Colori: quali e come indossarli in base all'occasione

I colori seguono un rigido galateo d'occasioni d'uso che ci insegna a vestirci correttamente in ogni circostanza

Il colore rappresenta un linguaggio a sé stante, una

forma di comunicazione antica e sorprendentemente diretta che tramuta l'abbigliamento in un codice segreto. La sposa sceglie il bianco quasi meccanicamente, la celebrità che calca il red carpet evita il viola e i suoi presagi di fortuna avversa, nel giorno di festa si opta per l'energia del rosso che partecipa dell'atmosfera accesa e gioiosa. Regole che si danno per certe, indicazioni base che tutti seguono indistintamente, perché si fa così.
Cappotti Guy Laroche della collezione autunno inverno 1971-1972.

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Al contempo, la sicurezza lascia spazio a innumerevoli dubbi quando si è messi davanti a una circostanza imprevista per cui, apparentemente, non esistono canoni da rispettare. Qual è la sfumatura giusta da sfoggiare se si partecipa a un matrimonio? Quando è concesso indossare il nero senza incappare in un rigore troppo formale? Il giallo è troppo acceso per l'inverno? Il blu scuro troppo spento per l'estate? Seguendo dettami ormai secolari che hanno guidato la moda per generazioni, ecco un galateo del colore che ne analizza la storia e ne riscopre il simbolismo per vestirsi al meglio, oggi. 

IL ROSSO È PASSIONE E POTERE

Marilyn Monroe in abito di broccato rosso, 1955.

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Legato a immagini forti e travolgenti quali il fuoco e il sangue, il rosso è un colore che da sempre veste i grandi potenti della storia, dagli imperatori alle regine ai condottieri. Strettamente legato a un'iconografia sacra tutt'ora in vigore in ambito ecclesiastico, il rosso è una tonalità preziosa, che sin dall'antichità viene ricavato da materiali pregiati e inconsueti quali polvere di rubino, coleotteri vermiglio pressati ed estratti minerali di minio e cinabro. 

Modella in abito rosso fotografata da Horst P. Horst, 1952.

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Oggi, il rosso rispetta la sua storia illustre rimanendo confinato a circostanze importanti quali feste e ricorrenze. Da prediligere durante tutto il periodo natalizio per cene e simili, è perfetto da indossare per compleanni, serate di gala e appuntamenti romantici, preferibilmente di sera. Immancabile nel giorno di San Valentino, è sconsigliato per la sfera professionale, dove risulta troppo vistoso e poco adatto alla formalità dell'ambiente lavorativo.

La modella Andrea Johnson in Adele Simpson in una foto di Cecil Beaton per Vogue, 1945.

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ARANCIONE E GIALLO PER LE BELLE STAGIONI

Audrey Hepburn fotografata da Cecil Beaton nel 1964 con cappotto Givenchy in seta arancione. 

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Giallo e arancione sono tonalità che, nel passato, non hanno avuto vita facile. Utilizzati per identificare minoranze sociali, sinonimo di invidia e gelosia nel linguaggio dei fiori, i due colori sono entrati a pieno titolo nel guardaroba femminile solo a partire dal Settecento, quando l'amore per le tinte pastello ha fatto fiorire un bouquet di sfumature pesca, albicocca, miele e burro. 

Lauren Bacall indossa un completo B. H. Wragge sulle pagine di Vogue, 1945.

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Una modella posa per Vogue in un abito giallo canarino, 1938.

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Oggi chi desidera indossarli di solito aspetta l'arrivo della primavera, soprattutto per il giallo, dal retrogusto romantico e floreale, che si declina in bluse, abiti morbidi e gonne midi da poter indossare quotidianamente al lavoro e per il tempo libero, prediligendo silhouette femminili, tagli sagomati e tessuti leggeri. L'arancione è invece più versatile e trova la sua stagione nell'autunno: cardigan morbidi in color zucca, pantaloni in velluto carota, abiti bronzo e accessori cannella sono ideali per il giorno professionale, mentre per la sera, l'arancio è concesso in un'unica notte: quella di Halloween

Una modella posa con un bikini arancione, 1949. 

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NERO, BLU E BIANCO: I COLORI DELL'ELEGANZA

La modella Karen Elson in uno scatto per Vogue, 1999.

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Semplici, puri e intramontabili, nero, blu e bianco sono tonalità neutre che grazie alla loro raffinatezza si prestano a ogni occasione d'uso. Nonostante la tradizione abbia eletto il nero a colore lugubre e buio, in contrasto con un bianco lucente e gioioso, la moda moderna non sembra dar peso a tale distinzione, proclamandoli colori dell'eleganza per eccellenza

Lady Diana in Jacques Azagur nel 1997.

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Modella con completo B.H.Wragge, Vogue 1946.

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C'è però un limite anche alla loro versatilità. Se da una parte il blu è senza dubbio il colore più facile da indossare, che si tratti di lavoro o tempo libero, impegno formale o giornata di relax, pantalone o abito lungo, il nero e il bianco hanno limiti ben precisi quando si tratta delle cerimonie

La modella Joan Wilson nel 1948.

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È infatti vietato, dalle leggi non scritte dello stile, indossarli per i matrimoni: da una parte perché il bianco offuscherebbe lo splendore della sposa, dall'altro per non sfociare in una mise troppo cupa in contrasto con l'atmosfera della celebrazione. Per il resto, non esiste limite di abbinamento o di circostanza per questa triade ultra-chic.

Giacca blu Cohama fotografata per Vogue, 1944.

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IL VERDE PUNTA SULLA SFUMATURA

Grace Kelly festeggia il giorno di San Patrizio del 1954 con un abito verde.

