Difficile raccontare Filippo Sorcinelli in maniera lineare e semplice. Difficile perché sarebbe come puntare gli occhi sulla superficie di un cristallo dal taglio complesso ed estroso:
E allora ecco spuntare, di minuto in minuto, il Filippo Sorcinelli maestro d'organo tra i più apprezzati in Italia (ha avuto l'occasione di poter suonare l'organo di Notre Dame), il Filippo Sorcinelli couturier ecclesiastico che con le creazioni del suo atelier LAVS ha vestito gli ultimi due papi, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Ma anche il Filippo Sorcinelli curatore e gallerista e il Filippo Sorcinelli naso di nicchia apprezzato internazionalmente tanto da essere stato inserito nella lista dei migliori profumi dal Financial Times che ha definito il suo UNUM LAVS come "L'incenso di tutti gli incensi".
Uno spirito inquieto e mai inquietante, sempre oscillante tra il rito e il rituale, tra il sacro da preservare e quello da creare, tra inferni lisergici e paradisiache realtà: tanto nella sua Mondolfo, dove il suo atelier ha preso vita, quanto nel panorama delle possibilità che arrivano ad esplorare l'inesplorato. Un esempio? Dopo aver profumato e creato vesti di fede, ora Sorcinelli torna con una linea nuova di profumi, dal nome di XSé in cui le fragranze che raccontano quattro diversi mondi erotici e carnali dove il vaporizzatore si trasforma in roll-on per vivere sulla pelle di chi lo indossa.
Per raccontare Filippo., l'abbiamo incontrato per raccontarci come nasce una sua creazione.
Come si veste "il sacro"?
“Credo che il messaggio della ri-copertura lo si può comunicare soltanto con una Bellezza che scavalca la moda e il costume. Quella Bellezza che parla soltanto d’Infinito.”
Come nasce un paramento sacro firmato LAVS?
“Nasce da uno studio approfondito della storia dell’arte, della liturgia e da un’analisi chiara di ruoli e inserimenti della Veste sacra all’interno di uno spazio architettonico. Il resto è affidato all’eccellenza italiana di tessuti e accessori, unito alle capacità delle nostre maestranze in atelier.”
Cosa vuol dire vestire un pontefice? E come è avvenuto questo incontro?
“Vestire un papa stimola ed arricchisce, ma al tempo stesso è una grande responsabilità perché si sa, è visto dal mondo intero. Di conseguenza nulla può essere lasciato al caso. Non ho avuto incontri col papa ma con l’ufficio che organizza le sue celebrazioni.”
Quali sono, se ci sono, le differenze di "stile" tra i due pontefici (Papa Benedetto XVI e Papa Francesco)?
“È innegabile che esistano differenze “visive”, ma nella sostanza nulla è cambiato. È importante invece considerare provenienze e culture: Benedetto XVI, europeo, studioso, colto e Francesco, argentino, religioso gesuita, immerso nelle strade tortuose e talvolta desolanti.”
Hai dei riferimenti nel mondo della moda a cui ti ispiri?
“Mi permetto di dire che semmai la moda tende ad ispirarsi all’arte e più propriamente all’arte sacra... la mia ricerca è orientata su segni e simboli dell’immenso patrimonio artistico medievale.”
Qual è il capo d'abbigliamento che non deve mancare mai nel tuo guardaroba?
“La t-shirt nera. Tutta la vita!”\