Oggi, 13 maggio, Robert Pattinson compie 35 anni. Un compleanno importante per un attore che sta per fare un ulteriore evoluzione nella sua carriera cinematografica. Vogliamo
Harry Potter e il Calice di Fuoco
L'esordio, datato 2005, è in quella che è stata, la saga cinematografica più longeva e di successo del cinema recente insieme ad Avengers. Ma soprattutto una sorta di collettore di baby star che verranno consegnate alla storia del cinema per il loro essere generazione di mezzo tra la nuova Hollywood (composta da nomi come Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Charlize Theron, Julianne Moore) e la nuovissima Hollywood (che in buona parte dobbiamo ancora conoscere). Baby Star alla ricerca, potremmo dire spasmodica, di una propria identità attoriale e autoriale come Emma Watson (passata al mainstream d'autore), Daniel Radcliffe (legato a microproduzioni indipendenti e lisergiche che come Guns Akimbo) e appunto Pattinson. Un film che, oltre ad essere un esordio, segna davvero un punto rosso nella storia non solo di Robert, ma anche del cinema.
The Twilight Saga
La saga di Twilight con i suoi strascichi di romance dentro e fuori dalla pellicola, dentro e fuori dal set, è stata croce e delizia per la carriera di Robert Pattinson. Da un lato consacrandolo nell'empireo della celebrità, dall'altro imprigionandolo con le catene dorate della definizione di attore generazionale e, ancor peggio, di "bellone" e nulla più. Eppure la saga di amori tra vampiri rimane un importante passaggio della carriera di Robert Pattinson il quale ne segna in maniera inequivocabile alcuni elementi cardine della sua recitazione e soprattutto alcuni punti forti che porteranno alle future evoluzioni.
Maps To The Star
Il vero salto verso il cinema d'autore e "la chiamata". Maps to The Star di David Cronenberg è una sorta di secondo esordio, una rinascita sotto la guida di un regista che di volti imperscrutabili, lineamenti marcati e sguardi profondi aveva fatto la propria cifra stilistica con attori come Viggo Mortensen immortale in A History of Violence.
The Lighthouse
Una scelta di pura autorialità, un film destinato in maniera evidente a un destino di streaming e direct-to-video senza passare dalle sale. Un'opera disturbante, gotica, filologicamente crudissima firmata da Dave Eggers (il regista the The VVitch), al cospetto e in contrapposizione con un mostro sacro come Willem Defoe da cui Robert Pattinson esce grande trionfatore e straordinario sconfitto per la titanicità dell'impresa. Se fosse stato un film muto, come previsto in origine, Robert avrebbe probabilmente in mano il suo capolavoro. Purtroppo l'opera, mescolando l'overacting del silent cinema con il sonoro, richiede una quantità di sfumture di registro e micro-limitazioni che solo i grandi maestri sono in grado di auto-imporsi. Un'opera seminale.
The Batman
The Batman
Concludiamo la carrellata con un film che ancora deve vedere la luce ma che potrebbe essere l'ennesimo salto quantico nella carriera di Robert Pattinson. Batman, il più cupo, dark e oscuro mai prodotto (almeno nelle parole di Andy Serkins, il nuovo Alfred) di cui abbiamo avuto solamente un piccolo assaggio. Noi non vediamo l'ora di avere tra le mani qualche primo teaser del film che si promette essere davvero una novità per il mondo del cinema. E per la vita di Robert Pattinson.