto coraggioso che indaga un desiderio delicato.
3.Well Rounded (Canada, 2020)
© BFI Flare
“Non ve ne frega un ca**o della mia salute. È il mio peso che vi dà fastidio. Iniziamo da qui”. La comica canadese Candy Palmater è solo una delle sei voci accattivanti che rappresentano la comunità BIPOC (acronimo di Black, indigenous and people of colour), quella LGB2TQ+, le persone disabili e quelle con corpi grassi in questo documentario forte ed edificante realizzato da Shana Myara. Well Rounded prende in esame le sfide che esistono in un mondo grassofobico, eteronormativo e razzista. Ci sono battaglie – alcune delle storie, specialmente quelle che coinvolgono personale medico insensibile, sono davvero scioccanti. Ma c’è anche rivoluzione, liberazione e radicalizzazione.
4.Cured(USA, 2020)
© BFI Flare
Per gli americani queer degli anni 50 e 60, la battaglia per la libertà non era solo di tipo legale o culturale. Essere gay significava licenziamenti, esclusione sociale, carcere, internamento in ospedale psichiatrico, terapie di conversione, elettroshock e, in alcuni casi, persino la lobotomia.
Questa analisi profonda della storia queer americana della metà del XX secolo presenta filmati d’archivio inediti e interviste a persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per le libertà delle generazioni future. Lo psichiatra infantile e l’attivista sociale Lawrence Hartmann, il co-fondatore di GLAAD, Ron Gold, l’attivista e fotografa Kay Lahusen e la sua partner Barbara Gittings (che diede vita alla branca newyorkese della prima organizzazione lesbica statunitense, Daughters of Bilitis) e l’attivista per la giustizia sociale, la Reverenda Magora Kennedy sono solo alcuni dei nomi illustri che figurano nel documentario. Diretto da Bennett Singer e Patrick Sammon, Cured è un film toccante e imprescindibile.
5.Cowboys (USA, 2020)
© BFI Flare
Una storia emotivamente intensa diretta da Anna Kerrigan su Troy (Steve Zahn), un padre dalle buone intenzioni, che fa del suo meglio per proteggere il figlio transgender Joe (Sasha Knight), sia dal mondo in generale sia dalla madre Sally (Jillian Bell), incapace di accettare la vera natura del figlio.
Ambientato nel paesaggio sconfinato dello spettacolare Parco Nazionale dei Ghiacciai nel Montana, Cowboysè coinvolgente e visivamente incantevole. Zahn e Knight regalano interpretazioni a tutto tondo mentre la trama – costruita sull’alternanza tra flashback e momenti attuali – rivela non solo il percorso di Joe per scoprire la sua identità ma anche le difficoltà psicologiche di Troy. Un film pacatamente avvincente che offre quel finale positivo di cui c’è tanto bisogno ma senza soccombere ai cliché.
6.Where Love Lives (Gran Bretagna, 2021)
© BFI Flare
Dalla leggendaria label britannica Defected Records arriva un documentario inebriante suGlitterbox, l’omonima e super inclusiva serata evento. Artisti di nightclub, DJ e pionieri come Honey Dijon, TeTe Bang, Lucy Fizz e John ‘Jellybean’ Benitez discutono in maniera appassionata del potere e dell’importanza della pista da ballo come spazio aggregante e luogo di accettazione. Come ha dichiarato Billy Porter di Pose: “L’unico motivo per cui sono ancora vivo è perché ho trovato la vita sulle piste da ballo”. Sebbene non tutti possano andare nei club e in discoteca al momento, l’energia pura, l’entusiasmo e la colonna sonora di questo film-documentario di un’ora vi ci trasporteranno anche senza uscire di casa. Mente, anima e corpo!
7.The Dose (La Dosis) (Argentina, 2020)
© BFI Flare
Ambientata in un reparto di cure palliative, questa storia inquietante ha come protagonista Marcos Roldán (Carlos Portaluppi), un infermiere apparentemente competente e premuroso, che segretamente, accelera la morte di pazienti gravemente malati. Quando un nuovo infermiere, il suadente Gabriel (Ignacio Rogers) si presenta per il suo turno, Marcos capisce immediatamente di avere concorrenza. Quella che segue è una trama tesa incentrata sui temi della mascolinità, dell’etica, dell’alienazione con una minaccia psicologica che cresce lentamente. La Dosis è un thriller omoerotico che tiene lo spettatore sul filo del rasoio fino all’ultimissima scena.
8.Kiss Me Before It Blows Up (Kiss Me Kosher) (Germania, 2020)
© BFI Flare
La regista israeliana Shirel Peleg affronta una sfida non da poco in questa storia d’amoreanticonformista ambientata a Tel Aviv, eppure riesce ad approcciare tematiche come la razza, la religione, l’amore queer e il trauma generazionale con un tocco estremamente leggero. Shira (Moran Rosenblatt), la proprietaria di un bar, presenta la sua fidanzata Maria (Luise Wolfram), una botanica tedesca, alla propria famiglia ebraica, con relativo sgomento della nonna. Seguono complicazioni e fraintendimenti in abbondanza, tanto da mettere in discussione il matrimonio della coppia. Quest’analisi intergenerazionale sull’amore offre – come tanti dei titoli sopra – una conclusione finalmente ottimista. Questo pur sollevando interessanti questioni etiche.
9.Rūrangi: The Yellow Affair (Nuova Zelanda, 2021)
© BFI Flare
Probabilmente il miglior titolo del BFI Flare, questo film intelligente, delicato e realizzato in maniera impeccabile per la regia di Max Currie e scenografia firmata dallo scrittore transgender Cole Meyers segue le vicende dell’attivista trans Caz Davis (Elz Carrad) quando fa ritorno a casa dopo aver trascorso dieci anni lontano dalla comunità remota di Rūrangi.
Il suo ritorno – il primo dalla transizione – provoca reazioni forti, specialmente da parte del padre Gerald (Kirk Torrance) ma l’aspetto più efficace di Rūrangi (nato come serie TV) è che si preoccupa di offrire una visione in cui non esiste solo il bianco o il nero ma anche tutta una realtà fatta di grigi – di vie di mezzo. Non riusciamo sempre in tutto ma l’importante è continuare a parlare, ad ascoltare e a provarci. Forte di un cast composto da persone Māori e attori gender-diverse, il messaggio inclusivo emerge in maniera fortemente autentica. Acquistato da Hulu di recente, è la dimostrazione di come, a volte, l’amore vinca davvero su tutto.
10.Sweetheart (Gran Bretagna, 2021)
© BFI Flare
Uno degli highlight del Glasgow Film Festival, con protagonista la giovane e incantevole Nell Barlow, questo romanzo di formazione del genere commedia, diretto da Marley Morrison, parla di AJ (Barlow), una 17enne estremamente impacciata, che viene forzata dalla famiglia a trascorrere le vacanze in campeggio. Senza Wi-Fi e perennemente in lotta con la madre e la sorella, trova un’ancora di salvezza nell’arrivo della bagnina Isla (Ella-Rae Smith). Acuto e perspicace, Sweetheart è una storia a lieto fine che lascia lo spettatore con il sorriso stampato sul volto.