La 48esima edizione di Portugal Fashion, dedicata alle collezioni autunno inverno 2021 2022 e conclusasi pochi giorni fa, presenta quest’anno un titolo emblematico, The Sofa Edition. Come praticamente tutte le settimane
della moda internazionali, infatti, anche quella organizzata nella città di Porto ha dovuto trasferire online runway, webinar, interviste e quant’altro, suddividendo il tutto in due step: i primi nove show sono andati in scena dal 18 al 20 marzo, mentre nella tre giorni di aprile, dal 22 al 24, altre 25 griffe hanno svelato le proprie proposte per la stagione fredda che verrà. Nel primo take di marzo, si sono dati il cambio giovani creativi e nomi affermati del fashion system locale, a cominciare da Maria Carlos Baptista, vincitrice nel 2020 del contest BLOOM e chiamata proprio dalla piattaforma che supporta i nuovi talenti lusitani a inaugurare (virtualmente) le passerelle di Portugal Fashion, con le sue mise strutturate, dai profili allungati. Il giorno seguente, è stato il turno di Miguel Vieira, che si è distinto per il tailoring sofisticato, dagli accenti glam rock, della sfilata uomo ‘DNA’, una sfilza di suit affilati e outerwear in materiali deluxe, tra completi velvet, voluminose broche appuntate ai revers e pantaloni smilzi, infilati immancabilmente negli stivali alti. Da segnalare, in questa prima tornata di eventi, anche le collezioni di Ernest W. Baker, David Catalán e Alexandra Moura: se il primo ha optato per look d’ispirazione rétro, definiti da giacche boxy, pants scampanati, tartan e trapuntature, il secondo ha “rivisitato l’essenza del brand” a suon di capi mutuati dal mondo workwear, texture scolorite ad hoc e vestibilità morbide; Moura, infine, si è sbizzarrita con la decostruzione delle silhouette, attingendo liberamente da sottoculture musicali e influenze anni ‘90, in un pastiche di finissaggi lucidi, pezzi over e tinte acide.
Ecco i brand più interessanti di questa fashion week.
Davii
Il guardaroba per il prossimo autunno inverno 2021 immaginato da Fabiano Fernandes dos Santos, fondatore e direttore artistico della label Davii, esprime un’eleganza tanto effortless e rilassata, quanto raffinata nella costruzione sartoriale degli outfit, risultato di tagli precisi al millimetro e linee fluide. Gli abiti in seta e organza, delicatamente drappeggiati, scivolano sinuosi sul corpo, accompagnandosi il più delle volte a capispalla avvolgenti quali overcoat, mantelle e spolverini senza maniche. I materiali ricercati, in apparenza ruvidi, rivelano invece una mano eccezionalmente soft e invitano al contatto, così da apprezzarne al meglio la pregevolezza. La raffinatezza timeless che contraddistingue le uscite viene accentuata dalla palette cromatica, ristretta a poche, ben calibrate, sfumature di cammello e avorio, oltre agli immancabili bianco e nero.
Hugo Costa
Spirito di sacrificio, resilienza e realizzazione personale sono le parole chiave della collezione co-ed di Hugo Costa, uno dei più talentuosi stilisti portoghesi nel panorama del menswear. Intitolata Nimsday, è ispirata alle gesta di Nirmal Purja, l’alpinista dei record capace, nel 2019, di scalare in meno di sette mesi tutti i 14 “ottomila”, le montagne più alte del pianeta. I valori sottesi alle imprese di Purja vengono tradotti, sulla passerella, in una profusione di dettagli grintosi, forme decise e tessuti resistenti. Prevalgono capi e filati d’impronta tecnica (piumini imponenti, anorak, giacche-camicia di matrice utilitarian, pantaloni con elastici sul fondo...), spesso cosparsi di coulisse che ne modellano i volumi, come fanno del resto gli orli irregolari o incrociati sul fronte che caratterizzano soprattutto le giacche. Un’ulteriore nota strong viene poi conferita dai colori vitaminici, su tutti arancione e giallo evidenziatore.
Marques’Almeida
La sfilata autunno inverno 2021 di Marques’Almeida segna un ulteriore passo nella direzione della sostenibilità, tema cruciale per il marchio che, d’altra parte, gli ha riservato un apposito manifesto di responsabilità ambientale e sociale. Marta Marques e Paulo Almeida, il duo creativo al timone del brand che porta i rispettivi cognomi, puntano perciò sulla produzione locale, imperniata su tinture eco, cotone upcycled e fibre biodegradabili, declinando il tutto in look in equilibrio tra la frivolezza di ruches, volant, plissé & Co e l’esuberanza sprigionata dalla mole di stampe tie-dye, jeans stinti, orli a vivo, profili sfrangiati e così via. Le silhouette risultano semplificate, definite da proporzioni generose, mentre le cromie rispecchiano la suddetta dicotomia tra leziosità e sfrontatezza, alternando tonalità zuccherose – rosa confetto, lilla, verde menta – e flash di colore pop.
Nuno Miguel Ramos
Il défilé di Nuno Miguel Ramos, Ride, sintetizza in modo efficace, fin dal titolo, la volontà del designer di dare libero sfogo al suo estro immaginifico, guardando oltre le difficoltà del periodo con creazioni esuberanti, da grand soirée: le modelle incedono sulla pedana con sandali platform e décolleté ornate di pelliccia, avvolte in nuvole di tulle o long dress sinuosi che enfatizzano la figura, arricchiti da grafismi floreali all-over, motivi animalier o vezzosi pois. Una creatività sopra le righe che si estende anche alle proposte daywear, con i tailleur scintillanti di paillettes e gli outfit più basic che optano per l’intensità cromatica del rosso lacca.
Rita Sá
L’uomo protagonista della collezione autunno inverno 2021 2022 di Rita Sá è in bilico, stilisticamente parlando, tra la volontà di rimanere in una sorta di comfort zone vestimentaria e la spinta al cambiamento drastico, una condizione di sospensione esplicitata già nel nome scelto per lo show, Nem ata nem desata (in inglese, ‘Not one way or another’). Si spiegano così le mise ibride che giustappongono piglio dégagé e accenni formali, mescolando senza soluzione di continuità bomber, shorts, felpe, joggers e altri must dell’abbigliamento urban con peacoat, camicie dall’aplomb sartoriale e pantaloni con la piega centrale (seppur realizzati in denim).