Moda genderless: Maria Dora con Georgia ic25 lancia la seconda collezione, "Resilience".
La designer Maria Dora ha lanciato il suo brand Georgia ic25 nel settembre del 2020, scegliendo di produrre in
modo sostenibile ed etico a Los Angeles: la maggior parte dei materiali proviene da scorte in eccesso, trovate a meno di 10 miglia da dove viene sviluppata e prodotta la collezione.
A Georgia ic25 la designer è arrivata dopo aver lavorato per Juan Carlos Obando e dopo esperienze di costumista per la televisione e il cinema. Il segreto della maglieria di Maria Dora è la scelta di produrre pezzi modulari, che si adattano a ciò che chi li indossa vuole che siano. Gli abiti sono quindi versatili e permettono a chi li indossa di scegliere come interpretarli definendosi non in base al sesso, ma piuttosto dalle sue radici e relazioni.
La seconda collezione di Georgia ic25, intitolata "Resilience", è una rapsodia di questo processo motivata dall'idea che l'abbigliamento è personale e protettivo. Molti dettagli dell'ispirazione per questa collezione guardano alla realtà attuale di pandemia: per esempio alcune tonalità di verde sono influenzate dai verdi chirurgici che i genitori di Maria indossano nel loro lavoro come medici.
'Resilience' rilegge in chiave moda nuovi capi di abbigliamento da lavoro come il grembiule lungo Asawa, il cappotto lungo Ranch, il soprabito Josef, il cappuccio con zip Albers e gli shorts da lavoro Eames: tutti questi capi nuovi si aggiungono ai classici della prima collezione: la giacca Mesa Chore, la canotta Nova Knit, i pantaloni da lavoro Charles e Ray Apron.
La collezione Resilience di Georgia ic25, prodotta eticamente a Los Angeles, è stata lanciata il 1° maggio, Giornata internazionale dei lavoratori, proprio per il suo legame con le uniformi da lavoro e con la sua ispirazione agli ultimi mesi.
Una parte dei proventi della vendita dei capi di questa collezione di moda genderless andrà a beneficio di Project Hope, che fornisce equipaggiamento protettivo, formazione e supporto per la salute mentale agli operatori sanitari in prima linea di Covid-19.