Addio ai Golden Globes. Almeno per il 2022. La notizia non è stata ancora confermata ma, a quanto pare, sembra proprio che l'evento cinematografico statunitense più
A decretare possibile la fine dei Globes sono state le recenti rivelazioni portate alla luce nell'inchiesta delLos Angeles Times che ha messo in luce come la Hollywood Foreign Press Association (HFPA), l'organizzazione che presiede i premi, abbia qualche "piccolo" problema di inclusività. Pare infatti che nessuno (nessuno) dei suoi membri, negli ultimi venti anni, appartenga alla comunità afroamericana. Aggiungiamo: in una mail, l'ex presidente del HFPA, Philip Berk, aveva definito Black Lives Matter un "movimento di odio razzista".
E se i temi morali sollevati dall'inchiesta risultano intollerabili, a margine sono stati svelati degli atteggiamenti che gettano un'ombra anche sull'imparzialità del HFPA: pare infatti che alcune nomination, o vittorie, potessero essere frutto di alcune "pressioni" da parte degli Studios. Come ha rivelato il LA Times, infatti, i membri dell'organizzazione sarebbero stati più volte corteggiati con viaggi superlusso sui set finalizzati a far sì che si avesse “un occhio di riguardo”.
La reazione alle rivelazioni non si è fatta attendere: gli Studios hanno deciso di tagliare i ponti con l'organizzazione finché queste criticità non siano state risolte e alcuni attori di primissima fascia, come Scarlett Johansson e Mark Ruffalo, hanno fatto sentire la loro voce contro la HFPA. Tra questi anche Tom Cruise che, con un gesto che ha del clamoroso, ha deciso di restituire i tre Globes ricevuti nella sua carriera. Ma se tutto questo rientra in quello che potremmo definire una critica che non mette seriamente a repentaglio il premio, se non nella misura in cui molti attori, attrici e registi hanno già annunciato la loro defezione all'edizione 2022, a dare il colpo più duro (nonché di grazia) ci ha pensato la NBC che ha dichiarato di non voler trasmettere sulle sue frequenze la cerimonia dei Globes. Il che significa per la HFPA perdere il suo main sponsor e, nello specifico, l'unico in grado di sostenere le spese organizzative dell'evento.
Chiaramente la Hollywood Foreign Press Association è già corsa ai ripari, annunciando un piano di riforme che porterà a un aumento del 50% dei propri membri all'insegna dell'inclusività e creando un disciplinare di comportamento che prevederà il divieto di accettare regali e viaggi premio dagli Studios. Ma perché Hollywood ha impiegato così tanto tempo prima di prendere posizione su un tema che è sempre stato il segreto peggio custodito dell'industry (più volte anche oggetto di scherzi da parte dei presentatori della serata)?
A quanto pare il punto è la perdita di "glamour" del riconoscimento dopo l'inchiesta del LA Times: ad oggi, a quanto pare, la vittoria di un Golden Globes potrebbe non valere più così tanto in termini di visibilità, prestigio e, in soldoni, in biglietti staccati al box office o abbonamenti alle piattaforme di streaming.
E questo potrebbe essere davvero la pietra tombale su quelli che potrebbero diventare i premi un tempo erano conosciuti come Golden Globes.