Il gusto di sperimentare

A vederli, a farseli girare tra le dita, a estrarli da una tasca, sembrano due universi agli antipodi. Una coppia di stranieri che parla, ognuno, la

sua lingua. Uno è quasi inavvertibile, un fuscello tecnologico, un campione di sottrazione morfologica, di studiato minimalismo; l’altro risalta stentoreo, con un modulo fotografico in evidenza che svetta sulla scocca posteriore e, con il suo sguardo occhiuto, sembra già proteso a catturare ogni dettaglio.

Xiaomi

È il nome a suggerire la vocazione di ciascuno, a stringerne la caratteristica connotante: Mi 11 Lite 5G e Mi 11 Ultra sono l’esasperazione della leggerezza oppure il virtuosismo delle prestazioni secondo Xiaomi. Si rivolgono, è chiaro, a due pubblici differenti, però a entrambi offrono un design sensatamente vezzoso, qui più smussato, lì più coraggioso. Sperimentale, eppure già consolidato. Familiare sin dal primo utilizzo. 

Mi 11 Lite 5Gè eleganza tradotta in unosmartphone. Non ci sono parole a sufficienza per enfatizzare quanto si avvicini a una piuma. Pesa appena 159 grammi, è davvero poco: la norma del settore si è assestata sopra i 200. La dieta è pure nella stazza: lo spessore si ferma a 6,81 millimetri, la cornice nella parte superiore e laterale scende a 1,88 millimetri. Il pregio non sta in assoluto nei numeri, quanto nelle caratteristiche con cui il produttore è riuscito a equipaggiare l’oggetto: uno schermo tutt’altro che piccolo, anzi all’opposto. È da 6,55 pollici, in grado di restituire un caleidoscopio di emozioni cromatiche, di mostrare oltre un miliardo di colori. Di tuffarsi dentro le immagini, apprezzarne ogni sfumatura. Gli speaker sono doppi, per unsuono avvolgente che completa l’esperienza. La fotocamera è tripla, con un sensore principale generoso e gli altri dedicati al grandangolo e agli ingrandimenti, per abbracciare qualunque tipo di scena, da vicino come da lontano.

Xiaomi

La perizia tecnica è avvolta da un sistema di costruzione robusto, che resiste a graffi e cadute. Ma sono forse le tonalità giocose – Truffle Black, Mint Green e Citrus Yellow – a ribadire la deferenza del Mi 11 Lite 5G all’universo della moda. A chi vede il telefono come un elemento imprescindibile. del suo stile. Pur cercando, accanto alla bellezza, funzionalità di ultima generazione.

Mi 11 Ultra estende ed esaspera questo concetto, rappresentando la riprova che si può innovare, e tanto, in uno spazio ridotto. Che i codici ci sono sì, per essere riscritti. Ecco allora, accanto alle fotocamere sul retro, un secondo piccolo display da 1,1 pollici sul quale leggere l’ora, ricevere le notifiche. Oppure, soprattutto, vedere l’anteprima di un’immagine prima di scattarla, capire come inquadrarsi a dovere, a una risoluzione da studio di posa. Per quanto gli obiettivi per i selfie siano in evoluzione, non potranno mai competere con l’attrezzatura miniaturizzata che riesce a trovare spazio sul retro di uno smartphone. Meglio dunque metterla a frutto.

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 Mi 11 Ultra monta il più potente sensore fotografico sul mercato, in grado di rivaleggiare con una macchina professionale; ha un sistema di messa a fuoco avanzato, uno zoom che raggiunge i 120 ingrandimenti e sa registrare video in 8K. È un compagno di viaggio tascabile per chiunque voglia spingere oltre il concetto di creazione dei contenuti in mobilità. Da rivedere su uno schermo che curva elegantemente ai quattro lati e raggiunge i 6,81 pollici, con un picco di luminosità da record che lo rende cristallino anche sotto il sole diretto. 

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La batteria è capiente e, grazie al caricatore incluso nella confezione, raggiunge il 100 per cento in nemmeno 40 minuti. Ma il design non è per nulla oscurato da tanta potenza, anzi l’accompagna e la esalta: il peso è ben bilanciato; la fotocamera rettangolare tiene lo smartphone ben saldo quando è coricato su un tavolo, evitando l’effetto ballerino durante l’accesso al display con le dita; le colorazioni Ceramic White e Ceramic Black svelano il materiale che lo connota: la ceramica. Mi 11 Ultra è una sintesi tra la tecnologia più spinta e le suggestioni gentili dell’arte.

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