Arte: assegnato il Maxxi Bvlgari Prize 2020

MAXXI Bulgari Prize 2020

La bellezza, la paura e il futuro: il museo MAXXI di Roma affida a tre giovani talenti italiani il destino dell’arte contemporanea

lanciando un messaggio di speranza e positività in collaborazione della maison capitolina Bulgari. Per il secondo anno consecutivo, infatti, ha luogo una competizione per permettere ad un artista di poter essere ospitato nello spazio museale come parte integrante della sua collezione.

Vogue ha visitato in anteprima le opere dei finalisti del MAXXI Bulgari Prize 2020 (Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta) con due accompagnatori d’eccezione, Jean-Christophe Babin (CEO di Bulgari) e Giovanna Melandri (Presidente Fondazione Maxxi).

“lento-violento” di Giulia Cenci

© GIORGIO BENNI

I finalisti: Renato Leotta, Giulia Cenci, Tomaso De Luca

© Tristan Fewings

La mostra

I tre lavori, realizzati per il premio, sono stati esposti al Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI) di Roma dal 28 ottobre 2020 al 7 marzo 2021 in una mostra curata da Giulia Ferracci con un vero e proprio percorso immersivo.

“Roma” di Renato Leotta

Una giuria internazionale ha potuto ammirare e giudicare dal vivo le opere finaliste per decretare il vincitore. Ne fanno parte Hou Hanru (Direttore Artistico del MAXXI), Bartolomeo Pietromarchi (Direttore del MAXXI Arte), Manuel Borja-Villel (Direttore del Museo Reina Sofía, di Madrid), Emma Lavigne (Presidente del Palais de Tokyo, Parigi) e Victoria Noorthoorn (Direttrice del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires). Anche il pubblico ha assegnato un riconoscimento speciale. Vent’anni fa la manifestazione è nata sotto il nome di Premio per la giovane arte, ospitando 42 artisti in nove edizioni. Per il secondo anno consecutivo, è realizzata in collaborazione con Bulgari.

Per l'edizione 2020, giuria e pubblico, sono stati unanimi e hanno assegnato il premio a Tomaso De Luca. La sua opera A Week’s Notice fa di tutte le diversità una ricchezza per l'umanità ed è stata scelta dalla giuria internazionale per la poetica sottile, la maturità e il coinvolgimento etico, sociale e politico. All'opera è andata anche la menzione speciale del pubblico

La parola a Bulgari

“Stiamo vivendo un periodo difficile, anche psicologicamente – esordisce Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari – e servono stimoli per un’apertura mentale. Così, in un mondo che soffoca questa mostra rappresenta una bolla d’ossigeno. Siamo davanti all’arte del futuro e questo premio oggi è cruciale, proprio perché siamo in un momento in cui tendiamo a chiuderci per la paura. Le opere parlano della realtà di oggi, dall’epidemia al rapporto con l’ambiente, e si raccontano in un luogo di meditazioni. Sognare diventa necessario proprio quando attorno a noi si vive una recessione non solo economica ma anche intellettuale. E la maison continua a sostenere sia l’arte del passato che quella legata al nostro domani e capace d’ispirare poi anche le generazioni future di orafi e designer. Il premio mostra un panorama giovane, audace, ricco e di sicuro ispirerà ad esempio il dettaglio di un gioiello o di una borsa. Roma, poi, ha un ruolo maggiore nel mito delle arti e Bulgari, che qui affonda le sue radici, vuole farne parte”.

“lento-violento” di Giulia Cenci

© GIORGIO BENNI

I finalisti

Giulia Cenci, classe ’88 proveniente da Cortona, in provincia di Arezzo, apre la mostra con un’installazione gigantesca che comprende quattro gruppi di sculture sospese nello spazio del museo con forme a tratti umane e a tratti animali. Si chiama lento-violento e mette in scena il dilaniante rapporto tra uomo e natura.

Il veronese trapiantato a Berlino Tomaso De Luca, classe ’88, ha realizzato A week’s notice, installazione sonora e visiva che destruttura l’architettura inframmezzando abitazioni in miniatura tratte dal proprio vissuto e dalla storia del cinema, per raccontare la crisi dell’AIDS degli Anni Ottanta e Novanta che ha portato alla gentrificazione e allo smembramento dello spazio privato con oggetti d’arredo fisicamente gettati per strati.

Il torinese Renato Leotta, classe ’82, firma il progetto Roma e Fiumi, dodici film in 16 mm che trasformano gli spazi museali in un percorso nei luoghi iconici della Città Eterna.

“A week's notice” di Tomaso De Luca

© GIORGIO BENNI

Porte aperte al MAXXI di Roma

Nel decennale dall’apertura del museo, la mostra MAXXI Bulgari Prize celebra l’avvento del futuro nell’arte: “Si tratta di un viaggio esplorativo verso le nuove generazioni – racconta a Vogue la Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri – tre talenti straordinari che mettono in scena i bagliori e le intuizioni trasformate in sguardi sul nostro tempo”. L’eventualità che, dopo teatri e cinema, siano i musei i prossimi ad essere chiusi per l’emergenza sanitaria, aleggia nell’aria ma non ha impedito d’inaugurare l’evento, lanciando un messaggio forte per l’intero settore. “Ora più che mai – parole sue – sentiamo di avere una funzione sociale, in questa circolarità di pensiero tra arte, architettura e design”.

“A week's notice” di Tomaso De Luca

“Fiumi” di Renato Leotta

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