Triennale: torna il festival FOG che celebra teatro e danza

Riparte Fog Triennale Milano Performing Arts

Non so voi, ma da quando si può tornare al cinema e teatro mi sembra di respirare meglio, anche con

addosso la fpp2.
Una nuova ventata di aria pulita che oltrepassa le mascherine arriva dall’imminente programma di Fog, Festival di arti performative di Triennale Milano, che dall’11 maggio al 21 luglio si offre come accompagnatore lungo un percorso di ricerca, capace come sempre di aprirci gli occhi su mondi nuovi.
Giunto alla quarta edizione, il Festival curato da Umberto Angelini presenta un programma internazionale in cui ancora una volta multidisciplinarietà e dialogo sono il nucleo fondante che viene declinato in ogni forma possibile. Ci si avvicina all’inimmaginabile, quasi a voler contraddire il titolo della stagione: l’abitudine è una cosa meravigliosa.
François Chaignaud & Nino Laisné, Romances inciertos, un autre Orlando

© Jose Caldeira

Intrecciare linguaggi provenienti da discipline diverse (il teatro, ladanza, la musica, l’arte) permette di dare vita a esperienze significative che spostano i nostri orizzonti e “tornare a frequentare un festival come FOG significa compiere un gesto radicale di socialità per discutere e confrontarsi su formati disciplinari ibridi attorno alle tematiche che attraversano la società oggi” afferma il Direttore artistico di Triennale Milano Teatro.

Deflorian Tagliarin, Chi ha ucciso mio padre

© Andrea Pizzalis

“La pandemia è stata un flusso che ha impattato sui luoghi dal punto di vista sociale e culturale, oltre che economico. Fog ci consente in primo luogo di riflettere sui mutamenti antropologici profondi subiti nel corso di quest’anno e mezzo, caratterizzato da forti meccanismi disgregativi. Scendendo in profondità il festival si propone di riattivare processi opposti, di ricostruzione della società” continua Stefano Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura.
In nome del principio di partecipazione culturale, Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024 sarà Romeo Castellucci, che collaborerà attivamente già a partire dal 9 giugno con Il Terzo Reich, in scena nel teatro milanese, mentre dal 2022 al 2024 interventi più complessi riguarderanno l’intero rapporto con la Triennale e il conseguente dialogo con la città in una reciprocità di relazioni.

Romeo Castellucci, Il Terzo Reich

© Societas

A percorrere questi quasi due mesi di spettacoli e incontri saranno il tema del potere e i suoi meccanismi, il cui volto quasi demoniaco sarà appunto protagonista dello spettacolo di Castellucci indagando il rapporto dominante/dominati e le sue inesorabili dinamiche.
In Book is a book is a book di Trickster-p (formazione di punta della ricerca in Svizzera) il libro è un oggetto su cui si esercita il potere e che consente di proiettarsi altrove dilatando la sfera percettiva.

Trickster-p, Book is a book is a book

© LAC 2020, Foto Studio Pagi

Il binomio controverso uomo-natura, con lo studio della biodiversità e dei difficili equilibri tra le specie (che già è molto complesso all’interno di una specie unica, come ben sappiamo…), è al centro dello spettacolo di apertura del festival, Are we not drawn onward to new erA (titolo palindromo) di Ontroerend Goed, pluripremiato collettivo belga.

Ontroerend Goed, Are we not drawn onward to new erA

© Mirjam Devriendt

Inevitabile di conseguenza, la riflessione sull’identità umana che si apre al rapporto con la tradizione popolare e del suo recupero, che si sviluppa in un trittico di danza con la prima italiana Romances inciertos, un autre Orlando di François Chaignaud & Nino Laisné, Save the last dance for me, la struggente performance del Leone d’Oro Alessandro Sciarroni e Dancer of the Year, gioiello dell’étoile della danza contemporanea Trajal Harrell.

Alessandro Sciarroni, Save the last dance for me

© Claudia Borgia, Chiara Bruschini

Dalla danza alla musica il passo è breve e anche quest’anno la stretta collaborazione con Radio Raheem, darà luogo a tre serate di concerti in giardino (tra cui segnaliamo Generic Animal, Mana, Palazzi D'Oriente,72-Hour Post Fight) che si alterneranno ad altrettante sessioni d’ascolto e veri e propri dj set.

Non vediamo l'ora.

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