Dietro alle quinte della sfilata Cruise di Chanel in Provenza

Se chiedessimo a un qualsiasi addetto ai lavori del settore moda qual è l’evento specialedi cui sente maggiormente la mancanza in questa ‘nuova normalità’ che ci

ha imposto il Covid, la sfilata Cruise di Chanel figurerebbe – molto probabilmente – tra i primissimi posti. L’anno scorso, quell’evento avrebbe regalato agli invitati un viaggio in una magnifica villa in quel di Capri, l’ultima di tutta una serie di destinazioni da sogno, di quel passato non troppo lontano, che ha incluso anche mete come Seul e Cuba, anche se la maison francese è altrettanto nota per aver ricreato l’appartamento di Gabrielle Chanel o il suo tanto amato ‘buen retiro’ in Costa Azzurra – La Pausa – all’interno del Grand Palais di Parigi.

Domenica scorsa, la direttrice creativa ha reinterpretato il concetto filmando la collezione Cruise a Les-Baux-de-Provence, nelle Alpilles, un’affascinante regione rocciosa con tracce dell’Impero romano a ogni angolo. Jean Cocteau scelse le sue cave calcaree sventrate come ambientazione perIl Testamento di Orfeo (1959), una biografia di fantasia girata in bianco e nero con la partecipazione, sotto forma di cammei, di alcuni dei suoi amici, tra cui Pablo Picasso, Roger Vadim e Françoise Sagan.

Anche tra Gabrielle Chanel e Cocteau vi era una forte amicizia, e l’affetto di quest’ultimo per la stilista continua a vivere nelle lettere intestate a chère Coco risalenti al periodo tra gli anni 20 e 50. Sebbene quei messaggi d’amore abbiano ispirato Viard a voler rivisitare quel loro legame attraverso la moda, hanno contribuito anche a mettere in luce tutta una serie di affinità legate alla loro amicizia e alla passione condivisa per l’arte, i libri e la musica. 

“Adoro tutto ciò che mi permette di unire i puntini e ottenere l’immagine complessiva”, ha dichiarato Viard a Vogue.

 Tuttavia, quella location rivela anche l’attitudine dirompente della direttrice creativa. In un altro contesto, quelle cave, attualmente occupate da Carrières des Lumières - uno spazio espositivo dedicato alle installazioni visive e sonore - sarebbero state impraticabili. In questo caso, però, la loro configurazione così remota e inusuale le ha trasformate nella cornice ideale, dove i corridoi cavernosi sono illuminati dalle stelle di Cocteau, per poi aprirsi in un teatro all’aperto dalla atmosfere desertiche con il cielo blu cristallino a fare da cupola.

Influenze punk e mod nella nuova collezione cruise

© Photo: Acielle / StyleDuMonde

"È come Virginie, è forte, è piena di energia, un po 'rock, un po' insolita", ha detto il presidente di Chanel Bruno Pavlovsky, della sfilata

© Photo: Acielle / StyleDuMonde

“La location è come Virginie: forte, piena di energia, un pò rock e un pò anticonformista”

Questo il commento del Presidente di Chanel, Bruno Pavlovsky, mentre i droni per le riprese aeree ronzavano sopra le nostre teste e la troupe cinematografica metteva a punto gli ultimi dettagli del set per l’arrivo di Inez & Vinoodh

Pavlovsky ha elogiato i due anni di Viard al timone di Chanel. 

“Ha un occhio molto moderno e la sua influenza sullo stile della maison incontra il favore della nostra clientela. Non la conoscono perché è molto riservata. Non è un personaggio pubblico come Karl. Ma sta dimostrando chi è sempre di più e le clienti amano la sua visione della donna Chanel. La cosa più meravigliosa di questa collezione Cruise è la libertà di espressione che offre: c’è una leggerezza che la rende diversa e desiderabile, tanto più in questo momento”. 

A cui ha aggiunto che, dalla scorsa estate, le vendite del segmento moda hanno registrato un incremento a doppia cifra.

In linea con le attuali linee guida anti-Covid, sul set, alle riprese dello show, hanno partecipato solo una manciata di giornalisti e qualche amica della maison tra cui Marie-Louise de Clermont-Tonnerre, la nuova ambasciatrice di Chanel, Charlotte Casiraghi, con il marito Dmitri Rassam, la Principessa Carolina di Monaco, Vanessa Paradis, Caroline de Maigret, Elizabeth von Guttman, l’autrice Anne Berest, l’attrice e cantante Alma Jodorowsky, la musicista Juliette Armanet e Angèle Van Laeken, la cantante belga nota semplicemente come Angèle (le cui canzoni – a quanto ci dicono – vengono spesso ascoltate in loop in studio, da Chanel).

