La ricerca e il raggiungimento dell’armonia tra gli opposti e nel movimento sono i temi principali della collezione autunno inverno 2021 2022 di Francesco Murano. L’estetica ellenistica e la rappresentazione della
bellezza che l’ha caratterizzata rimangono il punto di partenza del lavoro di Murano che, in questo caso, le reinterpreta in una chiave rinascimentale, legandosi al mondo di Leonardo da Vinci e ai suoi studi sulle proporzioni ideali del corpo, traslando però il tutto in un’ottica femminile, con quella che il designer definisce una “donna vitruviana”. Il cerchio diventa infatti il fulcro della collezione, sia come metafora della congiunzione tra concetti antinomici che come rappresentazione geometrica della donna, che viene quindi così immaginata come una sorta di allegoria circolare. Murano quindi continua a sviluppare il lavoro partito con la collezione di tesi e continuato con la partecipazione a Who is on Next? 2020 (che lo ha visto trionfare) che si contraddistingue per una costante ricerca delle forme e della loro configurazione statica e in movimento, attraverso i tessuti. I drappeggi, che ormai sono una sua firma, ritornano in una versione aggiornata e legata alla solidità delle geometrie, creando un ricorrente contrasto tra la rigidità e la fluidità, quasi come morbide statue.
“Con i nove outfit di questa nuova collezione metto insieme due mondi diversi, cercando di armonizzarli attraverso la figura perfetta del cerchio e quella della donna, che funge da congiunzione tra gli opposti. Nove outfit per un numero che esplode al quadrato nella perfezione cosmica, un numero che secondo diverse filosofie trova proprio nel cerchio la sua rappresentazione grafica e che per Pitagora si riproduce continuamente, sottolineando il perpetuo movimento”, ha spiegato Murano.
La collezione autunno inverno 2021 2022 affianca forme essenziali e scultoree con la ricchezza del movimento, appunto. Ne è una dimostrazione il soprabito azzurro polvere con collo a camicia che sul retro è decorato da un effetto balloon, fermato da un’ampia banda in tessuto; lo stesso decoro è utilizzato anche per l’ampio cappotto dal taglio ad A con revers, così come per la gonna a tubo con doppio spacco frontale, per la quale questo inserto in tessuto sembra quasi un peplo “spezzato”. Il blazer viene indossato come un mini abito ed è costruito al rovescio, contrastando per linearità con gli abiti goffrati, sviluppati partendo da un cerchio solido dal quale si dipanano tutti i drappeggi. Anche un abito con le spalline rigidamente pronunciate è rifinito dal drappeggio che incastona il cerchio, richiamando il mondo ellenistico, tanto caro al designer. Un completo interrompe la ricchezza dei tessuti con il suo total black, celando la complessità della finta abbottonatura della giacca doppiopetto. Infine i drappeggi ritornano con una stampa che ricorda i marmi e i gessi delle statue – così come li ricorda anche la palette – per abiti con le maniche a pipistrello e gonne midi abbinate a bustier squadrati. In questo gioco di geometrie meritano un cenno i gioielli che si contraddistinguono per la solidità delle forme e per la contrapposizione tra il legno e il metallo che li compongono.