Guardando le foto della Shanghai Fashion Week si ha l’impressione che dall’altra parte del mondo, in uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, gli eventi stiano cominciando a tornare nella stessa
forma in cui li abbiamo lasciati ormai più di un anno e mezzo fa. Madam LV, Vice segretaria generale della Shanghai Fashion Week Organization, dichiara che grazie all’ottima organizzazione e controllo della pandemia da parte dei governi cinesi e di Shanghai – la città è ancora capace di creare contenuti e sfilate “offline”; sottolinea anche come si sia notata un’inversione di tendenza nel mercato cinese che ora preferisce sempre più designer e atelier locali, supportati a loro volta da continui business model aggiornati. Questo ritorno alla situazione tradizionale ha attirato senza dubbio molti brand anche di alta caratura come Christian Dior che ha presentato la collezione invernale. Da questa fashion week – che a molti potrebbe risultare anomala visto il periodo di profonda crisi che ancora colpisce tutte le nazioni – i brand cinesi risultano in ogni caso assolutamente rafforzati essendo gli unici al momento a essere tornati a nuova vita, almeno fino a oggi.
Yuhan Wang
Dopo gli studi alla Central Saint Martins e un’esperienza presso gli uffici milanesi di Marni, Yuhan Wang lancia il suo brand nel 2018 presentando un’idea di moda estremamente raffinata e delicata. Wang riesce a riassumere nelle sue collezioni, in particolare nell’ultima presentata, una giusta e moderata crasi fra passato e presente: la tradizione delle stampe, dei tessuti si incontra con i disequilibri delle silhouette, dai volumi spostati e ritorti sul corpo delle modelle. Senza alcun dubbio Wang ha presentato la collezione migliore in questa curiosa settimana della moda.
Markgong
Mark Gong lancia il proprio brand tre anni fa dopo gli studi di moda negli Stati Uniti. Per il proprio Chapter 6, Gong delinea un’idea di femminilità molto matura e consapevole. I capi si orientano principalmente verso un pragmatismo estetico più americano che asiatico e sono in trattenuto equilibrio, rappresentato in pieno dai materiali e dai colori utilizzati: da un lato infatti troviamo la morbidezza dei cashmere, del suede e della pelle, dall’altro nuovi colori come il giallo, l’arancione e il rosso. Il punto più alto della collezione è la costruzione dei capi: basti pensare alle semplici ma strutturate gonne dei vestiti, realizzate a mano dagli atelier impiegati da Gong.
Angel Chen
Outfit dopo outfit assistiamo a una nuova antologia creativa disegnata da Angel Chen. La collezione ruota attorno alla sperimentazione di nuovi stili per la designer cinese che si muove da capispalla tecnici a esagerati tie dye, passando per decorazioni elaborate di pizzo, fake fur, stivali 60s e moon boot.
Leaf Xia
Una serie di look dai tratti naïf compongono la nuova collezione di Leaf Xia. Ogni look è permeato da uno stile eclettico che unisce gli elementi naturali (stilizzati) del brand a tessuti molto diversi fra loro, ricchi di caotici colori e silhouette. Sicuramente la collezione fornisce spunti curiosi e interessanti che, però, richiedono altri sviluppi per una evoluta maturità.
UMAMIISM Oyster
La collezione invernale linea premium di Umamiism si intitola Good Friend, titolo che favorirebbe una visione positiva e ottimista del futuro della moda. In opposizione i look invece presentano un’immagine più dark e introspettiva del mondo fashion, caratterizzato da proposte a tratti primitive, a tratti rubate alle culture underground degli anni Novanta. I ricchi tessuti sono i veri protagonisti della collezione: rappresentano al meglio un’idea di lusso sobrio ma eccentrico.