Abito da sposa: come il bianco è diventato il colore tradizionale
L'abito da sposa bianco è stato introdotto dalla regina Vittoria d'Inghilterra
Alcune tradizioni sono così radicate nel nostro immaginario da creare l'illusione di essere sempre esistite.
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Tutti i colori dell'abito da sposa
Viola pallido e rosso mattone per le ateniesi, giallo zafferano con corone di mirto e fiori d'arancio per le giovani romane, verde smeraldo che inneggia alla fertilità della terra per le spose Indi, o ancora nero inchiostro per i matrimoni nel regno di Cina sotto la dinastia Han. Svincolate dagli ideali di purezza e castità introdotti dalla dottrina cattolica, le civiltà antiche si orientavano verso i sentimenti cardine di una relazione ben riuscita, optando per tonalità che ben rappresentassero i valori dell'amore coniugale.
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L'ardore della passione, la luce del focolare domestico, il fuoco della devozione: una tavolozza di toni rossastri e aranciati caratterizza la simbologia visiva del romanticismo ante-litteram, con occasionali cambi di rotta verso colori considerati beneauguranti e bouquet di rami di rosmarino a raffigurare la forza inscalfibile della fedeltà. Ancora più significativa è la scelta delle spose medievali. Epoca spesso costretta entro i limiti di un oscurantismo bigotto, il Medioevo non lascia traccia di spose in verginali abiti bianchi. Al contrario, tessuti scarlatti le accompagnano all'altare, con broccato, velluto e damaschi in sfumature rubino che richiamano il sangue del sacrificio, del parto e di un presunto amore eterno.
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Quando nasce l'abito da sposa bianco
La prima testimonianza occidentale di un abito da sposa bianco risale al 1406. La principessa Philippa di Inghilterra indossa un abito di lino bianco con pelliccia di ermellino per sposare il re Erik di Scandinavia, posando la prima pietra di questa lunga tradizione. Considerato più come uno strappo alle regole convenzionali che un vero colpo di genio stilistico degno di essere imitato, l'abito bianco di Philippa non suscita lo scalpore dovuto e bisognerà attendere il 1558 per vederlo di nuovo comparire in nozze reali.
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È Mary Stuart di Scozia a optare per il bianco nel giorno delle sue nozze con l'erede al trono di Francia, Francesco II. L'azzardo della sua decisione fa sì che, per molti secoli a venire, il bianco diventasse un assoluto tabù matrimoniale. Considerato colore di lutto nella Francia rinascimentale, è ricordato come un presagio di sventura, data la morte prematura di Francesco II e la sterilità della sua unione senza eredi. In seguito, si vedranno il lamé argentato, scelto dalla principessa Carlotta Augusta di Hannnover per sposare Leopoldo di Sassonia-Coburgo nel 1816, o ancora un fiorire di colori pastello per le nozze alla corte di Napoleone, ma per il bianco bisognerà attendere il più importante matrimonio reale del XIX secolo: quello della regina Vittoria.
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L'abito da sposa bianco della regina Vittoria d'Inghilterra
Quando la regina Vittoria d'Inghilterra sposa il principe Alberto di Sassonia, l'Europa è scossa da un terremoto politico-sociale che vede un'unione d'amore non convenzionale all'uso di corte. Definendolo il “giorno più bello della sua vita”, Vittoria è la regina della tendenza e della tradizione, colei che decreta il successo tutt'ora imbattuto dell'abito da sposa bianco.
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È il 10 febbraio 1840 quando percorre la navata della cappella del St James Palace verso l'altare: raso di seta Spitalfields color crema, balze di pizzo Honiton sul colletto e sulle maniche, sottoveste in crinolina e un lungo velo sono i dettagli che caratterizzano quello che è ormai considerato come il primo, vero, abito da sposa bianco della storia, con corona di mughetto portafortuna e gli immancabili gioielli della Corona. Riutilizzandolo in diverse occasioni della sua vita con tagli e modifiche su misura, Vittoria apre le porte al matrimonio moderno.
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La tradizione dell'abito da sposa bianco
Jeanne Lanvin crea un abito da sposa bianco per il matrimonio della figlia Marguerite Marie-Blanche con il conte Jean de Polignac nel 1924. Farquharson & Wheelock, prestigiosa maison americana, realizza l'abito in stile ‘tabard’ con tunica di pizzo e veste di seta per le nozze di Cornelia Vanderbilt e John Cecil, tenutesi lo stesso anno, con ricamo floreale, lungo velo di raso Duchesse e un bouquet di mughetto e orchidee.
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Protagonista degli anni 30 è Blanchette Hooker, sposa in bianco di John D. Rockefeller III, facendo poi un salto verso gli anni 50 dominati dal New Look di Christian Dior e dalla meravigliosa creazione di Helen Rose e sfoggiata da Grace Kelly per sposare Ranieri III di Monaco. Rafforzando la tradizione con il loro estro, Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Valentino e i grandi designer del Novecento hanno creato personali interpretazioni di quello che in breve tempo è diventato un classico, facendo sognare a ogni sposa un matrimonio in bianco.
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