LVMH e Tiffany: salta (per ora) l'accordo per l'acquisto

Il più grande affair del settore lusso: questo poteva essere l’acquisizione di Tiffany & Co da parte della maison francese LVMH, annunciata a novembre 2019.

Le ragioni della debacle? Intanto, questo closing da 16 miliardi di dollari, sembra in bilico da mesi, da marzo almeno, quando di fatto le conseguenze della pandemia e del lockdown hanno messo a dura prova l’economia di tutti i settori, e il lusso - secondo una stima della società di consulenza Bain & Company - potrebbe aver perso circa il 35 per cento. Da allora, secondo il Financial Times il presidente e amministratore delegato di LVMH, Bernard Arnault, ha cercato ogni soluzione possibile per obbligare il consiglio di amministrazione di Tiffany a rinegoziare i termini dell'accordo chiuso tra i gruppi a novembre, che prevedeva il pagamento di circa 135 dollari per azione.

Questa settimana però la situazione è precipitata quando il team legale di LVMH ha reso noto a Tiffany una lettera del governo francese datata 31 agosto, che richiedeva di ritardare la chiusura dell'acquisizione di Tiffany a causa di una guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Secondo la missiva del ministero francese per l'Europa e gli affari esteri gli Stati Uniti entro il 6 gennaio prossimo potrebbero aumentare i dazi doganali su alcune industrie francesi, tra cui quella dei beni di lusso, in risposta all'adozione da parte della Francia di una tassa sui servizi digitali. 

A fronte di tutto questo, sempre secondo il Financial Times in un articolo di oggi 9 settembre, Tiffany & Co ha citato in giudizio LVMH. E potrebbe iniziare dunque una durissima battaglia legale. 

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