Festival di Venezia: intervista con Vanessa Kirby

Vanessa Kirby ha uno spirito concreto e un look minimal chic con cui abbaglia al punto da rendere impossibile staccarle gli occhi di dosso, persino

con un mini dress nero con inserti a contrasto in bianco. Arriva con la mascherina e gli occhialoni neri durante l’incontro al femminile Miu Miu Women’s Tales alle Giornate degli autori alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (2-12 settembre). È lei la vera diva di quest’edizione, con due film in anteprima al festival: in The world to come di Mona Fastvold intreccia una relazione d’amore con Katherine Waterston (Tina di “Animali fantastici e dove trovarli”, prequel di Harry Potter) mentre in Pieces of a woman di Kornél Mundruczò interpreta la moglie di Shia LaBeouf alle prese con un trauma legato alla maternità.

Katherine Waterston e Vanessa Kirby

© Jacopo Salvi

Le sue donne non sono convenzionali né cercano di suscitare una facile compassione nel pubblico, come ha dimostrato d’altronde nei panni regali della Principessa Margaret in The Crown  (dal 15 novembre su Netflix con la stagione 4). Il cuore però lo butta oltre l’ostacolo a teatro, dove torna spesso per restare ancorata alla realtà.

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Dopo The Crown ha smesso di fare provini?
In effetti per "The world to come" la parte mi è stata offerta direttamente mentre ero al National Theatre di Londra con la pièce “Julie”. Ho letto il copione d’un fiato e la mattina dopo ho accettato.

Perché?
Mi ha fatto piangere ed emozionare e non succede spesso. Mi ha toccato a fondo perché molte donne vivono questo dramma (il personaggio della Waterston perde la figlia di cinque anni a causa della difterite, ndr.) e meritano di vedersi rappresentate con sensibilità. Abbiamo restituito loro la voce.

Come ha convissuto con le restrizioni che nell’Ottocento il genere femminile era costretto a subire?
Se pensiamo alla mole di norme di comportamento che una donna doveva rispettare come “normali” doveri dell’epoca è chiaro che acquistiamo tutte una prospettiva nuova. Ed è questo che significa il titolo del film, “il mondo che verrà”: siamo noi la generazione che nasce dalla loro forza.

Kirby e Waterston in “The world to come”

In che senso?
Noi possiamo scegliere chi amare, loro non potevano neppure decidere come trascorrere il pomeriggio. Il loro coraggio mi ha contagiato e mi ha ispirato a prendere rischi fuori dalla mia zona di comfort.

Quando incide il look nella costruzione di un personaggio?
In questo caso la costume designer ha creato ogni singolo abito che si vede nel film e li ha adattati in modo che sembrassero consumati e vecchi. Ha spronato le attrici perché scegliessero cosa indossare a seconda di come si sentivano nel mood della scena e questo ha fatto la differenza. Questo mi ha permesso di lasciare che un vestito m’ispirasse per entrare immediatamente nello spirito del personaggio.

E la parrucca rossa?
Non è stata affatto una mia idea, anzi mi ci sono opposta con tutte le forze, ma conoscevo la hair designer dal set di The Crown e mi sono fidata. Abbiamo passato ore intere a provarne di ogni colore ma aveva ragione: voleva che quel look fosse iconico e credo ci sia riuscita.

Le hanno già detto che sembra una rivisitazione “rosa” de I segreti di Brokeback Mountain?
Sì, ma mi sembra incredibile come paragone, perché quel film è uscito 15 anni fa. Finalmente siamo noi al centro della storia e i personaggi maschili diventano i “mariti di” e non viceversa.

Quale consiglio darebbe alla versione esordiente di se stessa?
Le direi di fare quello che può e rimboccarsi le maniche. Io ho fatto una lunga e faticosa gavetta, recitando gratis per gli amici e spendendo ore e ore in treno per raggiungere i posti più assurdi e prendere parte a rappresentazioni sconosciute. Pur d’imparare me ne sono infischiata di aspettare ruoli adatti o decenti, ho accettato tutto.

Un segreto che con lei ha funzionato?
Scrivere lettere accorate ai cineasti che ammiravo: l’ho fatto varie volte e mi ha davvero aiutato nella carriera, quindi munitevi di carta e penna e lasciatevi guidare dal cuore.

Vanessa Kirby sul red carpet

In “Pieces of a woman” con Shia LaBoeuf

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