Proprio come l’opera di Cocteau in questa collezione, le varie influenze artistiche vengono sempre intessute all’interno della narrazione ma Viard e il suo team hanno scandagliato l’intero processo in maniera meticolosa per assicurarsi che i famosi – e tanto copiati – tweed Chanel siano conformi alla contemporaneità e lo facciano in maniera più sostenibile possibile. Quattro tweed Lesage, a scacchi bianchi e neri o nelle fresche tonalità rosa e blu del Mediteranno, rappresentano ciò che Pavlovsky ha definito come “Chanel di domani” in fatto di sostenibilità. Un quarto di tutti i materiali utilizzati per la collezione è certificato GOTS e GTS e oltre il 70% è eco-responsabile. Inoltre, a partire dall’autunno, tutto il personale di Chanel indosserà giacche di tweed nero tessuto con fibre riciclate

“Non puoi incarnare il lusso allo stato puro senza essere intransigente rispetto al suo significato”, ha aggiunto Pavlovsky. “È fondamentale: si tratta di una transizione che richiederà del tempo. Sta tutto nei dettagli ma ci arriveremo”.

Lunedì, in occasione del Rendez-Vous Littéraires di Chanel, gli invitati si sono incontrati nuovamente ma questa volta a L’Oustau de Baumanière, un ampio relais di lusso trasformato, per l’occasione, nel salone letterario più chic al mondo. Con Casiraghi in veste di madrina e pensato per presentare libri di e su donne di spessore, questo nuovo rendez-vous incentrato sul tema della ragazza giovane ha avuto come protagoniste la storica letteraria Fanny Arama in conversazione con Berest e Jodorowsky.

“Siamo orgogliosi di tenere queste discussioni perché l’emancipazione rientra anche nella storia di Chanel e l’amore per i libri è perfettamente in sintonia con la maison”, ha dichiarato Pavlovsky. “L’avrebbe potuto fare Mademoiselle Chanel, l’avrebbe potuto fare Karl con 7L e lo fa estremamente bene Virginie. Non sarebbe mai successo senza di lei. Oggi difendere le idee è più importante che mai e siamo onorati di farlo da Chanel”.

In serata, i festeggiamenti si sono conclusi come ai ‘vecchi’ tempi pre-Covid con un concerto privato organizzato dal musicista Sébastien Tellier, con tanto di sorpresa da parte di Casiraghi che è salita sul palco per cantare assieme ad Angèle, Paradis e Armanet.

Angèle Van Laeken, cantante belga le cui canzoni vanno in loop negli studi creativi di Chanel

© Acielle StyleDuMonde

“Dopo un anno chiusi in casa, essere all’aperto, alla luce, cantare sul palco tutti assieme è semplicemente straordinario”, ha commentato Paradis dopo lo show. “Ciò che richiama molto Virginie è il fatto che, oltre ad occuparsi della parte di design, è molto portata per la musica e la sfilata rievocava un mix di punk, rock and roll e Barbarella. Questo concerto è una sua idea – un modo per celebrare un momento Chanel; tutto l’insieme delle cose che amiamo”.

“Mi sento molto fortunata ad essere qui per due grandi motivi – la moda e la musica. Ma sono anche commossa da quanto ho visto e sentito; è tutto molto poetico”, ha aggiunto Angèle. “Personalmente, lo ritengo un promemoria per ricordarci di essere positivi e vivere appieno il momento”.

Ma potrebbe segnare anche l’inizio di un nuovo capitolo. Con la speranza riposta per il mese di luglio, Chanel ha in programma di poter tornare a una sfilata couture in presenza – con un pubblico ridotto – nei giardini del Palais Galliera. E quando accadrà, potrebbe segnare la fine dell’esperienza della moda in formatosolodigitale.

Un close-up sui gioielli monogram

© Photo: Acielle / StyleDuMonde

Jean Cocteau ha ispirato la collezione, così come la flora provenzale 

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Il debutto di una nuova it bag 

© Photo: Acielle / StyleDuMonde

L'articolo è stato originariamente pubblicato suVogue.com

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