Anche chi non è esperto sa che l’astrologia non è (solo) quella degli oroscopi letti su riviste e quotidiani; sa, ormai, che è una disciplina che
Fin dall’antichità l’uomo sa che c’è una legge, una relazione diretta tra il Tempo e la vita. Lo stesso Einstein insegnava che il Tempo è vita e la vita è Tempo e tutto ciò che esiste, proprio perché esiste, è inserito in un Tempo. L’uomo legge il Tempo nell’evidenza delle rotazioni della Terra attorno al Sole (il giorno, la notte), nei moti apparenti di rivoluzione del Sole lungo l’eclittica (le stagioni), e l’influenza degli spostamenti solari sulla vita è lampante. L’astrologia parla però di un Tempo ancora più complesso, che prende in esame le posizioni planetarie – pianeta deriva dal greco planàomai, andare errando –, le stelle vagabonde che rispetto alle fisse seguono un moto tutto loro. I pianeti, muovendosi nel cerchio dell’eclittica, creano infiniti disegni a seconda delle loro angolazioni: i disegni del tempo. La loro interpretazione è astrologia. I sacerdoti vedici hanno calcolato quando uno stesso Tempo ritornerà e la cifra è incredibile: 4 miliardi e 320 milioni di anni. Il personale disegno del Tempo, ovvero il Tema Natale, è poi davvero unico.
Mike Willcox, “Entanglement of Past Present Future”, 2017. Artista autodidatta del sud della Florida, specializzato in pittura Art Déco, Willcox vive e lavora tra Miami, New York e Los Angeles. È anche scrittore e comico, nonché musicista con il nome di Beach Wizard. Attualmente sta lavorando a un mazzo di tarocchi, a un nuovo disco e scrive per cinema e Tv (instagram @mikewillcox).
In Europa, e soprattutto in Italia, l’astrologia diventa disciplina centrale nel Medioevo, si pensi agli accenni astrologici nell’opera di Dante; nel Rinascimento, per qualsiasi tipo di laurea, l’esame più importante era proprio quello di astrologia. Il pensiero di filosofi come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno, Tommaso Campanella, si fondava sulla relazione dell’uomo con l’intero universo. L’Anima Mundi era l’anima della Terra in cui l’uomo era inserito, e la Terra stessa era madre dell’uomo e l’uomo non era affatto separato dalla Natura. Uomo e Natura erano come una cosa sola. «Qui Unum non intelligit, nihil intelligit», affermava Pico della Mirandola.
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