Cinema: 5 film da non perdere alla riapertura delle sale
Il mese di maggio fa rima con cinema e segna il ritorno in sala. Non in
Distanziamento sociale sì, ma emotivo no di certo, soprattutto perché è impossibile restare indifferenti davanti a questi personaggi, capaci di lasciare il segno, far evadere in un’altra realtà ma soprattutto traghettare verso un universo di sentimenti variegati e sorprendenti.
Ecco i cinque titoli per cui vale la pena togliere il pigiama, abbandonare il divano e prenotare un biglietto.
1. RIFKIN’S FESTIVAL
Rifkin’s Festival (in sala dal 6 maggio) porta in scena la nuova commedia, scritta e diretta da Woody Allen ed è un inno al cinema nella sua essenza più magica. Ecco perché è ambientato in uno degli eventi più prestigiosi d’Europa, il San Sebastian Film Festival, dove l’affascinante regista Philippe (Louis Garrel) intraprende una relazione piuttosto intensa con l’addetta stampa Sue (Gina Gershon). Di questo rapporto è geloso il marito di lei, Mort Rifkin (Wallace Shawn), che comunque l’accompagna per trovare ispirazione per il romanzo di debutto e superare il proverbiale blocco dello scrittore. Al servizio del regista troviamo il tre volte Premio Oscar Vittorio Storaro, direttore della fotografia iconico. Per veri cultori!
Philippe (Louis Garrel), Sue (Gina Gershon) e Mort Rifkin (Wallace Shawn)
© QUIM VIVES
2. UNA DONNA PROMETTENTE
Carey Mulligan ha conquistata una meritatissima nomination al Premio Oscar grazie a Una donna promettente (in sala dal 13 maggio), che è valso a Emerald Fennell l’ambita statuetta come migliore sceneggiatura originale. La storia ruota attorno ad una trentenne, Cassie, che ha messo in stand by la sua vita dopo un abuso: niente più studi di medicina, niente più speranze di felicità… ma soprattutto un unico, grande obiettivo. Come una sorta di vigilante della movida, insegna con le maniere dure agli uomini cosa voglia dire consenso e in questo modo prova a fare giustizia e a rimediare al momento più buio della sua vita. Ora si ritrova a lavorare in una gelateria, dove tutto è color pastello e allegro, in totale contrasto con la sua anima dark. Questo film è una scoperta meravigliosa, un gioiellino da non perdere (sarebbe perfetto da mostrare anche a scuola), un manifesto femminista dalla valenza universale. Zero retorica e niente buonismo: la dura verità è un pugno nello stomaco, ma in questo caso assolutamente necessario.
Carey Mulligan
Una donna promettente
© Merie Weismiller Wallace
3. CRUDELIA
Una delle pellicole più attese dell’anno è Crudelia (dal 28 maggio), live action che racconta La carica dei 101 in versione prequel. Qui si vede l’ascesa della signorina De Mon, appassionata di moda e di dalmata, a cui presta il volto una diabolica Emma Stone, più simile a Katniss di Hunger Games che a Miranda Priestley de Il diavolo veste Prada. Chi era Crudelia prima che facessimo la sua conoscenza? Una truffatrice ingegnosa e di talento, Estella, che farebbe di tutto pur di conquistarsi un posto sotto i riflettori del mondo della moda. In un affresco visivo di rara poesia, questo classico disneyano rivive con una dose extra di ribellione e sarcasmo, saccheggiando a piene mani l’immaginario creato dal romanzo di Dodie Smith. L’antagonista – anche se a volte sembra complesso capire chi sia il vero villain – è la Baronessa (al secolo Emma Thompson), un’altra visione glamour d’impareggiabile maestria.
Emma Stone
© Laurie Sparham
Crudelia
© Disney
4. NOMADLAND
Nomadland(già in sala) è la vera rivelazione degli Academy Awards 2021: Chloè Zhao, già Leone d’oro alla Mostra internazionale del cinema di Venezia, ha conquistato due statuette come miglior film e miglior regia, mentre la protagonista e coproduttrice Frances McDormand ha conquistato il terzo Premio Oscar come miglior interprete. Il loro è un viaggio emotivo e fisico nella comunità dei nomadi statunitensi, con case su quattro ruote e sempre in movimento. Per mesi la troupe ha vissuto con loro ripercorrendo le vicende di una donna, Fern, che ha perso tutto e si ritrova in quest’universo all’insegna della precarietà ma anche della solidarietà. Oltre i pregiudizi e oltre le speranze, ma senza alcuna retorica.
Frances McDormand
© Joshua Richards
5. MINARI
Minari (già in sala) ripercorre le dinamiche domestiche di una famiglia coreana trapiantata negli Stati Uniti. Quando però arriva dall’altro parte dell’oceano la nonna Sonja (Yoon Yeo-jeong, che per il ruolo si è aggiudicato un Premio Oscar come miglior attrice non protagonista) inizia una serie di conflitti culturali e sociali, portati alla luce dal piccolo di casa, David (Alan S. Kim). Un inno all’inclusività, alla tolleranza e all’accoglienza che parla di sogno americano, di fragilità e di coraggio. L’ordinarietà diventa straordinaria quando l’arte del compromesso diventa l’unica forma di sopravvivenza possibile, davanti alle difficoltà della vita e al desiderio di mantenere in equilibrio tradizione e modernità.
I protagonisti di Minari
© Josh Ethan Johnson