Horror d’autore: 5 film da guardare adesso

I film horror più belli secondo Vogue 

Quest’anno mala 93ma edizione degli Oscar ci ha regalato veri momenti storici:  Chloé Zhao con Nomadland è la prima

regista di colore ad aggiudicarsi il premio per la miglior regia; due interpreti di origine asiatica fra i candidati e i vincitori come migliori attori; e poi Mia Neal e Jamika Wilson, le prime donne black a vincere nella categorie Best Makeup and Hairstyling per Ma Rainey’s Black Bottom, protagonista Viola Davis. 

Ma c’è una maledizione che non è stata ancora spezzata agli Oscar. Dopo dieci anni di film horror di altissimo livello, stimolanti, tecnicamente riusciti e indiscutibilmente unici, possiamo affermare che l’Academy una volta ancora ha snobbato completamente il genere. Ad oggi, solo sei film horror hanno ricevuto delle nomination da quando sono nati gli Oscar, nel 1929, e uno solo si è portato a casa l’ambito premio per il miglior film (Il silenzio degli innocenti nel 1992).

Ma non fatevi fuorviare dall’incredibile assenza di riconoscimenti per alcuni dei film più acclamati di Hollywood: un genere sottovalutato, quello horror, che però ha prodotto storie interessanti, toccanti e profonde che sicuramente lasceranno il segno. 

Ecco i nostri 5 film horror d’autore preferiti da guardare adesso.

1. Babadook (2014)

Babadook (2014)

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Considerato da molti come uno dei primi film horror ‘di livello’, lo straordinario film di debutto della regista australiana Jennifer Kent è una riflessione estremamente originale e accattivante sull’impatto che possono avere su di noi traumi e perdite. Sei anni dopo l’incidente d’auto in cui il marito ha perso la vita, la madre single Amelia (Essie Davis) si ritrova alle prese non solo con il suo dolore personale ma anche con un’entità maligna — un mostro delle favole, Babadook — che comincia a terrorizzare il figlio Samuel (Noah Wiseman). Il film viaggia sulla linea sottile fra il soprannaturale e lo psicologico, e ci rivela che non c’è nulla di più spaventoso della più universale delle verità. 

2. Goodnight Mommy (2014)

Goodnight Mommy (2014)

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Un film austriaco da brivido diretto da Veronika Franz e Severin Fiala che esamina il legame indissolubile fra una madre e i suoi figli. I gemelli decenni Elias e Lukas attendono con ansia il ritorno della madre (Susanne Wuest) dopo che si è sottoposta a una misteriosa operazione chirurgica al volto. E quando finalmente arriva, ha la testa completamente avvolta nelle bende, e presto si capisce che la donna che si trova nella loro casa non ha somiglianza alcuna con la madre. Grazie a performance stellari, a un sceneggiatura che racconta con estrema naturalezza situazioni delicate, e un colpo di scena che ha fatto trattenere il fiato di tutto il pubblico alla prima del film, Goodnight Mommy è già un cult, un classico dei nostri tempi.

3. Madre! (2017)

Madre! (2017)

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Il film di gran lunga più divisivo di questa nostra selezione, l’incubo allegorico di Darren Aronofsky (il regista di Requiem for a Dream, Il cigno nero, The Wrestler) ha diviso la critica e il pubblico. Madre! è la storia di una coppia (Jennifer Lawrence e Javier Bardem) che vivono una vita tranquilla e senza scossoni in mezzo al nulla. Vita tranquilla che viene bruscamente interrotta da due sconosciuti che portano caos e violenza nella loro casa. Rivelare altri dettagli farebbe non gioverebbe certo alla visione del film, specialmente considerando il suo folle crescendo, e poi la vision di Aronofsky non è per tutti. Una cosa però è innegabile: Mother! non assomiglia a nulla di quello che avete visto finora.

4. Saint Maud (2019)

Saint Maud (2019)

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Il film di debutto di Rose Glass segue le vicende della protagonista, Maud (Morfydd Clark), impiegata in un hospice e di recente convertita al cattolicesimo, che viene mandata a prendersi cura di una malata terminale di tumore, Amanda (Jennifer Ehle). Il deterioramento di Amanda è fisico, ma quello che soffre Maud è molto più contorto. Ci sono forze maligne all’opera? O si tratta di qualcosa di più concreto? La vision di Glass, in parte studio del personaggio, in parte storia di possessione , è diabolicamente ambigua e ci lascia in sospeso fino alle ultime scene. L’inferno che si scatena alla fine del film non sarà facile da dimenticare.

5. Relic (2020)

Relic (2020)

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Le storie più spaventose sono quelle ispirate a vicende reali, storie che raccontano cose interessanti sulla condizione umana, piuttosto che terrorizzarci con scene scadenti o con una colonna sonora agghiacciante. Natalie Erika James nel suo primo film da regista racconta tre generazioni di donne che gradatamente si confrontano con quelle verità che cerchiamo tutti di tenere lontane. Con il suo storytelling fortemente metaforico, Relic è una riflessione sulla vita, sull’amore e sull’identità. Il finale vi commuoverà e al tempo stesso vi farà venire i brividi. Assolutamente da non perdere.

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