L'outfitcasual declinato secondo la moda americana, parigina, milanese e… inglese. Qui la guida definitiva per scoprire qual è lo stile più adatto a te per la
Tutte le declinazioni dello stile casual
Facciamo un passo indietro e riflettiamo sul termine “casual”: per lungo tempo non è mai stato contemplato sul posto di lavoro, a favore di un dress code rigido e definito, e concesso solo il “venerdì" negli Stati Uniti. Questo modo di vestirsi nell'immaginario comune corrisponde al tempo libero, dedicato a se stessi. Nell'era Duemila abbiamo assistito principalmente a due fenomeni: il primo si tratta dello streetwear che ha modificato i codici stilistici del completo formale, dando forma a ibridi sempre più complessi, e del normcore cioè quell'attitudine di essere estremamente "normali" combattendo quel bisogno irrefrenabile di essere “speciali”. Un mero esercizio di ironia, visto che proprio questo stile “semplice e basico”, nato per sottrarsi alla moda fugace, per contrappasso, è diventato esso stesso un trend. Infine le figure chiave delle rivoluzione digitale: Steve Jobs con la sua divisa "dolcevita nero più jeans" e Mark Zuckerberg in felpa con cappuccio per varcare il tempio della finanzia.
La pandemia ha però portato a termine un processo ben più sottile che intreccia i diversi fili dello strato sociale (moda, lavoro, relazioni): il lavoro già frammentato tra consulenze, collaboratori e smart working ha determinato il canto del cigno del “dress code”, complice il digitale e il dominio dei social. Questo effettivo cambiamento porterà a una rivoluzione del singolo in relazione al proprio guardaroba e alla gestione del tempo. Su Zoom nessuno richiede il tailleur: ci si accontenta di un capo che non distrae troppo l'attenzione, dando sempre più spazio al loungewear. La conquista del comfort nel quotidiano rappresenta il tentativo di riprendersi del tempo per se stessi, oggi diventato un lusso. Il lavoro entra in casa e la voglia di riappropriarsi dei propri spazi si manifesta con la scelta consapevole di un outfit casual.
Se lo sport è un detentore dell'essere “casual”, sappiamo bene che le scelte moda assumono forme ben diverse: mai sentito parlare di “stile parigino”, “stile americano”, “stile milanese” o “stile inglese”. Ma non occorre essere nate a Parigi per avere lo stile di una parigina, come ha scritto Inès de la Fressange: è una questione di attitudine, di vestiti e accessori che amiamo e prediligiamo, che ci fanno sentire bene con noi stesse.
Qui una guida per scegliere l'outfit casual più adatto a te.
“Casual week”, lo stile americano
Mix and match tra lo sportwear e il tailoring: basta ingentilire una camicia con un paio di jeans o un tailleur con delle sneakers. Non bisogna ricorrere a grandi cambiamenti, bastano piccoli elementi di rottura per essere casual. Il “casual Friday”, tradizione nata negli anni '80, diventa “casual week”.
- Jeans - secondo le ultime tendenze moda - ma non strappati. Da escludere gli shorts.
- Sneakers bianche, uno dei modelli icona.
- Giacca destrutturata.
- Completo ultra-relaxed.
- Nel dubbio… leggings.
© Edward Berthelot
“Casual chic”, lo stile parigino
Lo trovi a Parigi così come in Provenza: lo stile à la parisienne non risulta mai essere troppo rigido o formale, perché è paradigma di eleganza e femminilità. L'outfit abbraccia le ultime tendenze ma seguendo un gusto tutto personale, mischiando con qualche elemento décor riciclato o vintage. È fatto di 6 semplici regole (le potete leggere qui), dove l'essenziale vince sull'esagerazione.
- Motivo sailor, righe bianche e blu, non solo al mare.
- Borsa di cuoio anni '70 o di paglia in estate.
- Minigonna senza tacchi o abito lungo dall'allure vacanziero.
- Elementi del guardaroba maschile (presi in prestito dal fratello, marito o papà), troppo grandi e troppo usati per un look “stropicciato”.
- Un accessorio stravagante: un sandalo dal tacco scultura, una spilla di famiglia o una cintura trovata in qualche mercatino vintage.
© Edward Berthelot
"Casual senza tacchi", lo stile milanese
Si può ridurre all'altezza di un tacco? Assolutamente no, ma è segno di una donna pratica che affronta la giungla metropolitana con camminata spedita - e a tratti nevrotica - o in sella alla propria bici (qui: 7 outfit se ami andare in bicicletta). Il suo fascino non si misura in carati bensì nel successo sul lavoro. L'approccio alla moda è discreto: non ama il logo in vista, a favore della qualità e di qualche capo o accessorio trovato in qualche viaggio di lavoro. Uno stile apparentemente naturale ma costruito nel minimo dettaglio.
- Scarpe flat - friulane, mocassini - o “kitten heel”.
- Colori neutri e sfumature naturali, dal beige al cammello, che sconfinano nel total look.
- Completi pajamas.
- Tracolle compatte, le camera bag.
- Cardigan morbido e ampio, coloratissimo.
© Melodie Jeng
"Casual country", lo stile inglese
Si tratta dell'eleganza inglese, declinata con i codici country: tartan, morbide lane, tessuti cerati o waterproof. Il look è pratico e semplice, gioca sulle tonalità naturali, come il verde bosco, abbinato a colori più accesi. Un po' Lady Diana, un po' Kate Middleton, il mondo equestre è una grande fonte d'ispirazione.
- Stivali: dal modello in cuoio presi in prestito dalla divisa di equitazione a quello di gomma per la pioggia.
- Trench o giubbotto cerato, da indossare con leggings, pantaloni di velluto o jeans skinny.
- Maglione o gilet con scollo a “V”.
- L'unica fantasia concessa è il check, con un particolare amore per il tartan.
© Christian Vierig