Labbra rifatte bene e dall'effetto naturale: nuove tecniche

Labbra rifatte (bene): super richieste anche con la mascherina

I trattamenti alle labbra, nonostante nascoste dalla mascherina, sono in cima alla wish-list delle richieste al medico

estetico. Senza contare che la connessione non-stop con collegamenti in video e call degli ultimi tempi mette in evidenza proprio questa parte del viso e lo schermo funge spesso da specchio impietoso… Insomma, il lip-retouch in questo momento è molto gettonato, al di là di ogni più rosea aspettativa. 

Per venire incontro a ogni esigenza i Laboratoires Fillmed, che dal 1978 si occupano di medicina estetica, hanno messo a punto un vero e proprio Lip Menu. “Ci sono due filler a base di acido ialuronico che si utilizzano per le labbra”, dice Patrizia Mucci, medico estetico a Chieti. “Il primo è caratterizzato da una texture più morbida e idratante, adatto per un risultato naturale e per correggere alcune rughette del contorno o una pelle molto disidratata”. Un po’ come se ci si truccasse le labbra con un gloss e si disegnasse il contorno con unamatitaneutra

Si può abbinare la seduta anche a un trattamento di skin quality con la soluzione biorivitalizzante NCTF, da anni punto di forza di Fillmed, che è un cocktail di acido ialuronico, vitamine, amminoacidi e minerali, in grado migliorare la compattezza e la luminosità della cute. La seconda sostanza del Lip Menu, invece, è più compatta e plasmabile e si inietta per un effetto plumping leggermente più evidente, sempre all’interno del natural trend che, per fortuna, è in costante crescita. 

In altre parole, le labbra “a canotto” e decisamente fake, sono superate, in favore di labbra rifatte (bene) cioè dalla forma armonica, all’insegna della proporzione del viso e della moderazione. “Anche l’infiltrazione è molto semplice: entrambi i filler contengono lidocaina, che svolge una funzione anestetica”, continua la specialista. "Si utilizza, a seconda dei casi, un ago molto sottile o la microcannula, che è ancora meno fastidiosa perché riduce il numero di punture". I due filler si possono usare in sinergia per un risultato idratante e, nello stesso tempo, volumizzante. “Come sempre, contano l’abilità e l’esperienza del medico, perché la zona è molto sensibile e reattiva”, prosegue la dottoressa. “Dopo sei mesi si può eseguire un ‘richiamo’ ma in media il risultato dura un anno, un anno e mezzo, a seconda dello stile di vita (leggi, poco sole e no fumo): al momento può comparire qualche livido o un leggero gonfiore in questo periodo, tuttavia, indossando la mascherina, il disagio è minimo e molto breve”». Non tutto viene per nuocere, anche la mascherina può presentare qualche vantaggio!

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