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Sin dal Medioevo, il verde non si è mai legato, in materia di abbigliamento, a un particolare significato, rimanendo invece molto importante nella simbologia religiosa. Riservato perlopiù ai giovani durante il Rinascimento per via della sua vivacità e lucentezza, il verde è oggi un colore incredibilmente versatile, da poter indossare in qualunque occasione purché si scelga la giusta sfumatura

Completo in gabardine verde Cohana, 1943.

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Per il giorno sono da preferirsi tonalità più chiare quali salvia, pistacchio e menta, meravigliose sia su abiti che su pantaloni o su un blazer, da poter sfoggiare anche in ufficio. Per la sera si sfocia invece nelle sfumature più scure e preziose fra cui trionfa il verde smeraldo, seguito da un bosco intenso. 

Una modella indossa un cappotto Dan Millstein in uno scatto di Horst P. Horst, 1961.

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Ottimo sia per un look professionale che per una sera a teatro, il verde trova il suo alleato perfetto nel velluto, che ne fa risaltare la naturale brillantezza. 

GRIGIO E MARRONE PER OGNI GIORNO

Betty Plucer sulle pagine di Vogue, 1948.

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Il grigio e il marrone sono colori adatti solo a contesti semi-formali, quali l'ufficio, un colloquio di lavoro, un meeting o una conferenza sempre di stampo professionale. Il tailleur o il tubino grigio sono infatti ottimi per un look quotidiano, da abbinare con equilibrio prediligendo accessori neri. Il suo tessuto ottimale è la lana, grezza o lavorata, che trasmette un senso di naturalezza e genuinità del materiale. 

Vogue, 1957.

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Off-limits è il grigio per occasioni più eleganti, che si tratti di una cerimonia o di una semplice festa. Bannato da battesimi, lauree e matrimoni, il grigio può invece prestarsi bene ad outfit sportivi, con cardigan girocollo in antracite, jeans e sneakers. Più difficile è invece l'accostamento del marrone, una tonalità che ha sempre bisogno di un contrasto cromatico luminoso che lo renda vivace. In autunno, per esempio, è splendido in una mise dai colori caldi della palette dell'arancione, in linea con i cromatismi di stagione. 

Vogue 1961.

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Gonna marrone cioccolato e maglione tangerine, con uno stivale alto al ginocchio, sono un ensemble da giorno dinamico e moderno da giostrare fra ufficio e caffè con le amiche, ma la sera è consentito solo nella sua versione più chiara e nude - il beige - in un classico cappotto. 

Modella con cappotto Handmacher fotografata da Horst P. Horst, Vogue 1957.

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IL ROSA PER UN ABBIGLIAMENTO ROMANTICO

Modella con abito rosa, 1960.

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Il rosa è certamente uno dei colori più delicati e femminili, ma nonostante la sua bellezza risulta estremamente difficile da abbinare. Quando si opta per un capo di questo colore, è necessario studiarne attentamente la sfumatura, in modo da preferire quella più adatta al proprio incarnato andando a valorizzarlo. In secondo luogo, non tutte le circostanze sono adatte a indossare il rosa. 

Modella fotografata da Horst P. Horst con look total-pink, 1960.

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In ufficio, per esempio, ci si deve limitare alle sue versioni più scure e polverose, quali il cipria o il rosa antico, sobrie ed eleganti, mentre per il tempo libero ci si può sbizzarrire osando con tonalità bubblegum e confetto. Il rosa è anche splendido per le cerimonie, ed è anzi la tonalità perfetta da sfoggiare ai matrimoni. 

Chanel primavera estate 1996.

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La più importante clausola nel galateo del rosa riguarda però la scelta di tagli e tessuti: se il design del capo è morbido, delicato, con elementi decorativi quali rouches, balze e maniche a sbuffo, è bene che il tessuto sia leggero e vaporoso, come taffetà, organza o twill di seta. Al contrario, tagli più attillati, lineari e strutturati come quelli di giacche e pantaloni vanno di pari passo con tessuti spessi e pesanti, dal velluto al tweed alla lana lavorata. 

LA PALETTE DEL VIOLA PORTA (S)FORTUNA

Claudia Schiffer nel 1995. 

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Durante il Medioevo, il periodo della Quaresima, simboleggiato nel guardaroba ecclesiastico da paramenti viola, rappresenta la crisi totale dell'intrattenimento, con teatri e locande chiuse per rispettare un rigore generale. Sinonimo di sfortuna, di fame e povertà per gli attori, il viola e tutte le sue gradazioni sono assolutamente bandite da qualunque evento pubblico, dal red carpet alla conferenza stampa, un gesto scaramantico cui le moderne celebrità non hanno il coraggio di rinunciare. 

La modella Helen Bennett indossa Hattie Carnegie sulle pagine di Vogue, 1941.

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Influenzato dal mondo di Hollywood, anche l'abbigliamento quotidiano tende a limitare il più possibile il viola o il lilla anche se, al di fuori del palcoscenico, non è vincolato da alcuna etichetta. Il viola scuro è un colore regale e vistoso, meraviglioso su ogni design o silhouette e con ogni tessuto, impeccabile per un look professionale ben costruito con abbinamenti sobri e armoniosi. 

Chanel primavera estate 1982.

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In autunno, verde e arancio sono le tonalità predilette dal viola, che in estate è invece più propenso all'abbinamento con rosa e azzurro. Il lilla e le gradazioni pastello sono invece più primaverili, poetiche e delicate, molto adatte a ricevimenti e feste di stagione quali battesimi e matrimoni. L'accortezza fondamentale? Scegliere sempre tonalità chiare per cerimonie religiose: il viola scuro è rigorosamente vietato. 

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