Moda uomo: “non c'è abbastanza scelta di vestiti per un perfetto guardaroba” ha pensato Chloé Pariente, la fondatrice di Arbo. Il suo brand è nato così, dopo il diploma alla Duperré
Chloé Pariente racconta il suo concetto di sostenibilità e la sua moda in questa intervista.
Perché hai lanciato il tuo brand subito dopo aver concluso gli studi?
"L’ho fatto perché era l’unica cosa che volevo fare. Fin da bambina ho sempre voluto studiare moda, e poi sono finita a studiare grafica alla Duperré Applied Arts School (la concorrenza era serrata e i professori volevano che studiassi grafica, la cosa mi ha sorpreso ma ero felice di poter studiare nella scuola dei miei sogni). Quando ho preso il mio diploma volevo comunque creare un brand di abbigliamento. Sentivo di avere qualcosa da dire.
Non sapevo come si creano gli abiti, ma ho deciso che sarebbe stato proprio quello il mio punto di forza. Creare il mio brand era il mio sogno, e per farlo ho seguito il mio intuito. Avevo bisogno di esprimere me stessa con il menswear, di far vedere una nuova versione della moda maschile.
Oggi con Arbo creiamo abiti e vestiti da uomo. Io disegno gli abiti e mi occupo delle immagini per il brand, so che il mio è un background atipico, ma mi rende diversa da tutti gli altri e ne vado fiera”.
Perché hai scelto di utilizzaretessuti sostenibili? E perché la sostenibilità è importante per te?
"Ho trovato un fornitore che aveva moltissime giacenze di magazzino, avanzi di tessuti delle grandi maison. Mi piace molto l’idea di lavorare con questi bellissimi tessuti, e dar loro una seconda vita al tempo stesso.
La sostenibilità per me è qualcosa di naturale, vivo nel mio tempo e basta guardarmi intorno per capirlo. Ho deciso di chiedere direttamente alle grandi maison di collaborare con noi, di farci utilizzare le loro giacenze di magazzino. Di solito non ne parlo nemmeno, essere sostenibili dovrebbe essere la normalità, ed è talmente normale che non saprei nemmeno cosa dire al riguardo.
Arbo è un brand che ho scelto di lanciare per cambiare i canoni del menswear".
Come descriveresti la tua ultima collezione?
"La mia ultima collezione si chiama "JE RÊVE DE BIARRITZ", sogno Biarritz. Ho iniziato a lavorarci a gennaio 2020. Fra marzo e maggio abbiamo dovuto fermare tutto a causa del lockdown. In quel periodo sono rimasta bloccata nel mio appartamento a Parigi e sognavo di andare a Biarritz, dove passo tutte le mie estati. Sognavo la sabbia, le onde del mare, la leggerezza dell’estate che non potevamo più vivere in quei momenti così bui e incerti. C’è un elemento malinconico in questa collezione, per quei momenti spensierati che avevamo perso. Ma "JE RÊVE DE BIARRITZ " è anche una collezione calda e confortevole: i capi sono leggeri e fluidi. Una collezione piena di ottimismo che celebra la felicità e la vita”.